sabato 28 maggio 2011

Napoli-Brescia 1-1 Si deciderà tutto al ritorno

Finisce 1 a 1 l'andata della finale del campionato Berretti tra Napoli e Brescia. I ragazzi di Javorcic non vanno oltre il pareggio contro un buon Napoli. La partita inizia in discesa per le rondinelle che dopo 5 minuti passano in vantaggio con un rigore trasformato da Defendi. I padroni di casa riescono a pareggiare al 83° minuto con Izzo che di testa fa 1 a 1.


Il discorso è quindi rinviato alla gara di ritorno, che il Brescia avrà il vantaggio di giocare tra le mura amiche.

venerdì 27 maggio 2011

DE ZERBI: 'DI DONI CI RICORDIAMO PIU' DI QUELLO CHE HA FATTO FUORI DAL CAMPO CHE IN CAMPO...'

Brescia. Durante l'incontro "Aperitivo con... le X serate della Leonessa" tenutosi a Palazzo Martinengo Roberto De Zerbi ( intervenuto insieme a Serse Cosmi, Raducioiu e Maurizio Neri all'inerno della serata "Quando gli artisti scendono in campo... i poeti del gol) ha ripreso la polemica scatenata da Cristiano Doni dopo la retrocessione del Brescia e la promozione dell'Atalanta.


"Il capitano nerazzurro deve avere più rispetto verso il Brescia. Qui da noi lo ricordiamo più per quello che ha fatto fuori dal campo che in campo...".

BERRETTI:DOMANI LA FINALE D'ANDATA A NAPOLI

Il gran giorno è finalmente arrivato per Ivan Javorcic e i ragazzi della Berretti, chiamati domani pomeriggio alle ore 16 a giocare l’andata della finale Scudetto in trasferta contro il Napoli. Una finale storica per i biancazzurri, fino ad ora mai giunti tra le prime due formazioni italiane in questa categoria, e un traguardo che, dopo l’esaltante scorsa stagione della Primavera di Saurini (giunta a giocarsi nelle Marche la semifinale Scudetto contro l’Empoli), va a prolungare quanto di buono fatto vedere dal Settore Giovanile bresciano nel corso delle ultime stagioni. Il tecnico croato del Brescia potrà contare sull’intero gruppo che sabato scorso aveva partecipato alla trasferta in Abruzzo contro il Pescara, con l’aggiunta di Lorenzo Tassi (classe 1995) e Nana Addo Welbeck Maseko (1994), freschi di esordio in serie A.

Il Brescia si è qualificato alle semifinali, dove ha poi superato il Pescara (2-0 con reti di Baresi e Defendi al San Filippo e sconfitta ininfluente per 1-0 in trasferta al ritorno), chiudendo il girone B al secondo posto con 66 punti alle spalle dell’Hellas Verona (68), frutto di 20 successi, 6 pareggi e 4 sconfitte, risultati costruiti sulla forza del secondo attacco (72 reti all’attivo, 13 delle quali segnate da Andrea Magrassi) e della terza miglior difesa (34 reti subite).



CONVOCATIQuesto l’elenco ufficiale dei giocatori convocati da Ivan Javorcic: BARESI, BELOTTI, BOATENG, BONOMETTI, BUSTAMANTE, CRAGNO, DEFENDI, EPHRAIM, FALASCO, FANTONI, GEREVINI, MAGRASSI, MESSORA, MILJEVIC SAHPEKIDIS, MINELLI, PEDRINELLI, TAMINI, LORENZO TASSI, MATTEO TASSI, NANA WELBECK.



DIRETTORE DI GARA Arbitrerà la gara Diego Roca della sezione di Foggia, coadiuvato dagli assistenti di linea Lucia Abruzzese di Foggia e Maurizio De Troia di Termoli.

Un Brescia modello Real Madrid

Il Brescia deve vendere per rinascere, se non potrà vendersi al miglior offerente. La società chiama una cordata che finora non ha dato la risposta richiesta da Gino Corioni. Nessuna proposta concreta, discorso aperto ma in stand-by, nonostante incontri, colloqui, contatti. Bisogna cedere i pezzi pregiati per fare cassa, pagare i debiti e ripartire. Corioni cerca sostegno: industriali disposti ad essergli partner, di dirigenti di provata fiducia. Figure nuove che sta provando a coinvolgere nel progetto di un Brescia comunque più solido. Se Luca Saleri, attuale vice presidente, accrescerà senz'altro il suo sostegno, nell'attesa di convincere qualche imprenditore a entrare in un Cda non più a gestione prevalentemente familiare, Corioni medita di affidarsi all'esperienza di top manager come Ugo Calzoni e (novità) Fausto Lechi. Già in passato al fianco del Brescia, sostenitore della Brixia nella pallanuoto di serie A1, il 53enne Lechi è stato direttore generale della Ubi Leasing ed è presidente del Consiglio direttivo della Fondazione Brescia Musei. Non un finanziatore, ma un dirigente per un club che vuole (e deve) ridarsi una struttura consistente dopo una stagione disastrosa. «Io credo che con un gruppo forte, allargato, il Brescia potrebbe benissimo riprendersi - assicura Lechi -. Per fare grandi cose andrebbe sperimentata una soluzione che non c'è, né qui né altrove in Italia: una holding per lo sport, una polisportiva che porti avanti in modo efficace il calcio ma anche il basket, la pallanuoto, il rugby».
Tante società quante sono le discipline, controllate dall'alto dalla società-madre. «Modello Real Madrid - spiega Lechi -. Sarebbe più facile, con una holding per lo sport, convincere il Comune a garantire una partecipazione. E magari si sbloccherebbero i discorsi relativi allo stadio e al palazzetto. In questo caso contribuirei volentieri». IL BRESCIA attuale, tuttavia, non è una polisportiva. E cerca, nell'immediato, nuovi alleati. Se Corioni chiedesse a Lechi di diventare un dirigente del Brescia, se non addirittura il presidente? «In questo momento ho alcuni impegni da risolvere - dice Lechi -. Dopodiché, a determinate condizioni, la mia disponibilità potrebbe esserci. Sono legato da stima, affetto e amicizia a Corioni». Al di là del fronte societario, il Brescia deve sondare il mercato-allenatori prima che la concorrenza si aggiudichi tutte le migliori scelte. Fra i tecnici emergenti, oltre a Vincenzo Torrente (promosso in serie B con il Gubbio), un'ipotesi percorribile è Vincenzo Montella, classe '74, che ha appena debuttato alla Roma. Resta in corsa Davide Nicola del Lumezzane. Ieri il presidente Corioni ha incontrato il direttore sportivo rossoblù Luca Nember. Che potrebbe approdare in biancazzurro con Nicola.
Tratto da Bresciaoggi

giovedì 26 maggio 2011

Mercato, uscite ed entrate

La situazione per il Brescia Calcio in questo momento è molto delicata. Le notizie che tutti si aspettano tardano ad arrivare, anche se molti giurerebbero che qualcosa sta succedendo, anzi c'è che dice che il passaggio di proprietà è già avvenuto. In attesa di importanti novità, c'è chi parla già di mercato. Sicuramente vista la situazione a tener banco sono le cessioni illustri che Nani e Corioni stanno portando a termine. Il primo a partire sarà probabilmente Caracciolo, destinazione Kiev. La squadra ucraina è pronta a versare nelle casse del Brescia 7 milioni. L'airone però non sembra convintissimo della destinazione, e per voce del suo agente D'Amico conferma che ci sono anche squadre italiane che lo seguono: Siena, Torino, Parma e Napoli. Molte squadre invece stanno sondando il terreno per Diamanti. Il fantasista toscano poco tempo fa ha svelato la sua simpatia per la Fiorentina, ma oltre ai viola lo cercano: Napoli, Sampdoria, Roma, Milan, Sevilla e Villareal. Eder piace a Lazio, Fiorentina e Palermo. Berardi è sempre seguito da Atalanta, Bologna e Siena. Arcari dovesse esserci la riconferma del gioiellino Leali potrebbe partire destinazione Bologna, con il rientrante Viotti che diventerebbe il secondo di Leali. La Fiorentina segue tra l'altro anche Konè ed Hetemaj, e sembra proprio che almeno una delle due rondinelle sia destinata ad indossare la maglia viola la prossima stagione.
Nonostante tutto si parla anche di mercato d'ingresso, anche perchè si sa, che una squadra competitiva in qualsiasi categoria la si deve costruire con del tempo a disposizione e non in un mese. Si parla del bomber di serie B Piovaccari, che però piace molto anche a Siena, Atalanta, Chievo, Udinese, Bologna e Sampdoria. Si segue anche un giovane portiere della Castellana: Marco Festa (19), seguito insistentemente dal Pisa, Montichiari e Chievo.
Altri nomi che circolano sono Signori, giovane che ha fatto un ottimo campionato in cadetteria con il Modena, di proprietà della Sampdoria, che però sembra non volersene privare. Circola in via Bazoli anche il nome di Fabbrini, che però ha molti estimatori anche in serie A.
Sta di fatto che il primo colpo di mercato per il Brescia dovrà essere in società, perlomeno qualcuno prima o poi dovrà fare chiarezza su cosa accadrà e che campionato potrà fare la squadra.

Stipendio da nababbi per Caracciolo e Diamanti

BRESCIA Cessione e rescissione sono le parole chiave in questi giorni in casa Brescia. Analizzando gli stipendi dei giocatori in organico, non è difficile comprenderne le ragioni. Il presidente Corioni ha conferito a Nani il mandato di vendere, incassando il più possibile e disfandosi dei contratti più onerosi, vale a dire quelli oltre i 250mila euro all'anno. I primi della lista partenti sono Caracciolo e Diamanti, i quali guadagnano circa 800mila euro netti. In via Bazoli confidano di riuscire a venderli bene, almeno per 10 milioni di euro. In seconda fila una serie di giocatori con i quali il Brescia sta discutendo (o lo farà nelle prossime settimane) la rescissione. Si tratta degli elementi over 30 dai quali il sodalizio biancoblù non può monetizzare attraverso la cessione. Interrotto con dodici mesi d'anticipo il rapporto con Sereni, l'obiettivo è fare lo stesso con Zanetti (circa 700mila euro l'anno), Zebina (500), Bega (400) e Cordova (300), a meno che non decidano di rimanere riducendosi drasticamente l'ingaggio. C'è poi il discorso legato ai legami più o meno pesanti di alcune rondinelle di rientro dai prestiti, come Martinez (300mila euro a stagione, scadenza nel 2012), Budel (ben 600mila sino al 2013), Feczesin (100mila, scadenza 2013) e De Maio (80mila, 2014). Al momento, soltanto gli ultimi due hanno chance di rimanere. Folta la pattuglia degli elementi che guadagnano meno di 300mila euro.
Molti comporranno il Brescia della prossima stagione, sempre che in via Bazoli non giungano offerte allettanti. I più appetiti sono Berardi, Hetemaj, Leali, Konè, Vass e Zambelli, che insieme guadagnano quanto Eder (700mila). Allargando l'orizzonte all'intera serie A, il più pagato è il milanista Ibrahimovic dall'alto dei suoi 9 milioni di euro netti a stagione. Seguono Eto'o (8) e Buffon (6), capostipiti di una frontiera retributiva che resta troppo elevata. In Italia il costo-lavoro incide per il 70% sui ricavi e di questo passo sarà difficile invertire la tendenza. Un'analisi del movimento calcistico italiano sotto il profilo economico e finanziario presentata ieri ed elaborata dalla Figc in collaborazione con l'agenzia Arel e PricewaterhouseCoopers, mostra come il sistema dei ricavi del calcio italiano è ancorato fortemente ai diritti televisivi, che rappresentano due terzi (65%) dei ricavi in Serie A, contro la metà in Premier League e un terzo della Liga spagnola (38%) e della Bundesliga (32%). Ecco perché in serie B il Brescia, con poco più di 4 milioni di provenienti dalle tv (a fronte dei circa 25 incassati nella stagione da poco conclusa) dovrà necessariamente ridimensionarsi. Quest'anno il monte ingaggi lordo dei soli calciatori biancoblù è stato di circa 14 milioni di euro: almeno dimezzarlo diventa un «must» in vista della prossima stagione.
Tratto da www.bresciaingol.com

lunedì 23 maggio 2011

BRESCIA, LE PAGELLE DI FINE STAGIONE

Arcari: 6,5 Non inizia la stagione da titolare, anche se in b aveva disputato un ottimo campionato. Dopo le disavventure fisiche, calcistiche e non solo di Sereni deve scendere in campo, e quando lo fa non delude mai, o quasi. Fa una grandissima prima parte di stagione, salvando più volte il Brescia, e nel finale come il resto della squadra cala commettendo qualche errore pesante… Però visto ciò che ha fatto durante tutto il campionato ci sta, se siamo retrocessi non è certo colpa sua!

Sereni: 5 Si meriterebbe 8 per l’inizio di stagione. Vedere le parate con Roma, Palermo, Chievo per averne conferma. Tutto questo tra l’altro in un momento particolare della sua vita privata. Poi arriva la partita con la Fiorentina, ottime parate iniziali, poi l’infortunio alla mano, il cambio rifiutato e tre gol presi in modo grottesco. Da li non si è più ripreso, e tra l’altro quella maledetta partita non sembra più poi così maledetta, viste le voci che girano proprio su Sereni e la partita con i toscani. Infatti da quel momento è sparito dalla circolazione. Ogni volta si inventavano problemi fisici per giustificarne le assenze. Sta di fatto che è stato il primo ad andarsene per aver rescisso il contratto prima ancora della fine del campionato. Peccato perché Matteo è stato uno dei portieri più forti che il Brescia abbia mai avuto, e mi piace ricordarlo così.

Leali: 7 Corioni sin dai primi giorni di ritiro parla del giovane bresciano come il nuovo Buffon. Peccato che non gli sia stata data fiducia prima, magari quando contro la Fiorentina Sereni si infortunò ad una mano e rimase in campo a discapito proprio di Leali. Gioca solo una partita, sfoderando una grandissima prestazione. Una cosa è certa, ora come ora bisogna ripartire da lui, non so se sarà il nuovo Buffon , ma le potenzialità le ha, questo è fuori di dubbio.

Zoboli: 7 Se non fosse per l’esordio con il Parma il voto potrebbe essere anche più alto. Sicuramente è uno dei pochi che si salva, e non solo per le prestazioni ma per il trattamento che ha ricevuto dal Brescia e la grandissima professionalità che ha dimostrato durante tutto l’anno. Già, perché dopo averlo spedito in prestito in serie b, ad inizio stagione veniva dato come sicuro partente. Una volta chiuso il mercato, rimasto a Brescia, venne messo ai margini della squadra (a parte la prima partita dove dovette giocare per scelta obbligata). Lui non disse mai una parola, fino a quando arrivò Beretta, che ebbe il grande merito di metterlo in campo. Da quel momento divenne il miglior uomo difensivo del Brescia. Grandi prestazioni, senza sbavature, tant’è che anche Iachini al ritorno dovette ricredersi inserendolo tra i titolarissimi. Addirittura proprio la sua uscita per infortunio a Genova fu uno degli episodi che permise alla Samp di pareggiare e di condannare quasi definitivamente la Leonessa. Riuscire a trattenerlo in b sarebbe un grandissimo colpo.

Bega: 5 Anche lui parte abbastanza bene ma con il tempo si perde. Alterna grandi prestazioni, a partite davvero mediocri caratterizzate da errori molto pesanti (l’ultimo la mancata chiusura su Biabiany). Dovrebbe dare alla squadra il carisma e l’esperienza adatta per salvarsi ma questo non sempre avviene, nonostante il fatto che nel mercato di agosto quando stava per partire verso Siena, lo spogliatoio è insorto e ha fatto di tutto per trattenerlo. Comunque ha dimostrato di essere un ottimo difensore da B, ma non da massima serie.

Mareco: 3 Fortunatamente non gioca quasi mai, perché quando gioca combina disastri. Faticava in b, figurarsi in A…

Zebina: 3,5 Doveva essere il grande colpo per la difesa, l’uomo in più per qualità ed esperienza. Invece come molti delude, e anche tanto. Tutte le partite che ha giocato le ha sempre cominciate bene, compiendo buoni anticipi e belle chiusure, ma poi al più bello ecco che arriva la Zebinata, pecca che ha sempre condizionato la sua carriera. Sicuramente i suoi errori sono stati, a livello di punti, i più pesanti, e se siamo retrocessi è in buona parte colpa sua.

Martinez: 5,5 Forse venderlo a gennaio, per prendere Accardi è stato un errore, uno dei tanti errori del sig. Nani. Il Tuma avrebbe potuto dare il suo contributo come ha sempre fatto ad inizio stagione. Certo non sempre brillante, ma viste le prestazioni di Bega e Zebina, una valida alternativa dietro ci sarebbe servita.

Berardi: 5 L’impegno non manca mai, nemmeno la corsa e il dinamismo, ma lo svizzero non è certo tecnicamente un giocatore da A. Solitamente gioca buone partite ma spesso commette brutti errori. Viene quasi sempre schierato sulla corsia di sinistra, e proprio per le sue carenze tecniche, tra l’altro è anche destro, non spinge quasi mai sbagliando quasi tutti i cross. Si limita spesso a fare il suo compitino in marcatura, ma questo in serie A non basta. Forse con quelle caratteristiche il ruolo più adatto a lui è il marcatore nella difesa a tre, dove può sfruttare al massimo la sua capacità di marcare, la sua velocità e la sua capacità di chiusura, non per niente quando è stato schierato in quella posizione, è sempre stato uno dei migliori.

Zambelli: 5,5 Partenza di stagione disastrosa. Non sembra nemmeno la brutta copia dello Zambelli di serie B. Appena però Iachini non lo obbliga a fare il terzino nella difesa a 4, ma bensì il laterale nel 3-5-2 torna il vero pendolino bresciano che tutti conoscevano. Nel finale di stagione gioca buone partite mettendoci il cuore fino alla fine. Peccato che anche nel suo caso le capacità tecniche non siano eccelse, e se in B può bastare la forza, la corsa e la resistenza, in A senza qualità non si va lontano.

Accardi: 5 Arriva a Brescia a gennaio e gioca poche partite, quelle in cui è in campo non convince mai. E’ un terzino puro che può fare da centrale, non certo un ala alla Zambelli. Per lo meno è mancino, ma i suoi cross non sono quasi mai precisi. Sarebbe stato un discreto rinforzo, solo però se per lui non avessimo dovuto sacrificare Martinez.

Daprelà: 5 E’ molto giovane, e nelle poche apparizioni ha dimostrato di essere ancora “grezzo”, soprattutto per la categoria. Non ha certo entusiasmato, soprattutto dopo che qualcuno (sig. Nani) a settembre lo dipingeva come una futura promessa del calcio; però è giovane e ha ancora tanta strada da fare. Di sicuro in serie b, potrebbe dire la sua; un altro giovane da cui si potrà ripartire.

Hetemaj: 7 Arriva nell’indifferenza a metà della scorsa stagione di b (portato da Maifredi e non da Nani). In effetti dopo aver collezionato pochissime presenza in cadetteria, nessuno si sarebbe aspettato un campionato del genere da parte del finlandese. Il merito è in gran parte di Iachini che in estate lo fa crescere molto, spostandolo anche di posizione. Tant’è che ora è diventato un buonissimo centrocampista che associa grande quantità ad una discreta qualità. Gioca sempre con grande intensità, con grande voglia. Uno dei pochi a mettercela fino alla fine. Quest’anno si è anche tolto la soddisfazione di segnare. Nel periodo Beretta non brilla per problemi fisici, ma poi si riprende e ritorna il gladiatore di inizio stagione. Uno dei pochi a salvarsi e sicuramente uno degli uomini mercato più interessanti. Peccato che, visto il momento societario del Brescia, verrà sicuramente svenduto al miglior offerente; sarebbe stato bello vederlo ancora con la maglia della Leonessa.

Konè: 6,5 Anche lui arriva nell’anonimato, i giornalisti bresciani per riconoscerlo dovevano affidarsi ai tanti tatuaggi che possiede. Poi però si è messo subito in mostra e ha dimostrato di avere le doti per giocare in serie A. Ha talento, forza fisica, uno dei pochi in grado di saltare l’uomo, vedi il grandissimo gol contro il Bari. Gioca in più posizioni, anche se indubbiamente il meglio lo da quando viene schierato da trequartista. Anche lui nel finale cala un po’, ma guadagna sempre la sufficienza. E’ un ottimo giocatore ma come Hetemaj ha già molti estimatori e sembra destinato a lasciare il Brescia. Peccato perché in b avrebbe fatto la differenza.

Cordova: 6- Gioca sempre fuori ruolo. Iachini lo reinventa playmaker e lui fa quello che può. Il piede ce l’ha sicuramente e sui calci piazzati è sempre temibile. Peccato per l’infortunio che gli ha fatto saltare la seconda parte di campionato, il suo contributo sarebbe stato prezioso.

Budel: 4,5 Gioca poche partite perché a Gennaio parte, destinazione Torino. Si fa soffiare il posto da Cordova, e effettivamente dimostra di non avere la velocità e il dinamismo per giocare a certi livelli in A. Sicuramente avrebbe potuto fare di più.

Zanetti: 5,5 La classe ce l’ha, e si vede, anche se in qualche occasione anche lui si perde. Peccato che sia di cristallo e sono più i minuti passati in infermeria che quelli in campo. Che la sua situazione fisica fosse questa lo si sapeva, eppure i dirigenti del Brescia per il mercato di riparazione hanno puntato tutto su di lui. Bah….

Filippini: 5 Il secondo merito di Beretta (oltre quello di aver riscoperto Zoboli), è quello di aver dato fiducia ad Antonio. Lui lo ripaga mettendoci l’impegno che tutti avrebbero dovuto avere quest’anno, però le doti tecniche sono quelle che sono, soprattutto a 37 anni. Inoltre qualche guaio fisico lo ha disturbato durante l’annata. Ha fatto quello che ha potuto, pesante però è l’errore contro l’Udinese quasi a porta vuota.

Baiocco: 3,5 Parte titolare ad inizio stagione, ma dimostra che ormai in serie A non riesce più a giocare. Ad agosto come a gennaio doveva lasciare Brescia per cercare fortuna in Inghilterra. Forse sarebbe stata la scelta migliore. Sbaglia ogni passaggio, commette erroracci (come quello in occasione del secondo gol del Palermo all’andata) e non ha più la corsa di una volta. E pensare che verso fine stagione si è anche lamentato per esser stato escluso in molte occasioni. Come si dice di solito, ha perso un buona occasione per tacere e far bella figura.

Vass: 5,5 Campionato anonimo quello dell’ungherese. Non demerita certo, come non eccelle. Viene chiamato in causa con discontinuità, e giocare in certe condizioni non aiuta. Non gioca mai brutte partite, e in serie A ci può anche stare, solo però se circondato da gente di categoria.

Nana: 6 Gioca solo una partita, contro un avversario senza motivazioni. Dimostra comunque nonostante la giovane età, di avere buona personalità. Deve crescere, ma già in serie b la prossima stagione potrebbe essere un buon ricambio.

Tassi: 7 Il voto alto, più che per la prestazione, è di incoraggiamento. Gioca pochi minuti nell’ultimo incontro, e da subito dimostra grandi qualità (vedere l’azione con Eder). E’ giovanissimo, classe 95, non deve essere bruciato,perché la strada per lui è ancora lunga, ma ha la stoffa del campione e sembra essere un predestinato. Speriamo che non venga venduto al primo offerente, e che, soprattutto, possa crescere in tranquillità, per diventare un grandissimo campione con la maglia delle rondinelle.

Lanzafame: 5 Non brilla sicuramente, ma non per colpa sua. Anche qui la responsabilità è della società. Infatti viene acquistato nel mercato di gennaio, per accontentare le richieste tattiche di Beretta, il quale voleva giocare con il 4-3-3 e il ruolo di Lanciafiamme è proprio quello di attaccante esterno. Peccato che dopo l’ultimo giorno di mercato è stato richiamato Iachini, che ha sempre giocato con moduli dove il ruolo puro di Lanzafame non c’è. Perciò ha dovuto adattarsi a fare l’interno di centro campo con risultati scadenti. Viene impiegato poco e male, e lui ne risente molto mostrando grande nervosismo. Le qualità le ha sicuramente e si rifarà la prossima stagione in una squadra che gli darà fiducia. Peccato solo per quella traversa con la Roma, se quel pallone fosse entrato la sua stagione sarebbe potuta essere diversa, così come quella del Brescia.

Possanzini: 4 Ormai non è più il possa di una volta, e comunque in serie a non ha mai fatto grandi cose. Gioca poco, molto poco, ma non può che esser altrimenti. Quando gioca lo fa male, e davanti a lui ci sono giocatori, almeno sulla carta molto più forti; però ha una grande colpa: a gennaio si è opposto ad una cessione, la quale avrebbe portato un po’ di denaro nelle casse del Brescia, soldi utili per rinforzare maggiormente la squadra o magari per risanare minimamente delle finanze che ora, a quanto pare, sono in cattive condizioni.

Jonhatas: 5 Il mistero del ritardo del suo transfert è l’emblema delle capacità manageriali della nostra dirigenza. Arriva all’ultimo giorno di mercato su iniziativa di Rajola, ma comincia a giocare solo dopo 2 mesi. Però non è certo il giocatore che poteva risolvere i problemi del Brescia. Ha buone qualità, ma deve crescere molto. Trattenerlo in serie b sarebbe una buona cosa.

Eder: 5 Sembrava non dovesse approdare a Brescia perché grandi squadre erano interessate a lui. Alla fine, dopo una lunga telenovela arriva per la gioia di tutti. Capocannoniere della serie B, senso del gol, velocità e gran tiro. Credenziali importanti, per uno degli acquisti che ha fatto impazzire la tifoseria bresciana, almeno per il primo mese. Si, perché sfido a trovare una persona che non fosse soddisfatta dell’acquisto del brasiliano. Secondo tutti era l’uomo che avrebbe dovuto salvarci con i suoi gol. Parte forte, nello spezzone di partita giocato con il Parma quando entra da l’impressione di essere davvero un grandissimo attaccante, la conferma arriva poco dopo con il gran gol al Palermo, ma poi poca roba... Arriva l’inverno, con i campi pesanti, e il brasiliano si perde. E’ vero che a volte gioca fuori ruolo, lontano dalla porta, ma lui stesso promise che con l’avvento della primavera e dei campi asciutti e soleggiati, sarebbe tornato a splendere e segnare. Peccato che ciò avvenga soltanto in parte. A fine stagione i gol segnati sono davvero pochi, c’è da dire che in alcune occasioni è molto sfortunato, però non è il bomber apprezzato a Frosinone ed Empoli, come d’altronde la serie a non è la serie b. Riuscire a trattenerlo nella serie cadetta sarebbe un super lusso, ma vista la situazione societaria sarà davvero improbabile. Sicuramente essendo giovane ed esordiente, merita un’altra possibilità nella massima serie, peccato che abbia steccato la prima proprio a Brescia…

Diamanti: 5,5 Gioia e dolore. Il voto potrebbe essere molto più alto per le magie che durante il campionato ha sfornato dal suo sinistro, ma potrebbe essere anche molto più basso per la maggior parte delle partite che ha disputato con la maglia delle rondinelle. Come tutti anche lui parte molto forte, assist, gol, punizioni perfette che lo fanno arrivare addirittura in Nazionale. Corioni, con un eufemismo lo paragona a Roberto Baggio, nello stesso momento in cui prevedeva un approdo in Europa League per il Brescia, appunto… Purtroppo con il tempo la classe del toscano sembra spegnersi, per lasciare spazio a qualche grande giocata. Ma da lui la gente si aspettava di più, molto di più. Molte volte appare svogliato, inconcludente. Spesso gioca in solitaria, tentando tiri improbabili da metà campo. Certo se il Brescia è retrocesso non è solo colpa sua (anche se è stato uno dei più bersagliati dalla tifoseria), anzi, lui qualche gol l’ha anche fatto, ma come già detto da lui ci si aspettava di più, maggiore continuità che avrebbe salvato il Brescia e gli avrebbe fatto mantenere il posto in Nazionale.

Caracciolo: 6 Che dire… Lui 12 gol li ha anche segnati. E’ stato l’unico che nonostante le pesanti critiche ricevute da una parte di tifoseria, ha segnato con continuità. Il modo di giocare del Brescia non lo aiutava certo, visto che spesso si trovava a lottare da solo contro le difese avversarie. Ha lottato e si è sacrificato molto per la squadra. Rimangono però negli occhi di tutti quelle numerose occasioni sprecate, i gol sbagliati con il Napoli, il rigore sbagliato contro l’Inter, tutti punti persi che ci hanno portato alla retrocessione. Dispiace perché proprio i gol dell’airone ci avevano fatto tornare in A, ma ora la storia è un’altra. Tra l’altro molto probabilmente questa è la sua ultima stagione nelle rondinelle, visto che le offerte per lui sono tante ed è un sicuro partente.

Iachini: 5 Avrebbe firmato per una salvezza all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Aveva ragione, ma purtroppo la retrocessione è arrivata molto prima, ed è anche colpa sua. Ad inizio stagione parte bene trovando gli equilibri per sostenere il tridente Diamanti-Eder-Caracciolo, poi per fare turn-over a Bari cambia radicalmente gli undici titolari, e sarà un caso, ma da li il Brescia ha cominciato il ciclo nero di sconfitte. Cambia idea sui giocatori troppo spesso, molti giocano fuori ruolo, ed i risultati si vedono. A complicare il suo operato ci si mette anche la società che lo esonera per poi richiamarlo due mesi dopo, facendogli però saltare la campagna acquisti di riparazione (fatta da Beretta). Errore madornale. De Canio a Lecce e Ficcadenti a Cesena hanno avuto sempre l’apporto e la fiducia della società, pur rimanendo dietro al Brescia in classifica, per gran parte del campionato ed infatti si sono salvati, portando a termine il loro progetto. Però anche al suo ritorno la storia non cambia, più pareggi ma poche vittorie. A volte azzecca la formazione iniziale, rovinando tutto facendo cambi sconsiderati. I giocatori sono quelli che sono, però la squadra in più di una partita ha dimostrato di non avere la giusta mentalità, il giusto carattere, e di questo l’allenatore ne è responsabile. C’è da dire che Beppe è davvero una grande persona, entrato nel cuore dei tifosi per averci riportato in serie A dopo cinque lunghi anni, però nel calcio come nella vita con le brave persone si va in paradiso, ma con i figli di p….. d’appertutto (Mourinho docet).

Beretta: 5 Vittoria illusoria al debutto, poi più niente. Non trova i giusti equilibri, prendendo la squadra in un momento molto delicato. Sposta di ruolo Diamanti, obbligandolo a fare quasi il terzino. Mentalità sbagliata, basti pensare alla sconfitta con il Palermo o quella ancora più clamorosa con la Fiorentina. La colpa non è sua, ma della società che non avrebbe mai dovuto chiamare un allenatore che forse non è da serie A.

Nani: 2 Non prende 1 perché almeno l’acquisto di Konè è stato azzeccato (sempre che l’abbia voluto lui e non qualcun altro). Per il resto sbaglia tutto. A comprare, a rilasciare dichiarazioni. In due anni è riuscito a fa retrocedere ben due squadre. Anche qui però lo sbaglio più grosso è stato di Corioni, che con l’approdo nella massima serie lo richiama a Brescia, mostrando così di non aver fiducia in Gigi Maifredi, il vero artefice del ritorno in serie A. Ora se ne deve andare, l’augurio è che diventi il nuovo direttore sportivo dell’Atalanta.

Corioni: 1 Che dire del Gino, si lamenta sempre di essere solo, nessuno gli da una mano è vero, ma sapendo di non potercela fare, allora perché non ha ceduto il Brescia a cifre ragionevoli quando ne ha avuto l’occasione? (ad esempio dopo l’interessamento concreto di Ghirardi?) La realtà è che forse lui con il Brescia nella sua lunga carriera non ci ha mai realmente perso. Bisogna sicuramente ringraziarlo per il grande calcio che solo lui ha portato a Brescia, Hagi, Guardiola e Baggio su tutti, ma ora è arrivato il momento di farsi da parte. Le risorse economiche non bastano più, l’età avanza e la passione sta scemando. Quest’anno ha commesso troppi errori, quasi impensabili per uno della sua esperienza. Il primo quello di aver richiamato Nani, il secondo quello di circondarsi da parenti incompetenti (come Nani appunto o il figlio Fabio), il terzo di aver esonerato Iachini per riprenderlo due mesi dopo facendogli saltare la sessione di mercato (fondamentale per un allenatore che deve rinforzare la squadra), quarto errore le dichiarazioni senza senso rilasciate durante l’anno (Baggio-Diamanti, Europa League, lascio il Brescia prima della fine del campionato), quinto errore, in compartecipazione con Nani, la campagna acquisti, (Zebina, Zanetti, Lanzafame, Accardi, Daprelà, ecc. Lo salviamo solo per Eder e Diamanti perché comunque tutti si aspettavano grandi cose da questi due), sesto errore aver sostituito Iachini con Beretta. Settimo errore, non ha mai costruito un progetto, ha dato l’idea di fare le cose sempre a caso, poche idee e sbagliate. Ma la colpa più grande è quella di non aver saputo salvare la squadra proprio nell’anno del Centenario. Lui ha dato tanto a questa città, ma allo stesso tempo ha anche ricevuto tanto, perciò ora deve fare chiarezza sulla situazione societaria, sulle sue reali intenzioni, perché la città lo merita, soprattutto, i tifosi lo meritano.

Brescia: 5 Il voto alla squadra non può che essere insufficiente. Non meno di 5 però, perché se è vero che spesso i giocatori hanno commesso errori individuali gravi, è anche vero che in ogni partita al primo errore si veniva puniti. Si dice che in un campionato le sfortune e le fortune alla fine si equivalgono, ma quest’anno al Brescia per recuperare gli eventi sfortunati non basterebbero forse 10 campionati. Sono tante le situazioni in cui si deve recriminare, certo non devono essere scuse, ma non devono nemmeno essere scordate perché non sarebbe giusto. La partita di andata con l’inter, il rigore su Eto’o era inesistente (lui stesso lo ammette dopo la partita), il ritorno con il Palermo la punizione su cui nasce il gol di Bovo è molto dubbia, andata e ritorno con il Lecce due furti incredibili, il gol di Quagliarella in Brescia Juve era in fuorigioco, qualche rigore netto non dato qua è la… Se ci sommiamo i punti buttati per errori individuali (Zebina, Bega, Caracciolo, Eder, Diamanti, ecc) le recriminazioni sono tante, tantissime. Sicuramente questa squadra non meritava così pochi punti, e sono ancora convinto che Lecce, Cesena, Sampdoria, Catania, Bologna non avevano rose molto più forti della nostra.

Tifo: 10 Si perché qui non si parla del tifoso occasionale, quello che va allo stadio solo se le avversarie sono Milan, Juve e Inter, quelli non meritano neanche una citazione. Il vero tifoso bresciano, soprattutto quest’anno la curva sud (in calo infatti la Nord che si salva con una grande festa per il centenario), il tifoso che non molla mai, che si fa i km per vedere debacle sportive non indifferenti, quello, va premiato con un 10. Non è facile tifare una squadra che non vince quasi mai, eppure i tifosi bresciani non fanno mancare mai il loro apporto alla squadra, anche a Cesena quando si era già retrocessi. Loro si meritano molto di più, una squadra forte, una società vera, proprio per questo Corioni dovrebbe lasciare a qualcuno che abbia un progetto serio. Il coro più significativo della stagione è e sarà questo: “ Che importa seee, è arrivata la retrocessione, che vuoi che sia, in ogni categoria, magico Brescia io non vivo senza te!!”

domenica 22 maggio 2011

Brescia-Fiorentina, i convocati

Questa la lista dei convocati per l'ultima apparizione in serie A della squadra di Iachini: ARCARI, ZEBINA, BEGA, ZOBOLI, ZAMBELLI, ACCARDI, BAIOCCO, FILIPPINI, DIAMANTI, EDER, JONATHAS, CARACCIOLO, HRIVNAK, KAMAL, NANA, TASSI, VASS, BERARDI

Maglia n.26 per Kamal, maglia n.38 per Nana, maglia n.24 per Tassi.

Perciò la formazione dovrebbe essere: Arcari in porta, difesa a quattro con zambelli zoboli bega e accardi, centrocampo con nana, vass e filippini, diamanti dietro ad eder e caracciolo. Probabilmente troverà spazio a partita in corso il giovane Tassi.

Per il resto sembrano esserci interessanti novità sul fronte societario, tra pochi giorni arriveranno notizie in tal senso.

sabato 21 maggio 2011

Brescia, retrocessione ed ora...

Purtroppo la retrocessione è arrivata, tra l’altro in un momento societario molto delicato. Gli incontri tra UBI Banca, società e possibili acquirenti non si sono conclusi come tutti si aspettavano. Corioni dopo aver dichiarato di dover lasciare, con il tempo si sta convincendo a rimanere nuovamente presidente, creando però una squadra di giovani che difficilmente potrebbe tornare in serie A già la prossima stagione. Sicuramente in questo momento regna la confusione, e i tifosi chiedono chiarezza. Quella chiarezza che dopo un’annata del genere si meriterebbero. Brescia è una piazza importante e deve avere un progetto importante, ma si sa, nel calcio moderno senza soldi non si va da nessuna parte.
Perciò se la situazione non dovesse cambiare, il Brescia del prossimo anno sarà una squadra giovane allenata da un esordiente, guidata da una società rinnovata (si spera). Infatti che ci debba essere un rinnovamento è scontato. E questo deve partire dalla società. Come nuovo direttore sportivo si parla molto di Luca Nember (Lumezzane), stimato da Maifredi e Corioni.
Per quanto riguarda l’allenatore, l’addio di Iachini sembra cosa certa (tra l’altro il mister marchigiano è stato accostato alla Sampdoria qual’ora Rossi non dovesse accettare la piazza di Genova). A Brescia quasi sicuramente verrà un esordiente. Corioni vorrebbe Menichini (già a Brescia come vice Mazzone), oppure vorrebbe promuovere Javorcic (ora coach della Berretti). Maifredi invece sarebbe interessato a Davide Nicola, mister del Lumezzane, che arriverebbe quindi con Nember.
Per quanto riguarda i giocatori invece, sembrano pronti a partire Konè, Hetemaj e Caracciolo che sono quelli con più estimatori. Anche Diamanti se ne andrà, destinazione spagna oppure ritorno a Livorno se i toscani riuscissero a tornare in A. Eder è seguito da Lazio e Palermo, Arcari dal Bologna, Berardi da Atalanta e Genoa, Zoboli e Zambelli dalla Sampdoria, Possanzini in scadenza dovrebbe andarsene a parametro zero, infine Vass viene seguito da Bologna, Parma e Chievo. Certo non tutti dovrebbero partire, ma se rimane Corioni presidente, l’obbligo è vendere il più possibile per fare cassa e risanare le finanze. Sicuri partenti invece saranno Accardi, Lanzafame e Jonhatas, per fine prestito. Gli adii quindi saranno tanti. Fortunatamente proprio dai prestiti rientreranno giocatori come Salamon, Paghera, Feczesin, Juan Antonio, Varga, De Maio, Viotti, El Kadduri che in una squadra giovane in serie b possono dare una mano. Poi rientrano anche Budel, che rimarrebbe a Torino solo in caso di approdo in serie A dei piemontesi e Martinez, che in serie b ci sarebbe molto utile.
In entrata si sta seguendo il bomber del Cittadella Piovaccari, ma l’imperativo in questo momento è quello di vendere il più possibile.

venerdì 20 maggio 2011

Chi tifa Brescia

BRESCIANO

"Qualcuno è bresciano perché è nato nella provincia più grande d’Italia. qualcuno è bresciano perché il bisnonno, il nonno, lo zio, il padre e la madre erano bresciani, il cugino no! qualcuno è bresciano perché ha visto perdere quasi tutte le partite fondamentali. qualcuno è bresciano perché quelle poche che ha visto vincere le ha cantate in gola fino alla fine di quella notte ed ancora al ricordo si scopre le lacrime agli occhi. qualcuno è bresciano perché ha solo visto vendere giocatori. qualcuno è bresciano perché la maglia biancoblu è bellissima sullo sfondo di un prato verde. qualcuno è bresciano perché quando da bambino diceva di tenere Brescia, negli occhi degli adulti vedeva quella malinconia e quell'orgoglio che non avrebbe più ritrovato se non nei suoi occhi di adulto.qualcuno è bresciano perché il 3 a 0… qualcuno è bresciano perchè esserlo è un orgoglio, qualcuno è bresciano perché a Natale gli avevano regalato il disco della nord con i cori. qualcuno è bresciano perché non vede l'ora che entrino le squadre per iniziare a cantare. qualcuno è bresciano perché si va in serie B con una trasferta allo stadio in cinquemila. qualcuno è bresciano perché c'è la curva nord. Qualcuno è bresciano perché non importa in che categoria sei, importa solo se c’è anche l’atalanta,qualcuno è bresciano perché il presidente vuole tutti gli anni vendere la squadra, qualcuno è bresciano perché quando in gradinata si tendono le braccia all'urlo Brescia sembra di essere su di una locomotiva che trancia i binari. qualcuno è bresciano perché c’è la curva sud,qualcuno è bresciano perché: Gino meno shopping più acquisti, qualcuno è bresciano perché la curva sud è in gradinata bassa, qualcuno è bresciano perché siamo gli unici ad andare in trasferta e picchiarci tra bresciani. qualcuno è bresciano perché da bambino credeva che al mondo esistessero solo due colori. qualcuno è bresciano perché si va a Torino a giocarsi la promozione in A in 1000. qualcuno è bresciano perché si va a Padova a perdere la serie A in 2500. qualcuno è bresciano perché odia bergamo... Qualcuno è bresciano perché Brescia si colora di biancoblu quando altri vincono lo scudetto. qualcuno è bresciano perché torino, milano, roma a noi non piacciono, qualcuno è bresciano perché quando c’è da vincere qualcosa di importante sono tutti bresciani. qualcuno è bresciano perché ci si deve sempre salvare la pelle. Qualcuno è bresciano perchè il 14/11/04, fieri di noi…qualcuno è bresciano perché ha visto giocare Nygaard, Kozminsky, Cadete, Sussi, Micillo, Dallamano, sperando ogni volta di potere vincere. qualcuno è bresciano perché Hagi, Altobelli, Beccalossi, Pirlo, Matuzalem, Guardiola, Baggio... qualcuno è bresciano perché gli altri quando perdono non si vedono. Qualcuno è bresciano perché il bianco e il blu sono i colori più belli, qualcuno è bresciano perché la salvezza vale più di uno scudetto, qualcuno è bresciano perché si inchioda alla sedia di un bar a parlare di Brescia per ore con un altro bresciano mai conosciuto prima. qualcuno è bresciano perché ogni anno è sempre la stessa storia. qualcuno è bresciano perché si retrocede con le bandiere sul terrazzo. qualcuno è bresciano perché il Brescia è vivere Brescia ed essere bresciani. qualcuno è bresciano perché a differenza di altri non c’è pericolo che finiscano gli abbonamenti in curva. qualcuno è bresciano perché quando si è quart'ultimi e si vince una partita si guarda a quanti punti è la quarta. qualcuno è bresciano perché il lavoro,la ragazza,il partito, Dio,i cantanti preferiti si cambiano, ma la squadra del cuore no. qualcuno è bresciano perché ha visto giocare con il cuore gente come Tare, Matuzalem, Bisoli, Filippini ed Hetemay qualcuno è bresciano perché non c'è umiliazione, non c'è ingiustizia, non c'è niente (NIENTE) che possa interrompere questo AMORE. qualcuno è bresciano perché non può dimenticare la corsa di Mazzone sotto la curva degli atalantini. qualcuno è bresciano perché finché esisterà la vecchia Leonessa non si potrà che essere bresciani e finché ci saranno i bresciani il Brescia continuerà ad essere la Leonessa d’Italia…..