giovedì 22 dicembre 2011

BERARDI E JUAN ANTONIO ALLA SAMPDORIA

UFFICIALE: Gaetano berardi e Juan Antonio passano in blucerchiato. Alle rondinelle circa 5 milioni di Euro e il cartellino di Salvatore Foti.

venerdì 5 agosto 2011

IL RITIRO DI STORO STA PER FINIRE, E' TEMPO DI PRIMI BILANCI

La seconda parte di ritiro a Storo sta per terminare, e con l'amichevole contro l'Albinoleffe in programma domenica sera a Desenzano del Garda il precampionato delle rondinelle può considerarsi concluso, con un bilancio più che positivo. Infatti per ora la squadra di Beppe Scienza sembra aver trovato un buon affiatamento e il giusto equilibrio per presentarsi in modo accettabile nel primo impegno ufficiale di Coppa Italia. Terminato lo scorso campionato le previsioni erano molto più grige, invece dopo tutto il futuro di questa squadra non sembra poi così negativo. Certamente il Brescia non sarà una pretendente al titolo e al passaggio diretto in A, ma partire con un basso profilo può anche essere un vantaggio. Il precampionato ha dato dei buoni indizzi, soprattutto per quel che riguarda la difesa, che è parsa pronta a reggere l'urto della categoria. Normale, visti i giocatori in rosa per quel reparto. In porta abbiamo forse i due portieri migliori del campionato cadetto. Arcari è una garanzia e potrebbe fare il titolare ad occhi chiusi in ogni squadra di B, Leali è in assoluto il miglior portiere under 21 che l'Italia possiede. In difesa sono rimasti Zoboli e Zambelli, due che potrebbero giocare benissimo nella massima serie. Daprelà va rilanciato dopo la scorsa stagione, De Maio a Frosinone è maturato tanto e sembra pronto per giocarsi un posto da titolare. Berardi sembrava sul punto di lasciare Brescia, ma per ora è rimasto alla corte di Beppe Scienza, dovesse rimanere sarebbe un bel colpo. Magli è un giovane di belle speranze, e Dallamano sembra stia recuperando dal brutto infortunio della scorsa stagione. Mareco e Martinez lasceranno, senza troppo dispiacere, la squadra, ma poco male visto che la Società vuole solo giocatori motivati e determinati a far bene. Probabilmente prima della fine del mercato arriverà anche un altro difensore per rinforzare un reparto che sembra già pronto, a testimoniarlo anche i pochi gol subiti nelle amichevoli precampionato.
A centrocampo oltre al neo acquisto Mandorlini, sono rimasti Vass, Cordova (per ora) e Zanetti (che sarà operativo solo a partire da ottobre). Sono rientrati dai prestiti Budel, Salamon, Scaglia, Paghera che possono benissimo ritagliarsi un ruolo importante. Il reparto quindi non è molto diverso da quello che ha affrontato la serie A, e questo non può che essere un dato positivo. Certo mancherà un giocatore importantissimo come Hetemaj, e un partente quasi sicuro come Konè, un lusso per la serie B. Visto che ormai Scienza sembra intenzionato a costruire la squadra sul 4-3-1-2 sarà fondamentale il ruolo del trequartista, lasciato scoperto dal partente Diamanti (se fosse rimasto lui, staremmo parlando di tutt'altro campionato). El Kadduri sta facendo bene, Tassi è una giovane promessa, Antonio Ignacio potrebbe coprire quel ruolo e anche lo stesso Cordova (che però non sembra entusiasmato dalla cosa). Attenzione al possibile neo acquisto Ruben Ramos Martinez, definito il nuovo Raul dai tifosi del Real. Il giovane, classe 89, può gicare sia da trequartista che da prima punta. Rapido, veloce e dotato di ottima tecnica, queste le sue principali qualità.
Davanti poi abbiamo due buoni giovani: Feczesin, che dopo l'esperienza all'Ascoli sembra pronto per un ruolo da titolare (è stato tra l'altro il giocatore che più ha segnato in questo ritiro) e Jonathas, arrivato lo scorso anno con tanti buoni propositi, ma che deve ancora dimostrare il suo vero valore. Sicuramente l'attacco è il settore che ha bisogno di più rinforzi, considerando che Corioni vuole a tutti i costi vendere Caracciolo. Servono giocatori di categoria, con esperienza. I nomi circolati sono quelli di De Paula e Succi, entrambi potrebbero fare davvero comodo.
Scienza sembra essere un allenatore dalle idee chiare, deciso a fare bene con un gruppo giovane, ma che ha poco da invidiare a formazioni più quotate. La voglia di fare bene c'è, si spera che questo sia accompagnato anche dai risultati.
Infine, la notizia più lieta, è la runificazione di una parte del tifo bresciano, chissà che l'entusiasmo che questa notizia ha portato nell'ambiente bresciano, riporti un pò di gente allo stadio...

mercoledì 3 agosto 2011

IL CALENDARIO DEL BRESCIA CALCIO SERIE BWIN 2011/2012

PRIMA GIORNATA (And. 27.08.2011-Rit. 14.01.2012)

BRESCIA-VICENZA

SECONDA GIORNATA ( And. 30.08.2011 Rit. 21.01.2012)
NOCERINA-BRESCIA

TERZA GIORNATA (And. 04.09.2011 Rit. 28.01.2012)
BRESCIA-EMPOLI

QUARTA GIORNATA (and. 10.09.2011 Rit 31.01.2012)
JUVE STABIA-BRESCIA

QUINTA GIORNATA (and. 17.09.2011 Rit 04.02.2012)
TORINO-BRESCIA

SESTA GIORNATA (and. 24.09.2011 Rit 11.02.2012)
BRESCIA-CITTADELLA

SETTIMA GIORNATA (and 01.10.2011 Rit 18.02.2012)
MODENA-BRESCIA

OTTAVA GIORNATA (And. 05.10.2011 Rit. 03.03.2012)
BRESCIA-GUBBIO

NONA GIORNATA (and 09.10.2011 Rit 10.03.2012)
PADOVA-BRESCIA

DECIMA GIORNATA (and 15.10.2011 Rit 17.03.2012)
BRESCIA-PESCARA

UNDICESIMA GIORNATA (and. 22.10.2011 Rit 24.03.2012)
GROSSETO-BRESCIA

DODICESIMA GIORNATA (and. 29.10.2011 Rit 31.03.2012)
BRESCIA-REGGINA

TREDICESIMA GIORNATA (and 1.11.2011 Rit 6.04.2012)
VERONA-BRESCIA

QUATTORDICESIMA GIORNATA (and 05.11.2011 Rit 14.04.2012)
BRESCIA-SAMPDORIA

QUINDICESIMA GIORNATA (and. 13.11.2011 Rit 21.04.2012)
BRESCIA-ASCOLI

SEDICESIMA GIORNATA (and. 19.11.2011 Rit 28.04.2012)
SASSUOLO-BRESCIA

DICIASSETTESIMA GIORNATA (and. 26.11.2011 Rit 01.05.2012)
BRESCIA-ALBINOLEFFE

DICIOTTESIMA GIORNATA (And. 03.12.2011 Rit. 05.05.2012)
VARESE-BRESCIA

DICIANNOVESIMA GIORNATA (And.10.12.2012 - Rit. 12.05.2012)
BRESCIA-BARI

VENTESIMA GIORNATA (And. 17.12.2011 - Rit. 20.05.2012)
LIVORNO-BRESCIA

VENTUNESIMA GIORNATA (And. 06.01.2012 - Rit. 27.05.2012)
BRESCIA-CROTONE

sabato 30 luglio 2011

ECCO LA PRIMA CESSIONE CHE CONTA: DIAMANTI AL BOLOGNA

Alessandro Diamanti è un giocatore del Bologna. I rossoblu hanno chiuso la trattativa, in piedi da diverse settimane, acquistando la metà del cartellino del giocatore per 1,5 milioni dal Brescia

CURVA NORD BRESCIA

La scorsa settimana è nato il nuovo gruppo ultras, che seguirà in casa ed in trasferta le rondinelle, questo il comunicato presente sul sito internet dell'ormai vecchio gruppo curva sudbrescia:

"NATO IERI SERA IN UN PALAZZETTO DEL S. FILIPPO GREMITO DI TIFOSI ,

IL NOME DEL GRUPPO CHE RACCHIUDE I EX CURVA SUD, BRIXIA,BRIGATA LEONESSA , BRIGATA SBALLATA E CASTEL..... IL NUOVO GRUPPO SARA DISLOCATO IN CURVA NORD .

RINGRAZIAMO DI CUORE TUTTI I PARTECIPANTI DI QUESTA UNIONE.. SPECIALMENTE GLI ULTRAS CHE ERANO PRESENTI IERI SERA IN MASSA AL S.FILIPPO.

QUESTO DIMOSTRA CHE LA GENTE VOLEVA QUESTA UNIONE E ANCHE SE IN FORTE RITARDO,

QUESTO PRIMO PASSO è STATO IMPORTANTE PER CREARE I PRESUPPOSTI PER UN TIFO UNITO ,FORTE ,E AGITATO COME IL TIFO BRESCIANO SA ESSERE.SI SPERA UN DOMANI CHE ANCHE CHI NON HA SEGUITO QUESTO PROGETTO CAMBI IDEA... NOI NE SAREMMO FELICI . LA MENTALITA PUO ESSERE COMPLETAMENTE DIVERSA MA L,AMORE PER IL BRESCIA E LA SUA TIFOSERIA CI DEVE UNIRE, MAI PIU DIVIDERE.. COMUNQUE UN GRAZIE A TUTTI I GRUPPI PER IL CONFRONTO CIVILE E LA MATURITA DIMOSTRATA.

ORA E SEMPRE FORZA BRESCIA

CURVA NORD BRESCIA! "

venerdì 15 luglio 2011

RIUNIFICAZIONE DEL TIFO BRESCIANO

Piccoli passi verso la riunificazione del tifo bresciano. Il momento, calcisticamente parlando, non è uno dei migliori per la squadra bresciana, proprio per questo la notizia dell'unificazione del tifo è positiva, infatti in un momento come questo, più che mai serve l'apporto di tutti i tifosi, uniti, come un tempo, per spronare la squadra. Questo è il comunicato della curva sud:

"Si comunica che i gruppi organizzati Curva Sud, Brixia, Castel, Brigata Leonessa, Brigata Sballata ed i rispettivi gruppi associati si sono riunificati sotto un unico nome. I dettagli verranno illustrati pubblicamente GIOVEDI' 21 LUGLIO ALLE ORE 20.30 PRESSO IL CENTRO SPORTIVO "SAN FILIPPO" durante una RIUNIONE STRAORDINARIA aperta a tutti coloro che sono attaccati ai colori della nostra città.


Ci auguriamo una adesione di massa ed ai partecipanti si chiede di presentarsi con maglie e sciarpe per colorare il palazzetto".

All'appello quindi manca solo il gruppo Brescia 1911 curva nord, che non sembra, al momento,  intenzionato a partecipare alla riunificazione del tifo bresciano.

giovedì 14 luglio 2011

MERCATO, CESSIONI ED ARRIVI, QUALCOSA SI MUOVE

Il nuovo Brescia comincia a prendere forma, tanti giovani, giocatori con voglia di mettersi in mostra, qualche "vecchio" per dare esperienza e sicurezza ad una squadra che partirà sicuramente con un basso profilo, per sperare in una promozione a fine campionato. Per quanto riguarda le cessioni, Caracciolo sembra molto vicino ad approdare all'estero, per la precisione al Rubin, essendo sfumato l'accordo con il Bologna. Konè piace a mezza serie A, e prima o poi arriverà la sua cessione (Palermo, Lazio e Siena le più interessate), da non escludere anche per lui la pista estera. Berardi piace al neopromosso Novara, mentre Mareco e Martinez sono destinati a partire, viste le loro scarse motivazioni. La Feralpi Salò segue Antonio Filippini e Magli (rientrante da un'ottima annata al Como). Arcari ha rifiutato la pista estera, e se non troverà una soluzione in Italia potrebbe anche restare a giocarsi il posto con il giovane Leali. Uno tra Budel e Zanetti dovrà rescindere il contratto per questioni economiche, cosa già avvenuta con Zebina e Sereni. Nonostante la priorità sia vendere, anche sul fronte acquisti qualcosa si sta muovendo. Scienza vuole con insistenza l'ala classe 88 Giovanni Taormina, che tanto ha fatto bene la scorsa stagione con la maglia del Viareggio. Giocatore molto abile palla al piede, veloce e capace di saltare l'uomo. In questi giorni per l'attacco stanno circolando i nomi di Beric, Granoche, De Paula.
Infine c'è la questione Diamanti. Da ieri il pratese si è aggregato al ritiro insieme ai compagni. Su di lui sono circolate tantissime voci di mercato (Bologna, Dinamo, Shaktar, Novara, Fiorentina), ma sembra che nessuna offerta abbia raggiunto la dirigenza bresciana. Il giocatore ha espresso la sua totale disponibilità sia per una cessione, che permetterebbe al Brescia di accumulare un pò di denaro, sia per rimanere alla corte di Scienza. E se riuscissimo a trattenere Alino? Forse il campionato del Brescia, cambierebbe radicalmente, o almeno le ambizioni.

martedì 12 luglio 2011

MERCATO, CARACCIOLO E DIAMANTI VERSO BOLOGNA; PIACE IL GIOVANE BERIC

Il mercato in entrata è bloccato finché non si perfezioneranno le cessioni pregiate, ma il Brescia è operativo. Il nome inedito arriva dalla Slovenia e riguarda l'attacco: Robert Beric, classe 1991, ex nazionale under 19. Alto 188 centimetri per 82 chilogrammi, Beric ha vinto 2 coppe e 2 supercoppe, sbrigato la gavetta con il Lubiana (12 gol in 34 presenze), guadagnato consensi nel Maribor (8 reti in 30 partite dell'ultima stagione). Beric è pronto a trasferirsi: nessun problema con il giocatore per il Brescia, che tuttavia non ha ancora l'intesa con il club. Il Maribor vuole soldi, la società di via Bazoli preferirebbe una formula meno onerosa (prestito con diritto di riscatto). La priorità, in ogni caso, era e rimane vendere. Entro giovedì, forse addirittura oggi, si definiranno le cessioni di Andrea Caracciolo e Alessandro Diamanti al Bologna, che prima piazzerà la cessione di Miguel Angel Britos al Napoli (per quasi 10 milioni di euro).
Il Brescia può ottenere 7,3 milioni dal trasferimento a titolo definitivo dell'Airone (4,5) e in comproprietà di Alino (2,8). «Ma Caracciolo non è legato a Diamanti - assicura il vice-presidente del club emiliano, Maurizio Setti -. Ci siamo impegnati ad abbassare il più possibile il prezzo di Caracciolo, nel mirino da tempo». Partenza possibile per Marco Zambelli (su di lui Padova e Cesena, oltre al solito Parma) e per Gaetano Berardi (Padova e Novara, che segue pure Mareco). Da piazzare, oltre a Caracciolo e a Diamanti, l'altro pezzo pregiato in uscita Panagiotis Kone: Lazio, Fiorentina e Schalke 04 le destinazioni al momento plausibili

lunedì 11 luglio 2011

BRESCIA: CONTRATTO ANNUALE PER JONATHAS

Il Brescia calcio comunica che "la Società si è assicurata le prestazioni sportive del giocatore Jonathas De Jesus per la prossima stagione, che parte quindi per il ritiro come calciatore del Brescia".

lunedì 4 luglio 2011

Queste le strategie per il nuovo Brescia

Tredici milioni di euro. Ecco l'obiettivo del Brescia per questa sessione di mercato: risanare il bilancio con una serie di cessioni pregiate. La priorità è vendere quei giocatori che siano particolarmente richiesti, oppure abbiano stipendi particolarmente alti. La rosa, che ha 37 petali, va sfoltita in fretta. Alla fine del ritiro estivo, tra meno di un mese, il nuovo tecnico Scienza dovrà avere «22-23 giocatori»: lo ha chiarito il nuovo direttore sportivo, Iaconi, nel giorno del suo insediamento ufficiale.

FRA I PORTIERI la certezza è Nicola Leali. Classe '93, il portiere italiano del futuro è troppo giovane e inesperto per essere venduto al miglior offerente. A prescindere dalla cifra, non sarebbe un affare: Leali potrà valere molto di più fra un anno, dopo aver messo nel proprio bagaglio una stagione da protagonista in serie B. Partenza in vista per Michele Arcari: uno spreco tenere come dodicesimo chi ha dimostrato di meritare un posto da titolare in A.


IN DIFESA molto dipende da Zambelli e Zoboli: se rimangono loro, metà reparto è cosa fatta. Incognite a sinistra: Dallamano è reduce da un lungo infortunio, Daprelà ha richieste ma è un '91 e potrebbe restare. Lo svizzero è stato finalista agli Europei under 21 come Berardi, che piace al Cagliari, al Novara e al Cesena. Con ogni probabilità, il terzino dell'88 (ma con un curriculum da veterano) verrà ceduto. Con la valigia Mareco e Martinez, desiderosi di cambiare aria (anche se al Tuma non ha giovato molto quella di mare: pure lui è retrocesso a Genova, con la Sampdoria). Rientrato e pronto a restare De Maio.

PER IL CENTROCAMPO; Se è vero che l'obiettivo è fare 13 (milioni) con le vendite, dunque è importante trovare acquirenti per Panagiotis Kone (la Lazio sembra essersi raffreddata, ci sono sempre il Palermo e le piste estere), pure abbassare il monte-ingaggi è un imperativo. Budel (600 mila euro) è ben oltre il budget immaginato dal Brescia per un nuovo corso improntato al ridimensionamento dei costi. Incerto il suo destino, mentre non dovrebbero esserci dubbi sul conto di Zanetti: non per ragioni di ingaggio (in B circa 200 mila), ma perché non rientra nei piani biancazzurri. Vass-Salamon-Mandorlini è il trio giovane in rampa di lancio, fermo restando che un paio di elementi di esperienza arriverà a integrare la linea di centrocampo (o a costituire la spina dorsale, qualora i ragazzi, Martina Rini e Nana compresi, dovessero deludere le attese).

IN ATTACCO, dati per partenti Diamanti e Caracciolo, rientrano Feczesin e Juan Antonio, che bene hanno fatto l'anno scorso in B. E può riavere il brasiliano Jonathas, arrivato al mercato invernale in prestito dall'Az Alkmaar, di fatto gestito dal procuratore Raiola. El Kaddouri, classe '90, ha i colpi per illuminare l'attacco e per garantire un'alternativa di prospettiva a Cordova, ma dovrà dimostrarsi irrobustito a sufficienza da reggere l'urto della cadetteria. Anche in questo caso il programma prevede un paio di acquisti, visto che il canovaccio tattico più plausibile, considerati gli uomini a disposizione, è il 4-3-1-2. Per sfoltire la rosa saranno parcheggiati diversi giovani: Maccabiti al Lumezzane, Defendi al Foggia, mentre Fofana e Kamalu volano in Lituania, all'Ekranas

venerdì 1 luglio 2011

Il primo pezzo grosso se ne va: Hetemaj al Chievo

Con Hetemaj ceduto ieri al Chievo Verona Gianluca Nani, che da oggi non è più nemmeno formalmente il ds del Brescia (depositata la risoluzione del contratto) è impegnato soprattutto nelle trattative per la cessione di Andrea Caracciolo. Il Bologna lo cerca da tempo, anche se ieri una punta l'ha presa (Daniele Vantaggiato). Il Siena era in pressing e ieri, a un certo punto, sembrava aver trovato l'intesa per l'Airone: 5 milioni di euro sul piatto; il Brescia ne chiedeva 6, ma l'accordo era davvero vicino. A far saltare tutto un disaccordo interno al Siena: il presidente, Massimo Mezzaroma, voleva Caracciolo; il direttore sportivo, Giorgio Perinetti, invece no. L'affare è sfumato e il club toscano ha virato su Mattia Destro (classe '91, ex Genoa, ufficializzato oggi). Caracciolo, classe '81, rimane sul mercato. Ma attenzione: quello che è sfumato ieri, può sempre farsi domani (o addirittura oggi, se le diverse anime del Siena si mettono d'accordo). Difficile ipotizzare una cessione al Rubin Kazan del centravanti, che il mese scorso ha detto no alla Dinamo Kiev. «Caracciolo è un attaccante che segna: normale che abbia richieste – osserva Nani -. Andrà in ritiro con il Brescia a Temù, se prima dell'11 luglio non arriverà l'offerta giusta. Piacciono molto anche Alessandro Diamanti e Panagiotis Kone». Quest'ultimo, in particolare, è seguito dalla Lazio e dal Palermo. Nei prossimi giorni si svilupperanno anche operazioni minori. Richieste per Adama Fofana, classe '89, ex gemello di Savio Nsereko che potrebbe tornare a Brescia dopo 2 stagioni da dimenticare. Ufficiale l'approdo dell' ex capitano Davide Possanzini al Lugano, dove lo aspettava Francesco Bega, altro senatore delle ultime stagioni biancazzurre.

mercoledì 29 giugno 2011

UFFICIALE, SCIENZA E' IL NUOVO ALLENATORE DEL BRESCIA

Giuseppe Scienza è il nuovo allenatore del Brescia. Per il tecnico di Domodossola contratto annuale firmato questo pomeriggio alla presenza del presidente Corioni, del vice Saleri e del nuovo d.s. Iaconi. Come vice non ci sarà Maurizio Neri: non sarà infatti l'ex capitano delle Rondinelle ad affiancare Scienza sulla panchina biancoblu. Il nome è ancora in stand-by, mentre Davide Germignani sarà il nuovo preparatore atletico.

domenica 26 giugno 2011

Brescia, vicinissimo Scienza

Giuseppe Scienza: ecco perché, ecco come. L'allenatore che si gode un week-end a Cervia, al mare, con la famiglia, sa di essere stato scelto dal Brescia per avviare un nuovo corso che ha come obiettivo la rinascita dopo una retrocessione. Scelto per diversi motivi, scelto per una svolta programmata. Non c'è ancora una firma, non c'è ancora l'ufficialità, ma è ormai chiaro da giorni che il Brescia una decisione l'ha presa. A questo punto virerebbe su altri candidati (in particolare Dario Marcolin) soltanto qualora cambiasse idea. Ipotesi sulla carta possibile, ma poco probabile. Perché il prescelto è Scienza. Domani, o al più tardi martedì, il matrimonio sarà celebrato. Una formalità, salvo cataclismi.

 Il nome è stato suggerito da Andrea Iaconi, il direttore sportivo fresco di nomina, che in questi giorni sta muovendo i primi passi ufficiali: venerdì era a Milano, nel giorno delle comproprietà, e ha stipulato un patto di collaborazione con il ds uscente Gianluca Nani (impegnato a realizzare le cessioni avviate prima di chiudere il rapporto). Iaconi ha seguito Scienza nei campionati di Legapro, quando lottava prima per la promozione del Legnano (arrivato a una finale playoff persa, in Seconda divisione, in un'annata senza stipendi), poi per la salvezza del Viareggio (sopravvissuto ai playout con il Cosenza in Prima divisione). Ne ha apprezzato il lavoro e l'ha fatto presente a Gino Corioni. Il presidente ha quindi incontrato il tecnico di Domodossola ricavandone una buona impressione. Professionista serio, 44enne, senza trascorsi bresciani (particolare gradito in una fase di rinnovamento obbligatorio), pronto a mettersi in gioco: Scienza ha rifiutato il Grosseto, accettando un ingaggio più basso (100 mila euro), pur di conquistare la chance di allenare il Brescia.
Votato a un calcio offensivo, abituato a spingere sulle fasce, l'ex allenatore della Primavera del Torino è sempre stato elastico sui moduli: caratteristica che lo agevolerà in questa operazione-rilancio, visto che nella rosa a disposizione, pur sovrabbondante al momento, non ci sono esterni alti di ruolo. Anche immaginando una serie di partenze eccellenti, il nuovo Brescia dovrebbe rinascere secondo i dettami del 4-3-1-2; i punti fermi, mercato permettendo, sono sulla carta Leali in porta, Zambelli sulla fascia destra, Vass, Salamon (al rientro dal Foggia) e un playmaker (Budel o Zanetti, se rimangono) in mezzo al campo, Cordova (in alternativa El Kaddouri) alle spalle delle punte. Feczesin ha fatto bene ad Ascoli e lo stesso discorso vale per Juan Antonio. Ma servono attaccanti forti e su questo versante lavorerà Iaconi, quando Nani avrà piazzato i pezzi pregiati. Caracciolo e Diamanti piacciono al Bologna: «Il dialogo continua», conferma il vice-presidente del club emiliano Setti. Hetemaj ha tante richieste; il Novara si è fatto avanti per Berardi mentre l'ex capitano Possanzini va a raggiungere a Lugano Francesco Bega.

sabato 25 giugno 2011

Mercato, preso Mandorlini, Eder torna all'Empoli

Brescia. Il Brescia ha acquistato in compartecipazione dal Parma il centrocampista Matteo Mandorlini, nell'ambito dell'operazione che ha portato in gialloblù Rispoli e Pedrinelli e in biancoazzurro Cordova e Budel. Alle rondinelle sono entrati in cassa anche quasi 400 mila euro.


Chi è Mandorlini. Nato a Como il 22 ottobre 1988 è un, centrocampista che nell'ultimo campionato ha giocato a Piacenza, in prestito dal Parma. È figlio d'arte, infatti suo padre, Andrea Mandorlini, è stato un ex calciatore ed ex allenatore dell'Atalanta e del Bologna e settimana scorsa ha riportato in serie B il Verona.

Debutto. Matteo Mandorlini ha debuttato in Serie A giovanissimo, il suo esordio risale infatti al 14 maggio 2006 nella partita Lazio - Parma terminata 1-0, all'età di 17 anni e 7 mesi. L'anno successivo il Parma lo gira in prestito al Pavia in C2 dove disputa un ottimo campionato disputando ben 35 incontri. Nell'agosto del 2008 viene acquistato in prestito dal Foligno dove disputa un torneo di ottimo livello con trentacinque presenze e un gol. Nella sessione estiva di mercato del 2009/2010 viene girato in prestito al Viareggio in Seconda Divisione dove totalizza 2 gol in 28 partite. Nel luglio 2010 torna al Parma per fine prestito. Il 31 agosto 2010 viene preso in prestito dal Piacenza. Nella prima parte di stagione gioca nove partite, tuttavia poi subisce un infortunio che lo tiene fermo per un lungo periodo. A fine stagione totalizza 15 partite in campionato e 1 in Coppa Italia. Nazionale. Mandorlini vanta sette presenze con la nazionale U-16, sette presenze e due reti con l'U-17 e otto presenze con l'U-19.

Intanto è  scaduto ieri il termine delle comproprietà. Il Brescia ha lasciato, come ci si aspettava, che Eder tornasse all'Empoli non avendo i soldi per riscattarlo. La società biancoazzurra ha lasciato andare anche Viotti, che rimane così alla Triestina. Torna invece dal Verona il portiere Caroppo. Queste le altre comproprietà: Magli e Bardelloni tornano dal Como, Traversi va al Mezzocorona, Alfagueme è del Grosseto.

CURVA SUD, IN CASA FUORI DALLO STADIO

Travagliato. Partecipata assemblea ieri a Travagliato alla festa della Curva Sud. I tifosi sembrano disposti a "rimanere fuori dal Rigamonti per tutto il 2011 in segno di protesta verso la società e in particolare la famiglia Corioni. Seguiremo la squadra in trasferta". Intervenuti anche alcuni rappresentanti dei Brixia che auspicano "una riunione delle tre tifoserie".

venerdì 24 giugno 2011

Calciomercato, qualcosa si muove

Nonostante la situazione societaria ancora incerta, nonostante l'assenza di un allenatore (anche se a giorni Marcolin dovrebbe approdare alla corte di Corioni, vista la permanenza di Mihailovic alla Fiorentina) il mercato del Brescia comincia a muoversi. Ieri infatti il Brescia ha riscattato dal Parma il rimanente 50% dei cartellini di Nicolas Cordova e Alessandro Budel. Parma che invece ha riscattato Rispoli.

Le uscite sono l'indiscussa priorità del Brescia, ma nel frattempo cominciano a circolare anche i primi nomi in entrata. Nomi che riconducono al Pescara, terreno del neo-diesse Andrea Iaconi. In particolare, dopo l'interessamento per il centrocampista Carlo Luisi (la scorsa stagione al Modena, ma un passato nel club abruzzese), si registra anche quello per il portiere Salvatore Pinna. Classe '75, Pinna è stato il giocatore del Pescara con il miglior rendimento nella passata stagione (ha anche conquistato il record di imbattibilità interna, 747 minuti), ma nonostante questo non gli verrà rinnovato il contratto. È stato invitato a trovarsi una nuova sistemazione. Che potrebbe essere Brescia appunto. Dove nel caso approderebbe nei panni di vice-Leali. L'interesse del Brescia per Pinna fa così capire che si chiudono le porte per Michele Arcari. Così come sono chiuse per Antonio Filippini che tenendo fede alla sua volontà di giocare solo con il Brescia in Italia ha rifiutato una proposta del Bari. L'offerta del Bologna per Caracciolo l'ha invece (per ora) rifiutata il Brescia. Se i felsinei non alzano la posta in gioco (sul piatto hanno messo 4 milioni) non se ne parla più. Per questo i rossoblù starebbero spostando il loro mirino su un'altra prima punta, nella fattispecie Marc Janko del Twente. «A certe cifre - ha detto a proposito di Caracciolo il suo agente, Andrea D'Amico - è difficile trovare un acquirente in Italia». Marco Zambelli sta valutando se accettare Parma, mentre Zebina potrebbe tornare in Francia: al Saint Etienne o al Nizza

giovedì 23 giugno 2011

COMUNICATO CURVA SUD BRESCIA:

Tramite il sito www.curvasudbrescia.it il gruppo guidato da Enzo Ghidesi ha rilasciato il seguente comunicato:
La CURVA SUD BRESCIA organizza per VENERDI' 24GIUGNO una importante riunione
straordinaria presso la festa in svolgimento a Travagliato.
Si toccheranno diversi punti ma il più importante riguarda l'atteggiamento da
tenere nei confronti della società dopo la sventurata retrocessione ci si
auspicava un cambio ai vertici societari con(magari...) l' ingresso di nuovi
proprietari ma ciò al momento non è avvenuto e tutto sembra resti com'è.
La famiglia Corioni ha dichiarato che dovremo probabilmente affrontare un
campionato di serie B a livelli mediocri in quanto sappiamo tutti in che
condizioni sono le casse del BRESCIA CALCIO...
Oltretutto, visto che l'ultima partita di campionato abbiamo iniziato una
protesta a base di striscioni polemici nei confronti societari che poco hanno
toccato i diretti interessati,tra l'altro abituati ormai a decenni di
contestazioni,abbiamo l'intenzione di proseguire questa protesta in maniera un
pò più \"vigorosa\" con delle iniziative che verranno illustrate durante la
riunione per far sentire che noi non ci adagiamo e adeguiamo a questa
situazione.
Situazione che vedrebbe allo stato attuale,un calo drastico di presenze allo
stadio con conseguente aumento del malumore ormai generalizzato in una gran
parte di tifosi non solo della curva ma anche di altri settori.
Per ciò Vi aspettiamo numerosi visto l'importanza delle problematiche da
affrontare.
Ricordandovi che la festa è in pieno svolgimento e vi aspettiamo per una
birra e un panino in compagnia,rinnoviamo l'invito per VENERDI' 24 GIUGNO ORE
21.30 circa
ricordando che la riunione è aperta a tutti!

ULTRAS CURVA SUD BRESCIA

martedì 21 giugno 2011

Curva Sud Brescia, disertare le partite in casa?

L´entusiasmo dei ragazzi della Curva SudFesta, ma non soltanto festa. A Travagliato, oltre a celebrare il sesto Trofeo Memorial Sabrina Ghidesi, i ragazzi della Curva Sud si interrogano venerdì sera con una riunione straordinaria sul futuro del Brescia e sulle prospettive del tifo stesso. Lo stadio ridotto a un mortorio, non da ieri. Le presenze in calo, da anni. L'entusiasmo che si è spento col passare del tempo, che si era riacceso con la promozione di un anno fa, che è evaporato del tutto con la retrocessione più amara patita proprio nel Centenario del club, con le ricorrenze messa in soffitta e l'umore color pece. Gino Corioni, il presidente, che assicura di cercare ma non trovare acquirenti o soci. La situazione economica acuita dalla discesa in serie B. Il quadro generale che è un invito alla depressione.

La Curva Sud dichiara di voler cercare vie d'uscita e per questo, nell'ambito della sua festa annuale, organizza un'assemblea per analizzare il momento e valutare il da farsi. Sul tavolo del gruppo che ha come portavoce Enzo Ghidesi ci sono diverse ipotesi: manifestare il malcontento con cori e striscioni, come già avvenuto nell'ultima domenica del campionato di serie A. Proporre nuove soluzioni per il club, provando a coinvolgere industriali bresciani che potrebbero fare il bene del Brescia. Oppure, in segno di protesta, decidere di disertare lo stadio Rigamonti. La Curva Sud potrebbe rinunciare alle partite di Mompiano, limitandosi eventualmente alle trasferte, per prendere le distanze dalle scelte societarie. Dissociarsi fisicamente, con l'assenza dalle gare casalinghe: può essere questa l'iniziativa della Sud per la prossima stagione. Gli ultrà del gruppo ne discuteranno venerdì sera, dalle 22, a Travagliato, al campo sportivo Aurora. Dibattito sul futuro del Brescia a parte, la festa della Curva Sud continua fino al 25 giugno: musica, stand gastronomici Davide Possanzini: l'ex capitano del Brescia sarà ospite d'onore sabato 25, nella serata di chiusura. E in quell'occasione si concluderà il torneo di calcio, iniziato giovedì scorso con 12 squadre ai nastri di partenza: alle 21 finale per il terzo posto, alle 22 finale per il primo posto. Saranno comunque premiate tutte le formazioni scese in campo. L'intero ricavato dell'evento sarà devoluto in beneficenza all'associazione «Nati per vivere».

lunedì 20 giugno 2011

Serie Bwin 2011/2012

Ecco la griglia di partenza. In attesa di decisioni extra-campo...

Con Juve Stabia e Verona che salgono in serie B al termine dei playoff di Lega Pro, si completa così il quadro delle 22 squadre che parteciperanno alla serie cadetta nella stagione 2011-2012.


A giocarsi la promozione in A saranno: Albinoleffe, Ascoli, Bari, Brescia, Cittadella, Crotone, Empoli, Grosseto, Gubbio, Juve Stabia, Livorno, Modena, Padova, Pescara, Nocerina, Reggina, Sampdoria, Sassuolo, Torino, Varese, Verona e Vicenza.

sabato 18 giugno 2011

Corioni: 'Nessuno si e' fatto avanti, non posso piu' promettere la A'

OSPITALETTOAlle sue spalle una bandiera, sulla scrivania la maglietta del Centenario e un pallone dentro una coppa, al polso un braccialetto di tela con scritto «io tifo Brescia», sugli scaffali i dvd di giocatori che in passato ha portato o cercato di portare in biancoblù. Il microcosmo di Gino Corioni è a Ospitaletto, in un ufficio al secondo piano, dal quale si domina un panorama fatto di auto che sfrecciano sull'A4, ma anche di tanto verde che resta ai lati dell'autostrada. Sta per iniziare il campionato numero 22 da presidente del Brescia. E sarà una stagione molto diversa dalle altre. Da sofferenza, da lacrime e sangue. Almeno inizialmente, poi toccherà al campo - giudice supremo - decidere se il nuovo (obbligato) modo di fare calcio può portare comunque dei risultati.



Presidente, prima di tutto archiviamo l'amarissima retrocessione. Come si poteva evitarla? «È un vero peccato celebrare il Centenario con il ritorno in B. Un anno fa come oggi c'era grande entusiasmo, ma nella vita bisogna saper superare anche i momenti difficili. La nostra esistenza riserva più dispiaceri che gioie, ma se non li superi con ottimismo realistico non fai altro che rovinarti la vita». Quali errori sono stati commessi nell'ultimo campionato? «Errori gravissimi. Compresa quella a Bologna, ho fatto sei promozioni dalla B alla A. Vi sfido a trovare un altro presidente che ha fatto meglio in tutta Italia. Mai come quest'anno ho investito, sapendo che adesso il distacco tra A e B è enorme, eppure siamo retrocessi. Avrei potuto fare una squadra meno forte e risparmiare, ma volevo salvarmi. Non ce l'ho fatta ed è gravissimo. Per le nostre casse, anche perché non abbiamo lanciato nessun giovane nonostante la Primavera l'anno prima avesse fatto un eccellente campionato». Che colpe si dà? «Un presidente anche se non sbaglia ha l'obbligo di correggere gli errori dei suoi collaboratori. Non l'ho fatto, quindi è come se avessi sbagliato io». Che colpe ha Iachini? «Come facevo a non confermarlo dopo la promozione? Certo oggi non lo riconfermerei. Abbiamo perso troppi punti (21) tra primo e secondo tempo, significa che c'è stato un problema nella conduzione. Aveva tanti giocatori a disposizione, ma non li ha usati con competenza, astuzia e abilità. Mazzone con questa squadra si sarebbe salvato alla grande: avrebbe fatto 57 punti anziché 32. Le colpe sono state però anche della società che ha lasciato sbagliare Iachini e l'ha addirittura richiamato dopo averlo esonerato». Quando parla di società chi intende? «Io, Maifredi, Fabio, Nani...».



Al mercato di gennaio non si poteva fare meglio? «Abbiamo preso Zanetti che in quel momento era il miglior centrocampista italiano. Era rotto? I giocatori bisogna anche saperli allenare. Penso anche a uno come Zambelli. Non tutti sono uguali e devono allenarsi in un certo modo. Ricordate cosa faceva Mazzone con Baggio?». Nonostante il mandato a vendere la società (in toto o in parte) nessuno si è fatto realmente avanti... «Mi fecero vendere il Bologna dov'ero ben voluto da tutti. Luigi Lucchini, allora a capo degli industriali bresciani, un giorno mi disse: "vè via da Bologna, vè a Bresa a fà calcio, vè chè che fom ensema..."». Si è mai chiesto perché gli imprenditori bresciani non vogliono affiancarla o rilevarle il club? «Non lo so, non riesco a trovare una risposta. Io ho 74 anni, a 80 sarò rimbambito, a 85 probabilmente non ci sarò nemmeno più... Nessun imprenditore riesce a capire che se Brescia avesse un calcio di prima fascia ne guadagnerebbe tutta la provincia anche come immagine, turismo, sviluppo in generale. Non puoi fare grande calcio a Ospitaletto, Lumezzane, Desenzano o Salò. Il Chievo? È un quartiere di Verona, è una storia diversa... A Brescia abbiamo di tutto e di più a livello economico, ma non abbiamo ambizioni sportive. Per il passaggio di società si sono impegnate in prima fila personalità di spicco della nostra città eppure non siamo riusciti ad ottenere nulla».



Riusciamo a quantificare la situazione economica del Brescia, a quanto ammontano i debiti? «I debiti ci sono, ma sono minori del patrimonio che ha questo club. Se io riuscissi a tenere tutti i giovani bravi che abbiamo in rosa per 3-5 anni, entro questo lasso di tempo riuscirei anche a pagare tutti i debiti». Come cambierà la società? «Vogliamo puntare su gente nuova. Ci sarà una "sfamiliarizzazione", i miei parenti devono essere meno coinvolti. Ugo Calzoni avrà il ruolo di... aiutarci a sbagliare meno, mi farà fare quello che non sono riuscito a concretizzare in tutti questi anni. Gli unici imprenditori che finora mi hanno dato un aiuto concreto sono stati Luca Saleri e Livio Cavagna. Li ringrazio, ma non bastano». Sarà impossibile costruire un Brescia che punterà a tornare subito in serie A? «Negli anni scorsi ho perso 5 milioni a stagione fallendo l'obiettivo, adesso non posso più. Non posso più scegliere cosa fare, sono obbligato a impostare una squadra più giovane. Qualche giocatore più esperto rimarrà; vorrei riuscire a venderli tutti, ma non è materialmente possibile». Che mercato farete? «Non spenderemo un euro più di quanto entrerà. Per la prima volta da quando sono presidente non posso promettere la serie A. Puntiamo ad evitare la Lega Pro, se poi si realizza un miracolo magari saliamo lo stesso...». Nelle scorse settimane c'è stato il rischio che le «sfilassero» la società? «E chi me la sfila? Se uno lo fa, poi deve anche saper andare avanti. Quanto agli altri presidenti si scordino di prendermi per la gola acquistando giocatori sotto prezzo. Reagiremo anche a questo». La «piazza» come pensa assorbirà il ridimensionamento annunciato? «Non so che dire... Io faccio quello che posso. Spero che i tifosi stiano comunque vicini alla squadra».

sabato 11 giugno 2011

Marcolin-Lerda 'poltrona' per due

Gianluca Nani non è più il direttore sportivo del Brescia. Il suo posto può essere preso da Andrea Iaconi, ex Grosseto, Pescara e Arezzo. I contatti sono avviati. Iaconi è in pole position. L'alternativa, oltre a Luca Nember (Lumezzane), è Roberto Zanzi (ex Atalanta, Siena, Udinese). Oltre al ds, per dare vita a un nuovo corso autentico, Gino Corioni deve scegliere l'allenatore. In prima fila Dario Marcolin: una soluzione valutata dal presidente un'ideale via di mezzo fra la scelta di un tecnico esperto (Leonardo Menichini che ha preferito il Crotone, Franco Lerda incontrato in Saniplast mercoledì) e una giovane scommessa (Ivan Javorcic, reduce dalla finale-scudetto persa con la Berretti). Marcolin è esperto, ma non troppo: finora è stato sempre vice, a Brescia, nell'Inter, nella Fiorentina (l'unica avventura in proprio, nel 2008 a Monza, si è conclusa con un esonero). E' giovane, ma non troppo: classe '71, conosce la serie A da tecnico e prim'ancora da giocatore. Piace anche Lerda, che da allenatore ha fatto di più (Crotone, Pro Patria, Pescara, prima dell'ultima annata da dimenticare con il Torino). Lerda che può accontentarsi di 150 mila euro. Marcolin costerebbe la metà. Massimo Ficcadenti, antico pallino, sembra fuori budget. Rolando Maran è corteggiato dallo Spezia. A Lugano, intanto, si sta formando una colonia ex Brescia. Ormai assodato il trasferimento di Francesco Bega (che ha risolto il contratto), può compiere lo stesso tragitto Davide Possanzini (in scadenza). L'ex capitano medita di provare un'esperienza in Svizzera.

La stessa tentazione può capitare a Michele Arcari, richiesto dal Legia Varsavia. Ipotesi scartata dieci giorni fa da Andrea Caracciolo, che ha rifiutato 2,2 milioni di euro dalla Dinamo Kiev per 3 stagione. Il Bologna gli offre un triennale alla metà (1,1 milioni a campionato): comunque bei soldi. Sarebbero stati di più (1,7 milioni), in caso di ingaggio annuale in prestito. Formula che il Brescia non può accettare. Il Bologna offre 4, il Brescia chiede 5, sul piatto possono finire altri giocatori: i difensori Davide Zoboli e Gaetano Berardi, se non lo stesso Arcari. Per numero di pretendenti, il più richiesto è senza dubbio Perparim Hetemaj. L'interno finlandese, classe '86, è sul taccuino di mezza A: Genoa e Roma lo seguono, Fiorentina, Lazio e Palermo sono alla finistra. Ma il Cesena, al momento, sembra avere le intenzioni più concrete. C'è poi lo Shakhtar Donetsk, annunciata scialuppa di salvataggio se il Brescia avrà un disperato bisogno di monetizzare e non ci sarà riuscito altrimenti. Panagiotis Kone, jolly di 24 anni, è per caratteristiche e per età l'elemento più adatto allo scacchiere di Mircea Lucescu. Alessandro Diamanti, fantasista di 28, è pure sul taccuino del club ucraino.

Brescia ripescato in A?

Domanda numero uno. Partendo dal presupposto che il Brescia esca pulito dallo scandalo scommesse, quante sono le possibilità che la squadra del presidente Corioni venga ripescata in serie A? Difficile dirlo, ma al momento sono pochissime. La certezza è una: se verrà riconosciuta la responsabilità oggettiva o diretta di Atalanta o Siena (prima e seconda della serie B) e queste subiranno penalizzazioni o saranno retrocesse, le rondinelle non beneficeranno di alcun ripescaggio, al quale invece avranno eventualmente diritto le formazioni cadette classificate nelle posizioni successive. Il Brescia potrebbe invece rientrare in gioco qualora fossero imputate almeno due società di serie A, perché se ci fosse soltanto un club coinvolto, sarebbe la Sampdoria a beneficiare di un eventuale ripescaggio.

Per fare in modo che una o più retrocesse tornino a tavolino in serie A, la pena comminata alle formazioni del massimo campionato responsabili di illecito dovrà essere afflittiva. Pena afflittiva significa che la penalizzazione deve essere tale da far scivolare almeno due squadre alle spalle del Brescia nel campionato da poco concluso. Se, lavorando di fantasia, Lecce e Bologna dovessero venire penalizzate di quattro punti soltanto, la pena non sarebbe afflittiva e dunque verrebbe scontata nel prossimo campionato. Domanda numero due. Quanto bisognerà attendere per avere delle sentenze definitive? La giustizia sportiva non aspetta il procedimento penale. Il procuratore federale Palazzi ha già ricevuto gli atti da Cremona: ora li studierà, poi ascolterà chi ritiene opportuno sentire. A quel punto deciderà se archiviare oppure se procedere con i deferimenti. Poi partiranno i processi, che però saranno di breve durata. Una procedura che dovrebbe concludersi a inizio agosto.

martedì 7 giugno 2011

Menichini stop. Lerda e Ficcadenti in pista

Fumata nera, anzi grigia, alla fine bianca. Leonardo Menichini rimane a Crotone. Il tecnico di Ponsacco ha trovato l'accordo con il club calabrese condotto alla salvezza nell'ultimo campionato di serie B. Non erano bastate 3 ore e mezza di colloquio con i dirigenti, fra le 15 e le 18.30. La trattativa si era fermata e il discorso pareva chiuso. Menichini sul mercato, via libera per il Brescia. Ma in serata l'ex vice di Mazzone (al Brescia dal 2000 al 2003) ha raggiunto l'intesa col Crotone: contratto (un anno più opzione per il secondo), contrordine e conferma nero su bianco. Il Brescia dovrà rivolgersi altrove. Diversi i nomi sul taccuino: da Franco Lerda a Massimo Ficcadenti. Ma anche Dario Marcolin: classe '71, bresciano, vice di Mihajlovic alla Fiorentina, già vice di Mancini all'Inter, di Somma e Cosmi a Brescia (2006-07). Voci dell'ultima ora parlano di un ritorno di fiamma per Rolando Maran, che ha concluso la sua esperienza a Vicenza. Intanto dall'Argentina rimbalza la voce di un nuovo interessamento per il centrocampista Juan Ignacio Mercier, 31 anni, già chiesto dal Colo Colo all'Argentinos Juniors.

Ma Corioni pensa innanzitutto a vendere. Dopo il rifiuto di Andrea Caracciolo alla Dinamo Kiev, il presidente si augura che non dica di no il prescelto da Lucescu e dal suo presidente Akhmetov. La lista parte da Alessandro Diamanti, ma comprende Panagiotis Kone e Perparim Hetemaj. Un fantasista di 28 anni, un jolly di 24, un centrocampista di 25: in comune, la disponibilità a trasferirsi all'estero (l'hanno già fatto in passato). Papabili i ragazzi d'oro Lorenzo Tassi e Nicola Leali, 34 anni in due. Corioni cerca l'offerta giusta per cederli in comproprietà. Ma si guarda anche al fronte societario. Corioni vuole mettere fretta allo studio milanese al quale, l'anno scorso, ha conferito il mandato a vendere la società. Chiaro il messaggio: se non mi combinate un incontro con gli imprenditori giusti, ritiro il mandato. Corioni cerca soci o acquirenti ovunque, mentre si tiene stretto Luca Saleri (vice-presidente, partner finanziario). E valuta l'inserimento nella dirigenza biancazzurra di un manager come Fausto Lechi.

lunedì 6 giugno 2011

Cessioni, panchina e società: ecco i nodi di Corioni

Tu chiamale, se vuoi, priorità. Gino Corioni non ha dubbi sulle sue, che coincidono con quelle del Brescia: primo, vendere bene uno o più pezzi pregiati; secondo, trovare risorse per una nuova compagine societaria; terzo, scegliere l'allenatore e impostare il mercato. Il fatto che manchi poco più di un mese all'inizio della stagione 2011-2012 non rende più urgente l'ultimo punto agli occhi del presidente, che si è stancato di sobbarcarsi la gestione familiare avviata ormai vent'anni fa almeno quanto i tifosi sono stanchi di salire e scendere sull'ascensore. Corioni vuole una società più forte, i tifosi idem. E in questo amaro centenario del club il presidente per primo assicura, in pubblico e in privato, di prendere in considerazione fra le ipotesi anche quella di un Brescia senza Corioni. Dunque, al primo punto ci sono le cessioni. Di questo, soprattutto, Gino Corioni ha parlato a cena l'altra sera con Mircea Lucescu, ex allenatore e oggi timoniere dello Shakhtar Donetsk. L'amico di vecchia data che nel 2004 gli comprò a peso d'oro Francelino Matuzalem e che adesso potrebbe ripetersi con Alessandro Diamanti. «Un giocatore che mi interessa da tempo - ha ammesso Lucescu -. Lo seguo da un anno. Diamanti può lasciare il Brescia, che proverà a tornare in A con una rosa ringiovanita». E a proposito di giovani, a Lucescu piace pure Panagiotis Kone, jolly greco dell'87. Disposto ad emigrare come Diamanti, già seguito dalla Dinamo Kiev e dal Villarreal. A CORIONI potrebbe far gioco anche trovare un acquirente per Eder. Un anno fa lo prese in prestito oneroso dall'Empoli per 1,8 milioni, con il patto di potersi aggiudicare la comproprietà a fine stagione aggiungendo 2,8 milioni; soluzione plausibile, se il Brescia avesse le spalle coperte da una società realmente interessata al brasiliano (Sampdoria? Napoli? Shakhtar?). Il secondo punto è cruciale per Corioni, da mesi impegnato sul fronte societario: «Ho conferito il mandato a vendere a uno studio milanese quasi un anno fa - ricorda il presidente -. Martedì potrei ritirarlo, o aspettare. Finora non ho visto nessuno, ma la speranza che qualcosa succeda c'è sempre». Come i contatti con gli imprenditori interessati al Brescia. Se la cordata dei 4 industriali ipotizzata un mese fa (Bonometti-Lonati-Niboli-Pasini) non si materializzerà, Corioni cercherà comunque nuovi alleati. Rinforzando il legame con il vice presidente Luca Saleri, suo partner finanziario dal 2007. E affidandosi, magari, alla consulenza di manager quali Ugo Calzoni e Fausto Lechi. AL TERZO PUNTO c'è l'allenatore. Al Brescia, non è un mistero, piace Leonardo Menichini, che ieri era a Pistoia per le finali-scudetto Primavera (dove ha parlato con il direttore sportivo del Lumezzane Luca Nember, pure sul taccuino biancazzurro), questa mattina ha preso il volo per la Calabria e oggi pomeriggio incontrerà la dirigenza del Crotone. Se troverà l'accordo, firmerà un biennale e manterrà la guida della formazione che ha condotto alla salvezza in B. Altrimenti, tornerà a Brescia (dove è stato vice di Mazzone dal 2000 al 2003) e tratterà con Corioni per diventare l'allenatore del nuovo corso biancazzurro. Le alternative? Incassati i «no» di Montella e Torrente, con Razvan Lucescu destinato (salvo sorprese) al Rapid Bucarest, restano percorribili le piste che portano a due tecnici sotto la lente da tempo: Franco Lerda e Massimo Ficcadenti. Sempre che non torni di moda la soluzione interna.

sabato 4 giugno 2011

BERRETTI: IL BRESCIA PERDE LA FINALE SCUDETTO, AL SAN FILIPPO S'IMPONE IL NAPOLI

Brescia. Annata stregata per il Brescia. Anche la Berretti non riesce a vincere lo scudetto che pure avrebbe meritato. Dopo il pareggio di 1-1 all'andata, le baby rondinelle di Ivan Javorcic hanno perso al San Filippo 2-1 con il Napoli.

L'illusione. Gara da subito in salita per la rete di D'Andrea al 21'. Il Napoli sfiora il raddoppio e colpisce una traversa, ma al 5' del secondo tempo c'è il pareggio di Nanà (nella foto). Al 29' Napoli di nuovo in vantaggio con Simeri. Nel finale anche una rissa in campo sedata a fatica. Il match si chiude dopo sette minuti di recupero.


LA CRONACA
13' - Problemi per Eligibile che esce a causa di un un infortunio. Al suo posto entra in campo Antonio Esposito

20' - NAPOLI IN VANTAGGIO! Un cross dalla sinistra del solito Guerra, favorisce l'accorrente D'Andrea che con un secco diagonale trafigge Cragno

36' - Napoli vicino al raddoppio: Romano, a tu per tu con il portiere avversario spara la palla contro la traversa. Occasione sprecata per chiudere la partita.

INTERVALLO

50' - PAREGGIO DEL BRESCIA grazie a Nana che insacca all'interno dell'area di rigore su passaggio arretrato di Matteo Tassi.

50' - Pareggio del Brescia grazie a Nana che insacca all'interno dell'area di rigore su passaggio arretrato di Matteo Tassi.

67' - Il Napoli continua ad attaccare, ma non trova il gol. Simeri cerca di regalare una gioia a Felice Mollo, ma un suo tiro pericoloso viene respinto dal portiere bresciano, già in evidenza nella gara d'andata al Kennedy

75' - NAPOLI IN VANTAGGIO Incredibile defaiance difensiva da parte di Baresi; l'errore è un suicidio per le Rondinelle che subiscono il gol del KO grazie all'inserimento di Simeri che insacca alle spalle di Cragno.

85' - Il Brescia tenta il tutto per tutto con tanti uomini nella trequarti campo del Napoli. Gli azzurrini, però, sembrano avere sotto controllo la situazione.

94' - Il Brescia attacca ma non concretizza
97': Finale Brescia-Napoli 1-2. Napoli campione d'Italia Berretti.

BRESCIA-NAPOLI 1-2

BRESCIA (4-2-3-1): Cragno; Tamini, Baresi, Falasco, Fantoni; Messora, Welbeck Nana; Matteo Tassi (21' st Miljevic), Pedrinelli (12' st Lorenzo Tassi), Ephraim (31' st Magrassi); Defendi. (Minelli, Belotti, Bonometti, Gerevini). All. Javorcic.

NAPOLI (3-4-3): Crispino; Piscopo, Di Donna, Izzo; Eligibile (13' pt Antonio Esposito), Gatto (45' st Laezza), Donnarumma (1' st Pesce), D'Andrea; Simeri, Romano, Guerra. (Raffaele Esposito, Diana, Connola Schettino). All. Mollo.

ARBITRO: Rocca di Vibo Valentia.

RETI pt 21' D'Andrea; st 5' Nana, 29' Simeri
NOTE Nel primo tempo cielo coperto, nella ripresa pioggia. Spettatori 600 circa.

venerdì 3 giugno 2011

MENICHINI SEMPRE PIU' VICINO AL BRESCIA

Già un paio di settimane fa il suo nome era cominciato a circolare, ma ora che Beppe Iachini ha definitivamente detto addio al Brescia, Leonardo Menichini si avvicina sempre più alla panchina del Brescia.


La società biancoblu ha già tastato il terreno mettendendosi in contatto con l'ex tecnico del Lumezzane ( ma anche con un passato al Brescia, è stato vice di Mazzone ai tempi di Baggio), ora bisogna definire i dettagli, Il predestinato a sedere sulla panchina delle rondinelle sembra essere proprio Leonardo Menichini

mercoledì 1 giugno 2011

CALCIOSCOMMESSE, Doni indagato, pm: promozione falsata, l'Atalanta rischia la B

ROMA - Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie minori ancora in attivita' e dirigenti di societa', sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un'indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo.

Dall'inchiesta e' emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari.

Tra gli arrestati vi sono anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati sarebbero complessivamente una trentina. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi utili alle indagini.

ARRESTATO BEPPE SIGNORI, DOMICILIARI A EX CAPITANO LAZIO - C'é anche l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, tra le persone arrestate dalla Polizia nell'ambito di un'inchiesta sul calcio scommesse. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. I provvedimenti di arresto riguarderebbero anche alcuni giocatori di serie B e serie C e anche dirigenti di società di Lega Pro.

SIGNORI ALL'ANSA, 'ABBIATE PIETA' - "Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me". Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall'ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l'interrogatorio. L'ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse

INDAGATO STEFANO BETTARINI - Nell'ambito dell'inchiesta su presunte partite truccate che ha portato a 16 arresti, risulta indagato anche Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e commentatore della trasmissione 'Quelli che il calcio'.

INDAGATO CRISTIANO DONI - C'é anche il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell'indagine della polizia sul calcio scommesse che ha portato all'arresto di Beppe Signori e altre 15 persone. Lo apprende l'Ansa da fonti qualificate.

CUSTODIA CAUTELARE PER MAURO BRESSAN - C'é anche l'ex calciatore Mauro Bressan, 40 anni, tra i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcio scommesse. L'ordinanza all'ex centrocampista di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como è stata notificata oggi nella sua abitazione di Cernobbio dalla squadra mobile comasca. Bressan ha vinto la coppa Italia del 2001 con la Fiorentina e ha poi concluso la sua carriera in Svizzera.

ARRESTATO ANCHE PORTIERE BENEVENTO - Gli uomini della Squadra Mobile di Benevento hanno arrestato in un albergo dela città, Marco Paoloni, di 27 anni, originario di Civitavecchia, portiere titolare del Benevento che sta disputando i play off per l'accesso in serie B. Dopo l'arresto, Paoloni è stato trasferito nel carcere di Cremona.

ARRESTATO EX CAPITANO BARI BELLAVISTA - Nell'ambito della maxi inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla magistratura di Cremona è stato arrestato nel barese, a Bitonto, l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, di 36 anni che ha giocato nella squadra bianco rossa negli anni tra il 2000 e il 2009. Nella sua abitazione sono stati sequestrati atti e un computer. Bellavista è stato trasferito su ordine del gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nella casa circondariale di Cremona. L'avvocato Massimo Roberto Chiusolo del Foro di Bari che ha assistito Bellavista nel corso dell'esecuzione del provvedimento restrittivo, si è detto certo che il proprio cliente, che si dichiara estraneo ai fatti contestati, potrà chiarire ogni aspetto della vicenda nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni dinanzi al gip del tribunale di Cremona.

DUE ARRESTI ANCHE A PESCARA - La Squadra Mobile di Pescara, guidata da Pier Francesco Muriana, ha eseguito due arresti a seguito dell'inchiesta della procura di Cremona. Si tratta di Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino (Chieti) e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l'altra ad Ancona. Con lui in manette anche il portiere del calcio a cinque Cus Chieti Gianluca Tuccella, impegnato anche come allenatore nelle minori del calcio locale.

FRA ARRESTATI 2 GIOCATORI ASCOLI E UN EX - Nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse, la squadra mobile di Ascoli ha arrestato due giocatori dell'Ascoli calcio ed un ex calciatore, attuale collaboratore del Viareggio calcio. In manette sono finiti il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci e il centrocampista Vincenzo Sommese, oltre a Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio. Sommese, ex capitano dell'Ascoli, era stato messo fuori rosa già lo scorso inverno dalla società bianconera. Micolucci ha invece contribuito fino alla fine del campionato, domenica scorsa, alla salvezza conquistata dall'Ascoli. Entrambi sono stati arrestati ad Ascoli; Parlato, a Grottammare.

FERGUSON: 'QUANDO GUARDIOLA PREFERI' IL BRESCIA AL MANCHESTER...'

Manchester. C'era un tempo in cui il Brescia era una squadra molto appetita. Lo dimostrano le parole di Alex Ferguson. Lo storico manager del Manchester United svela: "Volevo Guardiola con noi nel 2001, ma lui preferì andare a giocare nel Brescia dove c'era Roberto Baggio...".

sabato 28 maggio 2011

Napoli-Brescia 1-1 Si deciderà tutto al ritorno

Finisce 1 a 1 l'andata della finale del campionato Berretti tra Napoli e Brescia. I ragazzi di Javorcic non vanno oltre il pareggio contro un buon Napoli. La partita inizia in discesa per le rondinelle che dopo 5 minuti passano in vantaggio con un rigore trasformato da Defendi. I padroni di casa riescono a pareggiare al 83° minuto con Izzo che di testa fa 1 a 1.


Il discorso è quindi rinviato alla gara di ritorno, che il Brescia avrà il vantaggio di giocare tra le mura amiche.

venerdì 27 maggio 2011

DE ZERBI: 'DI DONI CI RICORDIAMO PIU' DI QUELLO CHE HA FATTO FUORI DAL CAMPO CHE IN CAMPO...'

Brescia. Durante l'incontro "Aperitivo con... le X serate della Leonessa" tenutosi a Palazzo Martinengo Roberto De Zerbi ( intervenuto insieme a Serse Cosmi, Raducioiu e Maurizio Neri all'inerno della serata "Quando gli artisti scendono in campo... i poeti del gol) ha ripreso la polemica scatenata da Cristiano Doni dopo la retrocessione del Brescia e la promozione dell'Atalanta.


"Il capitano nerazzurro deve avere più rispetto verso il Brescia. Qui da noi lo ricordiamo più per quello che ha fatto fuori dal campo che in campo...".

BERRETTI:DOMANI LA FINALE D'ANDATA A NAPOLI

Il gran giorno è finalmente arrivato per Ivan Javorcic e i ragazzi della Berretti, chiamati domani pomeriggio alle ore 16 a giocare l’andata della finale Scudetto in trasferta contro il Napoli. Una finale storica per i biancazzurri, fino ad ora mai giunti tra le prime due formazioni italiane in questa categoria, e un traguardo che, dopo l’esaltante scorsa stagione della Primavera di Saurini (giunta a giocarsi nelle Marche la semifinale Scudetto contro l’Empoli), va a prolungare quanto di buono fatto vedere dal Settore Giovanile bresciano nel corso delle ultime stagioni. Il tecnico croato del Brescia potrà contare sull’intero gruppo che sabato scorso aveva partecipato alla trasferta in Abruzzo contro il Pescara, con l’aggiunta di Lorenzo Tassi (classe 1995) e Nana Addo Welbeck Maseko (1994), freschi di esordio in serie A.

Il Brescia si è qualificato alle semifinali, dove ha poi superato il Pescara (2-0 con reti di Baresi e Defendi al San Filippo e sconfitta ininfluente per 1-0 in trasferta al ritorno), chiudendo il girone B al secondo posto con 66 punti alle spalle dell’Hellas Verona (68), frutto di 20 successi, 6 pareggi e 4 sconfitte, risultati costruiti sulla forza del secondo attacco (72 reti all’attivo, 13 delle quali segnate da Andrea Magrassi) e della terza miglior difesa (34 reti subite).



CONVOCATIQuesto l’elenco ufficiale dei giocatori convocati da Ivan Javorcic: BARESI, BELOTTI, BOATENG, BONOMETTI, BUSTAMANTE, CRAGNO, DEFENDI, EPHRAIM, FALASCO, FANTONI, GEREVINI, MAGRASSI, MESSORA, MILJEVIC SAHPEKIDIS, MINELLI, PEDRINELLI, TAMINI, LORENZO TASSI, MATTEO TASSI, NANA WELBECK.



DIRETTORE DI GARA Arbitrerà la gara Diego Roca della sezione di Foggia, coadiuvato dagli assistenti di linea Lucia Abruzzese di Foggia e Maurizio De Troia di Termoli.

Un Brescia modello Real Madrid

Il Brescia deve vendere per rinascere, se non potrà vendersi al miglior offerente. La società chiama una cordata che finora non ha dato la risposta richiesta da Gino Corioni. Nessuna proposta concreta, discorso aperto ma in stand-by, nonostante incontri, colloqui, contatti. Bisogna cedere i pezzi pregiati per fare cassa, pagare i debiti e ripartire. Corioni cerca sostegno: industriali disposti ad essergli partner, di dirigenti di provata fiducia. Figure nuove che sta provando a coinvolgere nel progetto di un Brescia comunque più solido. Se Luca Saleri, attuale vice presidente, accrescerà senz'altro il suo sostegno, nell'attesa di convincere qualche imprenditore a entrare in un Cda non più a gestione prevalentemente familiare, Corioni medita di affidarsi all'esperienza di top manager come Ugo Calzoni e (novità) Fausto Lechi. Già in passato al fianco del Brescia, sostenitore della Brixia nella pallanuoto di serie A1, il 53enne Lechi è stato direttore generale della Ubi Leasing ed è presidente del Consiglio direttivo della Fondazione Brescia Musei. Non un finanziatore, ma un dirigente per un club che vuole (e deve) ridarsi una struttura consistente dopo una stagione disastrosa. «Io credo che con un gruppo forte, allargato, il Brescia potrebbe benissimo riprendersi - assicura Lechi -. Per fare grandi cose andrebbe sperimentata una soluzione che non c'è, né qui né altrove in Italia: una holding per lo sport, una polisportiva che porti avanti in modo efficace il calcio ma anche il basket, la pallanuoto, il rugby».
Tante società quante sono le discipline, controllate dall'alto dalla società-madre. «Modello Real Madrid - spiega Lechi -. Sarebbe più facile, con una holding per lo sport, convincere il Comune a garantire una partecipazione. E magari si sbloccherebbero i discorsi relativi allo stadio e al palazzetto. In questo caso contribuirei volentieri». IL BRESCIA attuale, tuttavia, non è una polisportiva. E cerca, nell'immediato, nuovi alleati. Se Corioni chiedesse a Lechi di diventare un dirigente del Brescia, se non addirittura il presidente? «In questo momento ho alcuni impegni da risolvere - dice Lechi -. Dopodiché, a determinate condizioni, la mia disponibilità potrebbe esserci. Sono legato da stima, affetto e amicizia a Corioni». Al di là del fronte societario, il Brescia deve sondare il mercato-allenatori prima che la concorrenza si aggiudichi tutte le migliori scelte. Fra i tecnici emergenti, oltre a Vincenzo Torrente (promosso in serie B con il Gubbio), un'ipotesi percorribile è Vincenzo Montella, classe '74, che ha appena debuttato alla Roma. Resta in corsa Davide Nicola del Lumezzane. Ieri il presidente Corioni ha incontrato il direttore sportivo rossoblù Luca Nember. Che potrebbe approdare in biancazzurro con Nicola.
Tratto da Bresciaoggi

giovedì 26 maggio 2011

Mercato, uscite ed entrate

La situazione per il Brescia Calcio in questo momento è molto delicata. Le notizie che tutti si aspettano tardano ad arrivare, anche se molti giurerebbero che qualcosa sta succedendo, anzi c'è che dice che il passaggio di proprietà è già avvenuto. In attesa di importanti novità, c'è chi parla già di mercato. Sicuramente vista la situazione a tener banco sono le cessioni illustri che Nani e Corioni stanno portando a termine. Il primo a partire sarà probabilmente Caracciolo, destinazione Kiev. La squadra ucraina è pronta a versare nelle casse del Brescia 7 milioni. L'airone però non sembra convintissimo della destinazione, e per voce del suo agente D'Amico conferma che ci sono anche squadre italiane che lo seguono: Siena, Torino, Parma e Napoli. Molte squadre invece stanno sondando il terreno per Diamanti. Il fantasista toscano poco tempo fa ha svelato la sua simpatia per la Fiorentina, ma oltre ai viola lo cercano: Napoli, Sampdoria, Roma, Milan, Sevilla e Villareal. Eder piace a Lazio, Fiorentina e Palermo. Berardi è sempre seguito da Atalanta, Bologna e Siena. Arcari dovesse esserci la riconferma del gioiellino Leali potrebbe partire destinazione Bologna, con il rientrante Viotti che diventerebbe il secondo di Leali. La Fiorentina segue tra l'altro anche Konè ed Hetemaj, e sembra proprio che almeno una delle due rondinelle sia destinata ad indossare la maglia viola la prossima stagione.
Nonostante tutto si parla anche di mercato d'ingresso, anche perchè si sa, che una squadra competitiva in qualsiasi categoria la si deve costruire con del tempo a disposizione e non in un mese. Si parla del bomber di serie B Piovaccari, che però piace molto anche a Siena, Atalanta, Chievo, Udinese, Bologna e Sampdoria. Si segue anche un giovane portiere della Castellana: Marco Festa (19), seguito insistentemente dal Pisa, Montichiari e Chievo.
Altri nomi che circolano sono Signori, giovane che ha fatto un ottimo campionato in cadetteria con il Modena, di proprietà della Sampdoria, che però sembra non volersene privare. Circola in via Bazoli anche il nome di Fabbrini, che però ha molti estimatori anche in serie A.
Sta di fatto che il primo colpo di mercato per il Brescia dovrà essere in società, perlomeno qualcuno prima o poi dovrà fare chiarezza su cosa accadrà e che campionato potrà fare la squadra.

Stipendio da nababbi per Caracciolo e Diamanti

BRESCIA Cessione e rescissione sono le parole chiave in questi giorni in casa Brescia. Analizzando gli stipendi dei giocatori in organico, non è difficile comprenderne le ragioni. Il presidente Corioni ha conferito a Nani il mandato di vendere, incassando il più possibile e disfandosi dei contratti più onerosi, vale a dire quelli oltre i 250mila euro all'anno. I primi della lista partenti sono Caracciolo e Diamanti, i quali guadagnano circa 800mila euro netti. In via Bazoli confidano di riuscire a venderli bene, almeno per 10 milioni di euro. In seconda fila una serie di giocatori con i quali il Brescia sta discutendo (o lo farà nelle prossime settimane) la rescissione. Si tratta degli elementi over 30 dai quali il sodalizio biancoblù non può monetizzare attraverso la cessione. Interrotto con dodici mesi d'anticipo il rapporto con Sereni, l'obiettivo è fare lo stesso con Zanetti (circa 700mila euro l'anno), Zebina (500), Bega (400) e Cordova (300), a meno che non decidano di rimanere riducendosi drasticamente l'ingaggio. C'è poi il discorso legato ai legami più o meno pesanti di alcune rondinelle di rientro dai prestiti, come Martinez (300mila euro a stagione, scadenza nel 2012), Budel (ben 600mila sino al 2013), Feczesin (100mila, scadenza 2013) e De Maio (80mila, 2014). Al momento, soltanto gli ultimi due hanno chance di rimanere. Folta la pattuglia degli elementi che guadagnano meno di 300mila euro.
Molti comporranno il Brescia della prossima stagione, sempre che in via Bazoli non giungano offerte allettanti. I più appetiti sono Berardi, Hetemaj, Leali, Konè, Vass e Zambelli, che insieme guadagnano quanto Eder (700mila). Allargando l'orizzonte all'intera serie A, il più pagato è il milanista Ibrahimovic dall'alto dei suoi 9 milioni di euro netti a stagione. Seguono Eto'o (8) e Buffon (6), capostipiti di una frontiera retributiva che resta troppo elevata. In Italia il costo-lavoro incide per il 70% sui ricavi e di questo passo sarà difficile invertire la tendenza. Un'analisi del movimento calcistico italiano sotto il profilo economico e finanziario presentata ieri ed elaborata dalla Figc in collaborazione con l'agenzia Arel e PricewaterhouseCoopers, mostra come il sistema dei ricavi del calcio italiano è ancorato fortemente ai diritti televisivi, che rappresentano due terzi (65%) dei ricavi in Serie A, contro la metà in Premier League e un terzo della Liga spagnola (38%) e della Bundesliga (32%). Ecco perché in serie B il Brescia, con poco più di 4 milioni di provenienti dalle tv (a fronte dei circa 25 incassati nella stagione da poco conclusa) dovrà necessariamente ridimensionarsi. Quest'anno il monte ingaggi lordo dei soli calciatori biancoblù è stato di circa 14 milioni di euro: almeno dimezzarlo diventa un «must» in vista della prossima stagione.
Tratto da www.bresciaingol.com

lunedì 23 maggio 2011

BRESCIA, LE PAGELLE DI FINE STAGIONE

Arcari: 6,5 Non inizia la stagione da titolare, anche se in b aveva disputato un ottimo campionato. Dopo le disavventure fisiche, calcistiche e non solo di Sereni deve scendere in campo, e quando lo fa non delude mai, o quasi. Fa una grandissima prima parte di stagione, salvando più volte il Brescia, e nel finale come il resto della squadra cala commettendo qualche errore pesante… Però visto ciò che ha fatto durante tutto il campionato ci sta, se siamo retrocessi non è certo colpa sua!

Sereni: 5 Si meriterebbe 8 per l’inizio di stagione. Vedere le parate con Roma, Palermo, Chievo per averne conferma. Tutto questo tra l’altro in un momento particolare della sua vita privata. Poi arriva la partita con la Fiorentina, ottime parate iniziali, poi l’infortunio alla mano, il cambio rifiutato e tre gol presi in modo grottesco. Da li non si è più ripreso, e tra l’altro quella maledetta partita non sembra più poi così maledetta, viste le voci che girano proprio su Sereni e la partita con i toscani. Infatti da quel momento è sparito dalla circolazione. Ogni volta si inventavano problemi fisici per giustificarne le assenze. Sta di fatto che è stato il primo ad andarsene per aver rescisso il contratto prima ancora della fine del campionato. Peccato perché Matteo è stato uno dei portieri più forti che il Brescia abbia mai avuto, e mi piace ricordarlo così.

Leali: 7 Corioni sin dai primi giorni di ritiro parla del giovane bresciano come il nuovo Buffon. Peccato che non gli sia stata data fiducia prima, magari quando contro la Fiorentina Sereni si infortunò ad una mano e rimase in campo a discapito proprio di Leali. Gioca solo una partita, sfoderando una grandissima prestazione. Una cosa è certa, ora come ora bisogna ripartire da lui, non so se sarà il nuovo Buffon , ma le potenzialità le ha, questo è fuori di dubbio.

Zoboli: 7 Se non fosse per l’esordio con il Parma il voto potrebbe essere anche più alto. Sicuramente è uno dei pochi che si salva, e non solo per le prestazioni ma per il trattamento che ha ricevuto dal Brescia e la grandissima professionalità che ha dimostrato durante tutto l’anno. Già, perché dopo averlo spedito in prestito in serie b, ad inizio stagione veniva dato come sicuro partente. Una volta chiuso il mercato, rimasto a Brescia, venne messo ai margini della squadra (a parte la prima partita dove dovette giocare per scelta obbligata). Lui non disse mai una parola, fino a quando arrivò Beretta, che ebbe il grande merito di metterlo in campo. Da quel momento divenne il miglior uomo difensivo del Brescia. Grandi prestazioni, senza sbavature, tant’è che anche Iachini al ritorno dovette ricredersi inserendolo tra i titolarissimi. Addirittura proprio la sua uscita per infortunio a Genova fu uno degli episodi che permise alla Samp di pareggiare e di condannare quasi definitivamente la Leonessa. Riuscire a trattenerlo in b sarebbe un grandissimo colpo.

Bega: 5 Anche lui parte abbastanza bene ma con il tempo si perde. Alterna grandi prestazioni, a partite davvero mediocri caratterizzate da errori molto pesanti (l’ultimo la mancata chiusura su Biabiany). Dovrebbe dare alla squadra il carisma e l’esperienza adatta per salvarsi ma questo non sempre avviene, nonostante il fatto che nel mercato di agosto quando stava per partire verso Siena, lo spogliatoio è insorto e ha fatto di tutto per trattenerlo. Comunque ha dimostrato di essere un ottimo difensore da B, ma non da massima serie.

Mareco: 3 Fortunatamente non gioca quasi mai, perché quando gioca combina disastri. Faticava in b, figurarsi in A…

Zebina: 3,5 Doveva essere il grande colpo per la difesa, l’uomo in più per qualità ed esperienza. Invece come molti delude, e anche tanto. Tutte le partite che ha giocato le ha sempre cominciate bene, compiendo buoni anticipi e belle chiusure, ma poi al più bello ecco che arriva la Zebinata, pecca che ha sempre condizionato la sua carriera. Sicuramente i suoi errori sono stati, a livello di punti, i più pesanti, e se siamo retrocessi è in buona parte colpa sua.

Martinez: 5,5 Forse venderlo a gennaio, per prendere Accardi è stato un errore, uno dei tanti errori del sig. Nani. Il Tuma avrebbe potuto dare il suo contributo come ha sempre fatto ad inizio stagione. Certo non sempre brillante, ma viste le prestazioni di Bega e Zebina, una valida alternativa dietro ci sarebbe servita.

Berardi: 5 L’impegno non manca mai, nemmeno la corsa e il dinamismo, ma lo svizzero non è certo tecnicamente un giocatore da A. Solitamente gioca buone partite ma spesso commette brutti errori. Viene quasi sempre schierato sulla corsia di sinistra, e proprio per le sue carenze tecniche, tra l’altro è anche destro, non spinge quasi mai sbagliando quasi tutti i cross. Si limita spesso a fare il suo compitino in marcatura, ma questo in serie A non basta. Forse con quelle caratteristiche il ruolo più adatto a lui è il marcatore nella difesa a tre, dove può sfruttare al massimo la sua capacità di marcare, la sua velocità e la sua capacità di chiusura, non per niente quando è stato schierato in quella posizione, è sempre stato uno dei migliori.

Zambelli: 5,5 Partenza di stagione disastrosa. Non sembra nemmeno la brutta copia dello Zambelli di serie B. Appena però Iachini non lo obbliga a fare il terzino nella difesa a 4, ma bensì il laterale nel 3-5-2 torna il vero pendolino bresciano che tutti conoscevano. Nel finale di stagione gioca buone partite mettendoci il cuore fino alla fine. Peccato che anche nel suo caso le capacità tecniche non siano eccelse, e se in B può bastare la forza, la corsa e la resistenza, in A senza qualità non si va lontano.

Accardi: 5 Arriva a Brescia a gennaio e gioca poche partite, quelle in cui è in campo non convince mai. E’ un terzino puro che può fare da centrale, non certo un ala alla Zambelli. Per lo meno è mancino, ma i suoi cross non sono quasi mai precisi. Sarebbe stato un discreto rinforzo, solo però se per lui non avessimo dovuto sacrificare Martinez.

Daprelà: 5 E’ molto giovane, e nelle poche apparizioni ha dimostrato di essere ancora “grezzo”, soprattutto per la categoria. Non ha certo entusiasmato, soprattutto dopo che qualcuno (sig. Nani) a settembre lo dipingeva come una futura promessa del calcio; però è giovane e ha ancora tanta strada da fare. Di sicuro in serie b, potrebbe dire la sua; un altro giovane da cui si potrà ripartire.

Hetemaj: 7 Arriva nell’indifferenza a metà della scorsa stagione di b (portato da Maifredi e non da Nani). In effetti dopo aver collezionato pochissime presenza in cadetteria, nessuno si sarebbe aspettato un campionato del genere da parte del finlandese. Il merito è in gran parte di Iachini che in estate lo fa crescere molto, spostandolo anche di posizione. Tant’è che ora è diventato un buonissimo centrocampista che associa grande quantità ad una discreta qualità. Gioca sempre con grande intensità, con grande voglia. Uno dei pochi a mettercela fino alla fine. Quest’anno si è anche tolto la soddisfazione di segnare. Nel periodo Beretta non brilla per problemi fisici, ma poi si riprende e ritorna il gladiatore di inizio stagione. Uno dei pochi a salvarsi e sicuramente uno degli uomini mercato più interessanti. Peccato che, visto il momento societario del Brescia, verrà sicuramente svenduto al miglior offerente; sarebbe stato bello vederlo ancora con la maglia della Leonessa.

Konè: 6,5 Anche lui arriva nell’anonimato, i giornalisti bresciani per riconoscerlo dovevano affidarsi ai tanti tatuaggi che possiede. Poi però si è messo subito in mostra e ha dimostrato di avere le doti per giocare in serie A. Ha talento, forza fisica, uno dei pochi in grado di saltare l’uomo, vedi il grandissimo gol contro il Bari. Gioca in più posizioni, anche se indubbiamente il meglio lo da quando viene schierato da trequartista. Anche lui nel finale cala un po’, ma guadagna sempre la sufficienza. E’ un ottimo giocatore ma come Hetemaj ha già molti estimatori e sembra destinato a lasciare il Brescia. Peccato perché in b avrebbe fatto la differenza.

Cordova: 6- Gioca sempre fuori ruolo. Iachini lo reinventa playmaker e lui fa quello che può. Il piede ce l’ha sicuramente e sui calci piazzati è sempre temibile. Peccato per l’infortunio che gli ha fatto saltare la seconda parte di campionato, il suo contributo sarebbe stato prezioso.

Budel: 4,5 Gioca poche partite perché a Gennaio parte, destinazione Torino. Si fa soffiare il posto da Cordova, e effettivamente dimostra di non avere la velocità e il dinamismo per giocare a certi livelli in A. Sicuramente avrebbe potuto fare di più.

Zanetti: 5,5 La classe ce l’ha, e si vede, anche se in qualche occasione anche lui si perde. Peccato che sia di cristallo e sono più i minuti passati in infermeria che quelli in campo. Che la sua situazione fisica fosse questa lo si sapeva, eppure i dirigenti del Brescia per il mercato di riparazione hanno puntato tutto su di lui. Bah….

Filippini: 5 Il secondo merito di Beretta (oltre quello di aver riscoperto Zoboli), è quello di aver dato fiducia ad Antonio. Lui lo ripaga mettendoci l’impegno che tutti avrebbero dovuto avere quest’anno, però le doti tecniche sono quelle che sono, soprattutto a 37 anni. Inoltre qualche guaio fisico lo ha disturbato durante l’annata. Ha fatto quello che ha potuto, pesante però è l’errore contro l’Udinese quasi a porta vuota.

Baiocco: 3,5 Parte titolare ad inizio stagione, ma dimostra che ormai in serie A non riesce più a giocare. Ad agosto come a gennaio doveva lasciare Brescia per cercare fortuna in Inghilterra. Forse sarebbe stata la scelta migliore. Sbaglia ogni passaggio, commette erroracci (come quello in occasione del secondo gol del Palermo all’andata) e non ha più la corsa di una volta. E pensare che verso fine stagione si è anche lamentato per esser stato escluso in molte occasioni. Come si dice di solito, ha perso un buona occasione per tacere e far bella figura.

Vass: 5,5 Campionato anonimo quello dell’ungherese. Non demerita certo, come non eccelle. Viene chiamato in causa con discontinuità, e giocare in certe condizioni non aiuta. Non gioca mai brutte partite, e in serie A ci può anche stare, solo però se circondato da gente di categoria.

Nana: 6 Gioca solo una partita, contro un avversario senza motivazioni. Dimostra comunque nonostante la giovane età, di avere buona personalità. Deve crescere, ma già in serie b la prossima stagione potrebbe essere un buon ricambio.

Tassi: 7 Il voto alto, più che per la prestazione, è di incoraggiamento. Gioca pochi minuti nell’ultimo incontro, e da subito dimostra grandi qualità (vedere l’azione con Eder). E’ giovanissimo, classe 95, non deve essere bruciato,perché la strada per lui è ancora lunga, ma ha la stoffa del campione e sembra essere un predestinato. Speriamo che non venga venduto al primo offerente, e che, soprattutto, possa crescere in tranquillità, per diventare un grandissimo campione con la maglia delle rondinelle.

Lanzafame: 5 Non brilla sicuramente, ma non per colpa sua. Anche qui la responsabilità è della società. Infatti viene acquistato nel mercato di gennaio, per accontentare le richieste tattiche di Beretta, il quale voleva giocare con il 4-3-3 e il ruolo di Lanciafiamme è proprio quello di attaccante esterno. Peccato che dopo l’ultimo giorno di mercato è stato richiamato Iachini, che ha sempre giocato con moduli dove il ruolo puro di Lanzafame non c’è. Perciò ha dovuto adattarsi a fare l’interno di centro campo con risultati scadenti. Viene impiegato poco e male, e lui ne risente molto mostrando grande nervosismo. Le qualità le ha sicuramente e si rifarà la prossima stagione in una squadra che gli darà fiducia. Peccato solo per quella traversa con la Roma, se quel pallone fosse entrato la sua stagione sarebbe potuta essere diversa, così come quella del Brescia.

Possanzini: 4 Ormai non è più il possa di una volta, e comunque in serie a non ha mai fatto grandi cose. Gioca poco, molto poco, ma non può che esser altrimenti. Quando gioca lo fa male, e davanti a lui ci sono giocatori, almeno sulla carta molto più forti; però ha una grande colpa: a gennaio si è opposto ad una cessione, la quale avrebbe portato un po’ di denaro nelle casse del Brescia, soldi utili per rinforzare maggiormente la squadra o magari per risanare minimamente delle finanze che ora, a quanto pare, sono in cattive condizioni.

Jonhatas: 5 Il mistero del ritardo del suo transfert è l’emblema delle capacità manageriali della nostra dirigenza. Arriva all’ultimo giorno di mercato su iniziativa di Rajola, ma comincia a giocare solo dopo 2 mesi. Però non è certo il giocatore che poteva risolvere i problemi del Brescia. Ha buone qualità, ma deve crescere molto. Trattenerlo in serie b sarebbe una buona cosa.

Eder: 5 Sembrava non dovesse approdare a Brescia perché grandi squadre erano interessate a lui. Alla fine, dopo una lunga telenovela arriva per la gioia di tutti. Capocannoniere della serie B, senso del gol, velocità e gran tiro. Credenziali importanti, per uno degli acquisti che ha fatto impazzire la tifoseria bresciana, almeno per il primo mese. Si, perché sfido a trovare una persona che non fosse soddisfatta dell’acquisto del brasiliano. Secondo tutti era l’uomo che avrebbe dovuto salvarci con i suoi gol. Parte forte, nello spezzone di partita giocato con il Parma quando entra da l’impressione di essere davvero un grandissimo attaccante, la conferma arriva poco dopo con il gran gol al Palermo, ma poi poca roba... Arriva l’inverno, con i campi pesanti, e il brasiliano si perde. E’ vero che a volte gioca fuori ruolo, lontano dalla porta, ma lui stesso promise che con l’avvento della primavera e dei campi asciutti e soleggiati, sarebbe tornato a splendere e segnare. Peccato che ciò avvenga soltanto in parte. A fine stagione i gol segnati sono davvero pochi, c’è da dire che in alcune occasioni è molto sfortunato, però non è il bomber apprezzato a Frosinone ed Empoli, come d’altronde la serie a non è la serie b. Riuscire a trattenerlo nella serie cadetta sarebbe un super lusso, ma vista la situazione societaria sarà davvero improbabile. Sicuramente essendo giovane ed esordiente, merita un’altra possibilità nella massima serie, peccato che abbia steccato la prima proprio a Brescia…

Diamanti: 5,5 Gioia e dolore. Il voto potrebbe essere molto più alto per le magie che durante il campionato ha sfornato dal suo sinistro, ma potrebbe essere anche molto più basso per la maggior parte delle partite che ha disputato con la maglia delle rondinelle. Come tutti anche lui parte molto forte, assist, gol, punizioni perfette che lo fanno arrivare addirittura in Nazionale. Corioni, con un eufemismo lo paragona a Roberto Baggio, nello stesso momento in cui prevedeva un approdo in Europa League per il Brescia, appunto… Purtroppo con il tempo la classe del toscano sembra spegnersi, per lasciare spazio a qualche grande giocata. Ma da lui la gente si aspettava di più, molto di più. Molte volte appare svogliato, inconcludente. Spesso gioca in solitaria, tentando tiri improbabili da metà campo. Certo se il Brescia è retrocesso non è solo colpa sua (anche se è stato uno dei più bersagliati dalla tifoseria), anzi, lui qualche gol l’ha anche fatto, ma come già detto da lui ci si aspettava di più, maggiore continuità che avrebbe salvato il Brescia e gli avrebbe fatto mantenere il posto in Nazionale.

Caracciolo: 6 Che dire… Lui 12 gol li ha anche segnati. E’ stato l’unico che nonostante le pesanti critiche ricevute da una parte di tifoseria, ha segnato con continuità. Il modo di giocare del Brescia non lo aiutava certo, visto che spesso si trovava a lottare da solo contro le difese avversarie. Ha lottato e si è sacrificato molto per la squadra. Rimangono però negli occhi di tutti quelle numerose occasioni sprecate, i gol sbagliati con il Napoli, il rigore sbagliato contro l’Inter, tutti punti persi che ci hanno portato alla retrocessione. Dispiace perché proprio i gol dell’airone ci avevano fatto tornare in A, ma ora la storia è un’altra. Tra l’altro molto probabilmente questa è la sua ultima stagione nelle rondinelle, visto che le offerte per lui sono tante ed è un sicuro partente.

Iachini: 5 Avrebbe firmato per una salvezza all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Aveva ragione, ma purtroppo la retrocessione è arrivata molto prima, ed è anche colpa sua. Ad inizio stagione parte bene trovando gli equilibri per sostenere il tridente Diamanti-Eder-Caracciolo, poi per fare turn-over a Bari cambia radicalmente gli undici titolari, e sarà un caso, ma da li il Brescia ha cominciato il ciclo nero di sconfitte. Cambia idea sui giocatori troppo spesso, molti giocano fuori ruolo, ed i risultati si vedono. A complicare il suo operato ci si mette anche la società che lo esonera per poi richiamarlo due mesi dopo, facendogli però saltare la campagna acquisti di riparazione (fatta da Beretta). Errore madornale. De Canio a Lecce e Ficcadenti a Cesena hanno avuto sempre l’apporto e la fiducia della società, pur rimanendo dietro al Brescia in classifica, per gran parte del campionato ed infatti si sono salvati, portando a termine il loro progetto. Però anche al suo ritorno la storia non cambia, più pareggi ma poche vittorie. A volte azzecca la formazione iniziale, rovinando tutto facendo cambi sconsiderati. I giocatori sono quelli che sono, però la squadra in più di una partita ha dimostrato di non avere la giusta mentalità, il giusto carattere, e di questo l’allenatore ne è responsabile. C’è da dire che Beppe è davvero una grande persona, entrato nel cuore dei tifosi per averci riportato in serie A dopo cinque lunghi anni, però nel calcio come nella vita con le brave persone si va in paradiso, ma con i figli di p….. d’appertutto (Mourinho docet).

Beretta: 5 Vittoria illusoria al debutto, poi più niente. Non trova i giusti equilibri, prendendo la squadra in un momento molto delicato. Sposta di ruolo Diamanti, obbligandolo a fare quasi il terzino. Mentalità sbagliata, basti pensare alla sconfitta con il Palermo o quella ancora più clamorosa con la Fiorentina. La colpa non è sua, ma della società che non avrebbe mai dovuto chiamare un allenatore che forse non è da serie A.

Nani: 2 Non prende 1 perché almeno l’acquisto di Konè è stato azzeccato (sempre che l’abbia voluto lui e non qualcun altro). Per il resto sbaglia tutto. A comprare, a rilasciare dichiarazioni. In due anni è riuscito a fa retrocedere ben due squadre. Anche qui però lo sbaglio più grosso è stato di Corioni, che con l’approdo nella massima serie lo richiama a Brescia, mostrando così di non aver fiducia in Gigi Maifredi, il vero artefice del ritorno in serie A. Ora se ne deve andare, l’augurio è che diventi il nuovo direttore sportivo dell’Atalanta.

Corioni: 1 Che dire del Gino, si lamenta sempre di essere solo, nessuno gli da una mano è vero, ma sapendo di non potercela fare, allora perché non ha ceduto il Brescia a cifre ragionevoli quando ne ha avuto l’occasione? (ad esempio dopo l’interessamento concreto di Ghirardi?) La realtà è che forse lui con il Brescia nella sua lunga carriera non ci ha mai realmente perso. Bisogna sicuramente ringraziarlo per il grande calcio che solo lui ha portato a Brescia, Hagi, Guardiola e Baggio su tutti, ma ora è arrivato il momento di farsi da parte. Le risorse economiche non bastano più, l’età avanza e la passione sta scemando. Quest’anno ha commesso troppi errori, quasi impensabili per uno della sua esperienza. Il primo quello di aver richiamato Nani, il secondo quello di circondarsi da parenti incompetenti (come Nani appunto o il figlio Fabio), il terzo di aver esonerato Iachini per riprenderlo due mesi dopo facendogli saltare la sessione di mercato (fondamentale per un allenatore che deve rinforzare la squadra), quarto errore le dichiarazioni senza senso rilasciate durante l’anno (Baggio-Diamanti, Europa League, lascio il Brescia prima della fine del campionato), quinto errore, in compartecipazione con Nani, la campagna acquisti, (Zebina, Zanetti, Lanzafame, Accardi, Daprelà, ecc. Lo salviamo solo per Eder e Diamanti perché comunque tutti si aspettavano grandi cose da questi due), sesto errore aver sostituito Iachini con Beretta. Settimo errore, non ha mai costruito un progetto, ha dato l’idea di fare le cose sempre a caso, poche idee e sbagliate. Ma la colpa più grande è quella di non aver saputo salvare la squadra proprio nell’anno del Centenario. Lui ha dato tanto a questa città, ma allo stesso tempo ha anche ricevuto tanto, perciò ora deve fare chiarezza sulla situazione societaria, sulle sue reali intenzioni, perché la città lo merita, soprattutto, i tifosi lo meritano.

Brescia: 5 Il voto alla squadra non può che essere insufficiente. Non meno di 5 però, perché se è vero che spesso i giocatori hanno commesso errori individuali gravi, è anche vero che in ogni partita al primo errore si veniva puniti. Si dice che in un campionato le sfortune e le fortune alla fine si equivalgono, ma quest’anno al Brescia per recuperare gli eventi sfortunati non basterebbero forse 10 campionati. Sono tante le situazioni in cui si deve recriminare, certo non devono essere scuse, ma non devono nemmeno essere scordate perché non sarebbe giusto. La partita di andata con l’inter, il rigore su Eto’o era inesistente (lui stesso lo ammette dopo la partita), il ritorno con il Palermo la punizione su cui nasce il gol di Bovo è molto dubbia, andata e ritorno con il Lecce due furti incredibili, il gol di Quagliarella in Brescia Juve era in fuorigioco, qualche rigore netto non dato qua è la… Se ci sommiamo i punti buttati per errori individuali (Zebina, Bega, Caracciolo, Eder, Diamanti, ecc) le recriminazioni sono tante, tantissime. Sicuramente questa squadra non meritava così pochi punti, e sono ancora convinto che Lecce, Cesena, Sampdoria, Catania, Bologna non avevano rose molto più forti della nostra.

Tifo: 10 Si perché qui non si parla del tifoso occasionale, quello che va allo stadio solo se le avversarie sono Milan, Juve e Inter, quelli non meritano neanche una citazione. Il vero tifoso bresciano, soprattutto quest’anno la curva sud (in calo infatti la Nord che si salva con una grande festa per il centenario), il tifoso che non molla mai, che si fa i km per vedere debacle sportive non indifferenti, quello, va premiato con un 10. Non è facile tifare una squadra che non vince quasi mai, eppure i tifosi bresciani non fanno mancare mai il loro apporto alla squadra, anche a Cesena quando si era già retrocessi. Loro si meritano molto di più, una squadra forte, una società vera, proprio per questo Corioni dovrebbe lasciare a qualcuno che abbia un progetto serio. Il coro più significativo della stagione è e sarà questo: “ Che importa seee, è arrivata la retrocessione, che vuoi che sia, in ogni categoria, magico Brescia io non vivo senza te!!”

domenica 22 maggio 2011

Brescia-Fiorentina, i convocati

Questa la lista dei convocati per l'ultima apparizione in serie A della squadra di Iachini: ARCARI, ZEBINA, BEGA, ZOBOLI, ZAMBELLI, ACCARDI, BAIOCCO, FILIPPINI, DIAMANTI, EDER, JONATHAS, CARACCIOLO, HRIVNAK, KAMAL, NANA, TASSI, VASS, BERARDI

Maglia n.26 per Kamal, maglia n.38 per Nana, maglia n.24 per Tassi.

Perciò la formazione dovrebbe essere: Arcari in porta, difesa a quattro con zambelli zoboli bega e accardi, centrocampo con nana, vass e filippini, diamanti dietro ad eder e caracciolo. Probabilmente troverà spazio a partita in corso il giovane Tassi.

Per il resto sembrano esserci interessanti novità sul fronte societario, tra pochi giorni arriveranno notizie in tal senso.

sabato 21 maggio 2011

Brescia, retrocessione ed ora...

Purtroppo la retrocessione è arrivata, tra l’altro in un momento societario molto delicato. Gli incontri tra UBI Banca, società e possibili acquirenti non si sono conclusi come tutti si aspettavano. Corioni dopo aver dichiarato di dover lasciare, con il tempo si sta convincendo a rimanere nuovamente presidente, creando però una squadra di giovani che difficilmente potrebbe tornare in serie A già la prossima stagione. Sicuramente in questo momento regna la confusione, e i tifosi chiedono chiarezza. Quella chiarezza che dopo un’annata del genere si meriterebbero. Brescia è una piazza importante e deve avere un progetto importante, ma si sa, nel calcio moderno senza soldi non si va da nessuna parte.
Perciò se la situazione non dovesse cambiare, il Brescia del prossimo anno sarà una squadra giovane allenata da un esordiente, guidata da una società rinnovata (si spera). Infatti che ci debba essere un rinnovamento è scontato. E questo deve partire dalla società. Come nuovo direttore sportivo si parla molto di Luca Nember (Lumezzane), stimato da Maifredi e Corioni.
Per quanto riguarda l’allenatore, l’addio di Iachini sembra cosa certa (tra l’altro il mister marchigiano è stato accostato alla Sampdoria qual’ora Rossi non dovesse accettare la piazza di Genova). A Brescia quasi sicuramente verrà un esordiente. Corioni vorrebbe Menichini (già a Brescia come vice Mazzone), oppure vorrebbe promuovere Javorcic (ora coach della Berretti). Maifredi invece sarebbe interessato a Davide Nicola, mister del Lumezzane, che arriverebbe quindi con Nember.
Per quanto riguarda i giocatori invece, sembrano pronti a partire Konè, Hetemaj e Caracciolo che sono quelli con più estimatori. Anche Diamanti se ne andrà, destinazione spagna oppure ritorno a Livorno se i toscani riuscissero a tornare in A. Eder è seguito da Lazio e Palermo, Arcari dal Bologna, Berardi da Atalanta e Genoa, Zoboli e Zambelli dalla Sampdoria, Possanzini in scadenza dovrebbe andarsene a parametro zero, infine Vass viene seguito da Bologna, Parma e Chievo. Certo non tutti dovrebbero partire, ma se rimane Corioni presidente, l’obbligo è vendere il più possibile per fare cassa e risanare le finanze. Sicuri partenti invece saranno Accardi, Lanzafame e Jonhatas, per fine prestito. Gli adii quindi saranno tanti. Fortunatamente proprio dai prestiti rientreranno giocatori come Salamon, Paghera, Feczesin, Juan Antonio, Varga, De Maio, Viotti, El Kadduri che in una squadra giovane in serie b possono dare una mano. Poi rientrano anche Budel, che rimarrebbe a Torino solo in caso di approdo in serie A dei piemontesi e Martinez, che in serie b ci sarebbe molto utile.
In entrata si sta seguendo il bomber del Cittadella Piovaccari, ma l’imperativo in questo momento è quello di vendere il più possibile.

venerdì 20 maggio 2011

Chi tifa Brescia

BRESCIANO

"Qualcuno è bresciano perché è nato nella provincia più grande d’Italia. qualcuno è bresciano perché il bisnonno, il nonno, lo zio, il padre e la madre erano bresciani, il cugino no! qualcuno è bresciano perché ha visto perdere quasi tutte le partite fondamentali. qualcuno è bresciano perché quelle poche che ha visto vincere le ha cantate in gola fino alla fine di quella notte ed ancora al ricordo si scopre le lacrime agli occhi. qualcuno è bresciano perché ha solo visto vendere giocatori. qualcuno è bresciano perché la maglia biancoblu è bellissima sullo sfondo di un prato verde. qualcuno è bresciano perché quando da bambino diceva di tenere Brescia, negli occhi degli adulti vedeva quella malinconia e quell'orgoglio che non avrebbe più ritrovato se non nei suoi occhi di adulto.qualcuno è bresciano perché il 3 a 0… qualcuno è bresciano perchè esserlo è un orgoglio, qualcuno è bresciano perché a Natale gli avevano regalato il disco della nord con i cori. qualcuno è bresciano perché non vede l'ora che entrino le squadre per iniziare a cantare. qualcuno è bresciano perché si va in serie B con una trasferta allo stadio in cinquemila. qualcuno è bresciano perché c'è la curva nord. Qualcuno è bresciano perché non importa in che categoria sei, importa solo se c’è anche l’atalanta,qualcuno è bresciano perché il presidente vuole tutti gli anni vendere la squadra, qualcuno è bresciano perché quando in gradinata si tendono le braccia all'urlo Brescia sembra di essere su di una locomotiva che trancia i binari. qualcuno è bresciano perché c’è la curva sud,qualcuno è bresciano perché: Gino meno shopping più acquisti, qualcuno è bresciano perché la curva sud è in gradinata bassa, qualcuno è bresciano perché siamo gli unici ad andare in trasferta e picchiarci tra bresciani. qualcuno è bresciano perché da bambino credeva che al mondo esistessero solo due colori. qualcuno è bresciano perché si va a Torino a giocarsi la promozione in A in 1000. qualcuno è bresciano perché si va a Padova a perdere la serie A in 2500. qualcuno è bresciano perché odia bergamo... Qualcuno è bresciano perché Brescia si colora di biancoblu quando altri vincono lo scudetto. qualcuno è bresciano perché torino, milano, roma a noi non piacciono, qualcuno è bresciano perché quando c’è da vincere qualcosa di importante sono tutti bresciani. qualcuno è bresciano perché ci si deve sempre salvare la pelle. Qualcuno è bresciano perchè il 14/11/04, fieri di noi…qualcuno è bresciano perché ha visto giocare Nygaard, Kozminsky, Cadete, Sussi, Micillo, Dallamano, sperando ogni volta di potere vincere. qualcuno è bresciano perché Hagi, Altobelli, Beccalossi, Pirlo, Matuzalem, Guardiola, Baggio... qualcuno è bresciano perché gli altri quando perdono non si vedono. Qualcuno è bresciano perché il bianco e il blu sono i colori più belli, qualcuno è bresciano perché la salvezza vale più di uno scudetto, qualcuno è bresciano perché si inchioda alla sedia di un bar a parlare di Brescia per ore con un altro bresciano mai conosciuto prima. qualcuno è bresciano perché ogni anno è sempre la stessa storia. qualcuno è bresciano perché si retrocede con le bandiere sul terrazzo. qualcuno è bresciano perché il Brescia è vivere Brescia ed essere bresciani. qualcuno è bresciano perché a differenza di altri non c’è pericolo che finiscano gli abbonamenti in curva. qualcuno è bresciano perché quando si è quart'ultimi e si vince una partita si guarda a quanti punti è la quarta. qualcuno è bresciano perché il lavoro,la ragazza,il partito, Dio,i cantanti preferiti si cambiano, ma la squadra del cuore no. qualcuno è bresciano perché ha visto giocare con il cuore gente come Tare, Matuzalem, Bisoli, Filippini ed Hetemay qualcuno è bresciano perché non c'è umiliazione, non c'è ingiustizia, non c'è niente (NIENTE) che possa interrompere questo AMORE. qualcuno è bresciano perché non può dimenticare la corsa di Mazzone sotto la curva degli atalantini. qualcuno è bresciano perché finché esisterà la vecchia Leonessa non si potrà che essere bresciani e finché ci saranno i bresciani il Brescia continuerà ad essere la Leonessa d’Italia…..