lunedì 23 maggio 2011

BRESCIA, LE PAGELLE DI FINE STAGIONE

Arcari: 6,5 Non inizia la stagione da titolare, anche se in b aveva disputato un ottimo campionato. Dopo le disavventure fisiche, calcistiche e non solo di Sereni deve scendere in campo, e quando lo fa non delude mai, o quasi. Fa una grandissima prima parte di stagione, salvando più volte il Brescia, e nel finale come il resto della squadra cala commettendo qualche errore pesante… Però visto ciò che ha fatto durante tutto il campionato ci sta, se siamo retrocessi non è certo colpa sua!

Sereni: 5 Si meriterebbe 8 per l’inizio di stagione. Vedere le parate con Roma, Palermo, Chievo per averne conferma. Tutto questo tra l’altro in un momento particolare della sua vita privata. Poi arriva la partita con la Fiorentina, ottime parate iniziali, poi l’infortunio alla mano, il cambio rifiutato e tre gol presi in modo grottesco. Da li non si è più ripreso, e tra l’altro quella maledetta partita non sembra più poi così maledetta, viste le voci che girano proprio su Sereni e la partita con i toscani. Infatti da quel momento è sparito dalla circolazione. Ogni volta si inventavano problemi fisici per giustificarne le assenze. Sta di fatto che è stato il primo ad andarsene per aver rescisso il contratto prima ancora della fine del campionato. Peccato perché Matteo è stato uno dei portieri più forti che il Brescia abbia mai avuto, e mi piace ricordarlo così.

Leali: 7 Corioni sin dai primi giorni di ritiro parla del giovane bresciano come il nuovo Buffon. Peccato che non gli sia stata data fiducia prima, magari quando contro la Fiorentina Sereni si infortunò ad una mano e rimase in campo a discapito proprio di Leali. Gioca solo una partita, sfoderando una grandissima prestazione. Una cosa è certa, ora come ora bisogna ripartire da lui, non so se sarà il nuovo Buffon , ma le potenzialità le ha, questo è fuori di dubbio.

Zoboli: 7 Se non fosse per l’esordio con il Parma il voto potrebbe essere anche più alto. Sicuramente è uno dei pochi che si salva, e non solo per le prestazioni ma per il trattamento che ha ricevuto dal Brescia e la grandissima professionalità che ha dimostrato durante tutto l’anno. Già, perché dopo averlo spedito in prestito in serie b, ad inizio stagione veniva dato come sicuro partente. Una volta chiuso il mercato, rimasto a Brescia, venne messo ai margini della squadra (a parte la prima partita dove dovette giocare per scelta obbligata). Lui non disse mai una parola, fino a quando arrivò Beretta, che ebbe il grande merito di metterlo in campo. Da quel momento divenne il miglior uomo difensivo del Brescia. Grandi prestazioni, senza sbavature, tant’è che anche Iachini al ritorno dovette ricredersi inserendolo tra i titolarissimi. Addirittura proprio la sua uscita per infortunio a Genova fu uno degli episodi che permise alla Samp di pareggiare e di condannare quasi definitivamente la Leonessa. Riuscire a trattenerlo in b sarebbe un grandissimo colpo.

Bega: 5 Anche lui parte abbastanza bene ma con il tempo si perde. Alterna grandi prestazioni, a partite davvero mediocri caratterizzate da errori molto pesanti (l’ultimo la mancata chiusura su Biabiany). Dovrebbe dare alla squadra il carisma e l’esperienza adatta per salvarsi ma questo non sempre avviene, nonostante il fatto che nel mercato di agosto quando stava per partire verso Siena, lo spogliatoio è insorto e ha fatto di tutto per trattenerlo. Comunque ha dimostrato di essere un ottimo difensore da B, ma non da massima serie.

Mareco: 3 Fortunatamente non gioca quasi mai, perché quando gioca combina disastri. Faticava in b, figurarsi in A…

Zebina: 3,5 Doveva essere il grande colpo per la difesa, l’uomo in più per qualità ed esperienza. Invece come molti delude, e anche tanto. Tutte le partite che ha giocato le ha sempre cominciate bene, compiendo buoni anticipi e belle chiusure, ma poi al più bello ecco che arriva la Zebinata, pecca che ha sempre condizionato la sua carriera. Sicuramente i suoi errori sono stati, a livello di punti, i più pesanti, e se siamo retrocessi è in buona parte colpa sua.

Martinez: 5,5 Forse venderlo a gennaio, per prendere Accardi è stato un errore, uno dei tanti errori del sig. Nani. Il Tuma avrebbe potuto dare il suo contributo come ha sempre fatto ad inizio stagione. Certo non sempre brillante, ma viste le prestazioni di Bega e Zebina, una valida alternativa dietro ci sarebbe servita.

Berardi: 5 L’impegno non manca mai, nemmeno la corsa e il dinamismo, ma lo svizzero non è certo tecnicamente un giocatore da A. Solitamente gioca buone partite ma spesso commette brutti errori. Viene quasi sempre schierato sulla corsia di sinistra, e proprio per le sue carenze tecniche, tra l’altro è anche destro, non spinge quasi mai sbagliando quasi tutti i cross. Si limita spesso a fare il suo compitino in marcatura, ma questo in serie A non basta. Forse con quelle caratteristiche il ruolo più adatto a lui è il marcatore nella difesa a tre, dove può sfruttare al massimo la sua capacità di marcare, la sua velocità e la sua capacità di chiusura, non per niente quando è stato schierato in quella posizione, è sempre stato uno dei migliori.

Zambelli: 5,5 Partenza di stagione disastrosa. Non sembra nemmeno la brutta copia dello Zambelli di serie B. Appena però Iachini non lo obbliga a fare il terzino nella difesa a 4, ma bensì il laterale nel 3-5-2 torna il vero pendolino bresciano che tutti conoscevano. Nel finale di stagione gioca buone partite mettendoci il cuore fino alla fine. Peccato che anche nel suo caso le capacità tecniche non siano eccelse, e se in B può bastare la forza, la corsa e la resistenza, in A senza qualità non si va lontano.

Accardi: 5 Arriva a Brescia a gennaio e gioca poche partite, quelle in cui è in campo non convince mai. E’ un terzino puro che può fare da centrale, non certo un ala alla Zambelli. Per lo meno è mancino, ma i suoi cross non sono quasi mai precisi. Sarebbe stato un discreto rinforzo, solo però se per lui non avessimo dovuto sacrificare Martinez.

Daprelà: 5 E’ molto giovane, e nelle poche apparizioni ha dimostrato di essere ancora “grezzo”, soprattutto per la categoria. Non ha certo entusiasmato, soprattutto dopo che qualcuno (sig. Nani) a settembre lo dipingeva come una futura promessa del calcio; però è giovane e ha ancora tanta strada da fare. Di sicuro in serie b, potrebbe dire la sua; un altro giovane da cui si potrà ripartire.

Hetemaj: 7 Arriva nell’indifferenza a metà della scorsa stagione di b (portato da Maifredi e non da Nani). In effetti dopo aver collezionato pochissime presenza in cadetteria, nessuno si sarebbe aspettato un campionato del genere da parte del finlandese. Il merito è in gran parte di Iachini che in estate lo fa crescere molto, spostandolo anche di posizione. Tant’è che ora è diventato un buonissimo centrocampista che associa grande quantità ad una discreta qualità. Gioca sempre con grande intensità, con grande voglia. Uno dei pochi a mettercela fino alla fine. Quest’anno si è anche tolto la soddisfazione di segnare. Nel periodo Beretta non brilla per problemi fisici, ma poi si riprende e ritorna il gladiatore di inizio stagione. Uno dei pochi a salvarsi e sicuramente uno degli uomini mercato più interessanti. Peccato che, visto il momento societario del Brescia, verrà sicuramente svenduto al miglior offerente; sarebbe stato bello vederlo ancora con la maglia della Leonessa.

Konè: 6,5 Anche lui arriva nell’anonimato, i giornalisti bresciani per riconoscerlo dovevano affidarsi ai tanti tatuaggi che possiede. Poi però si è messo subito in mostra e ha dimostrato di avere le doti per giocare in serie A. Ha talento, forza fisica, uno dei pochi in grado di saltare l’uomo, vedi il grandissimo gol contro il Bari. Gioca in più posizioni, anche se indubbiamente il meglio lo da quando viene schierato da trequartista. Anche lui nel finale cala un po’, ma guadagna sempre la sufficienza. E’ un ottimo giocatore ma come Hetemaj ha già molti estimatori e sembra destinato a lasciare il Brescia. Peccato perché in b avrebbe fatto la differenza.

Cordova: 6- Gioca sempre fuori ruolo. Iachini lo reinventa playmaker e lui fa quello che può. Il piede ce l’ha sicuramente e sui calci piazzati è sempre temibile. Peccato per l’infortunio che gli ha fatto saltare la seconda parte di campionato, il suo contributo sarebbe stato prezioso.

Budel: 4,5 Gioca poche partite perché a Gennaio parte, destinazione Torino. Si fa soffiare il posto da Cordova, e effettivamente dimostra di non avere la velocità e il dinamismo per giocare a certi livelli in A. Sicuramente avrebbe potuto fare di più.

Zanetti: 5,5 La classe ce l’ha, e si vede, anche se in qualche occasione anche lui si perde. Peccato che sia di cristallo e sono più i minuti passati in infermeria che quelli in campo. Che la sua situazione fisica fosse questa lo si sapeva, eppure i dirigenti del Brescia per il mercato di riparazione hanno puntato tutto su di lui. Bah….

Filippini: 5 Il secondo merito di Beretta (oltre quello di aver riscoperto Zoboli), è quello di aver dato fiducia ad Antonio. Lui lo ripaga mettendoci l’impegno che tutti avrebbero dovuto avere quest’anno, però le doti tecniche sono quelle che sono, soprattutto a 37 anni. Inoltre qualche guaio fisico lo ha disturbato durante l’annata. Ha fatto quello che ha potuto, pesante però è l’errore contro l’Udinese quasi a porta vuota.

Baiocco: 3,5 Parte titolare ad inizio stagione, ma dimostra che ormai in serie A non riesce più a giocare. Ad agosto come a gennaio doveva lasciare Brescia per cercare fortuna in Inghilterra. Forse sarebbe stata la scelta migliore. Sbaglia ogni passaggio, commette erroracci (come quello in occasione del secondo gol del Palermo all’andata) e non ha più la corsa di una volta. E pensare che verso fine stagione si è anche lamentato per esser stato escluso in molte occasioni. Come si dice di solito, ha perso un buona occasione per tacere e far bella figura.

Vass: 5,5 Campionato anonimo quello dell’ungherese. Non demerita certo, come non eccelle. Viene chiamato in causa con discontinuità, e giocare in certe condizioni non aiuta. Non gioca mai brutte partite, e in serie A ci può anche stare, solo però se circondato da gente di categoria.

Nana: 6 Gioca solo una partita, contro un avversario senza motivazioni. Dimostra comunque nonostante la giovane età, di avere buona personalità. Deve crescere, ma già in serie b la prossima stagione potrebbe essere un buon ricambio.

Tassi: 7 Il voto alto, più che per la prestazione, è di incoraggiamento. Gioca pochi minuti nell’ultimo incontro, e da subito dimostra grandi qualità (vedere l’azione con Eder). E’ giovanissimo, classe 95, non deve essere bruciato,perché la strada per lui è ancora lunga, ma ha la stoffa del campione e sembra essere un predestinato. Speriamo che non venga venduto al primo offerente, e che, soprattutto, possa crescere in tranquillità, per diventare un grandissimo campione con la maglia delle rondinelle.

Lanzafame: 5 Non brilla sicuramente, ma non per colpa sua. Anche qui la responsabilità è della società. Infatti viene acquistato nel mercato di gennaio, per accontentare le richieste tattiche di Beretta, il quale voleva giocare con il 4-3-3 e il ruolo di Lanciafiamme è proprio quello di attaccante esterno. Peccato che dopo l’ultimo giorno di mercato è stato richiamato Iachini, che ha sempre giocato con moduli dove il ruolo puro di Lanzafame non c’è. Perciò ha dovuto adattarsi a fare l’interno di centro campo con risultati scadenti. Viene impiegato poco e male, e lui ne risente molto mostrando grande nervosismo. Le qualità le ha sicuramente e si rifarà la prossima stagione in una squadra che gli darà fiducia. Peccato solo per quella traversa con la Roma, se quel pallone fosse entrato la sua stagione sarebbe potuta essere diversa, così come quella del Brescia.

Possanzini: 4 Ormai non è più il possa di una volta, e comunque in serie a non ha mai fatto grandi cose. Gioca poco, molto poco, ma non può che esser altrimenti. Quando gioca lo fa male, e davanti a lui ci sono giocatori, almeno sulla carta molto più forti; però ha una grande colpa: a gennaio si è opposto ad una cessione, la quale avrebbe portato un po’ di denaro nelle casse del Brescia, soldi utili per rinforzare maggiormente la squadra o magari per risanare minimamente delle finanze che ora, a quanto pare, sono in cattive condizioni.

Jonhatas: 5 Il mistero del ritardo del suo transfert è l’emblema delle capacità manageriali della nostra dirigenza. Arriva all’ultimo giorno di mercato su iniziativa di Rajola, ma comincia a giocare solo dopo 2 mesi. Però non è certo il giocatore che poteva risolvere i problemi del Brescia. Ha buone qualità, ma deve crescere molto. Trattenerlo in serie b sarebbe una buona cosa.

Eder: 5 Sembrava non dovesse approdare a Brescia perché grandi squadre erano interessate a lui. Alla fine, dopo una lunga telenovela arriva per la gioia di tutti. Capocannoniere della serie B, senso del gol, velocità e gran tiro. Credenziali importanti, per uno degli acquisti che ha fatto impazzire la tifoseria bresciana, almeno per il primo mese. Si, perché sfido a trovare una persona che non fosse soddisfatta dell’acquisto del brasiliano. Secondo tutti era l’uomo che avrebbe dovuto salvarci con i suoi gol. Parte forte, nello spezzone di partita giocato con il Parma quando entra da l’impressione di essere davvero un grandissimo attaccante, la conferma arriva poco dopo con il gran gol al Palermo, ma poi poca roba... Arriva l’inverno, con i campi pesanti, e il brasiliano si perde. E’ vero che a volte gioca fuori ruolo, lontano dalla porta, ma lui stesso promise che con l’avvento della primavera e dei campi asciutti e soleggiati, sarebbe tornato a splendere e segnare. Peccato che ciò avvenga soltanto in parte. A fine stagione i gol segnati sono davvero pochi, c’è da dire che in alcune occasioni è molto sfortunato, però non è il bomber apprezzato a Frosinone ed Empoli, come d’altronde la serie a non è la serie b. Riuscire a trattenerlo nella serie cadetta sarebbe un super lusso, ma vista la situazione societaria sarà davvero improbabile. Sicuramente essendo giovane ed esordiente, merita un’altra possibilità nella massima serie, peccato che abbia steccato la prima proprio a Brescia…

Diamanti: 5,5 Gioia e dolore. Il voto potrebbe essere molto più alto per le magie che durante il campionato ha sfornato dal suo sinistro, ma potrebbe essere anche molto più basso per la maggior parte delle partite che ha disputato con la maglia delle rondinelle. Come tutti anche lui parte molto forte, assist, gol, punizioni perfette che lo fanno arrivare addirittura in Nazionale. Corioni, con un eufemismo lo paragona a Roberto Baggio, nello stesso momento in cui prevedeva un approdo in Europa League per il Brescia, appunto… Purtroppo con il tempo la classe del toscano sembra spegnersi, per lasciare spazio a qualche grande giocata. Ma da lui la gente si aspettava di più, molto di più. Molte volte appare svogliato, inconcludente. Spesso gioca in solitaria, tentando tiri improbabili da metà campo. Certo se il Brescia è retrocesso non è solo colpa sua (anche se è stato uno dei più bersagliati dalla tifoseria), anzi, lui qualche gol l’ha anche fatto, ma come già detto da lui ci si aspettava di più, maggiore continuità che avrebbe salvato il Brescia e gli avrebbe fatto mantenere il posto in Nazionale.

Caracciolo: 6 Che dire… Lui 12 gol li ha anche segnati. E’ stato l’unico che nonostante le pesanti critiche ricevute da una parte di tifoseria, ha segnato con continuità. Il modo di giocare del Brescia non lo aiutava certo, visto che spesso si trovava a lottare da solo contro le difese avversarie. Ha lottato e si è sacrificato molto per la squadra. Rimangono però negli occhi di tutti quelle numerose occasioni sprecate, i gol sbagliati con il Napoli, il rigore sbagliato contro l’Inter, tutti punti persi che ci hanno portato alla retrocessione. Dispiace perché proprio i gol dell’airone ci avevano fatto tornare in A, ma ora la storia è un’altra. Tra l’altro molto probabilmente questa è la sua ultima stagione nelle rondinelle, visto che le offerte per lui sono tante ed è un sicuro partente.

Iachini: 5 Avrebbe firmato per una salvezza all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Aveva ragione, ma purtroppo la retrocessione è arrivata molto prima, ed è anche colpa sua. Ad inizio stagione parte bene trovando gli equilibri per sostenere il tridente Diamanti-Eder-Caracciolo, poi per fare turn-over a Bari cambia radicalmente gli undici titolari, e sarà un caso, ma da li il Brescia ha cominciato il ciclo nero di sconfitte. Cambia idea sui giocatori troppo spesso, molti giocano fuori ruolo, ed i risultati si vedono. A complicare il suo operato ci si mette anche la società che lo esonera per poi richiamarlo due mesi dopo, facendogli però saltare la campagna acquisti di riparazione (fatta da Beretta). Errore madornale. De Canio a Lecce e Ficcadenti a Cesena hanno avuto sempre l’apporto e la fiducia della società, pur rimanendo dietro al Brescia in classifica, per gran parte del campionato ed infatti si sono salvati, portando a termine il loro progetto. Però anche al suo ritorno la storia non cambia, più pareggi ma poche vittorie. A volte azzecca la formazione iniziale, rovinando tutto facendo cambi sconsiderati. I giocatori sono quelli che sono, però la squadra in più di una partita ha dimostrato di non avere la giusta mentalità, il giusto carattere, e di questo l’allenatore ne è responsabile. C’è da dire che Beppe è davvero una grande persona, entrato nel cuore dei tifosi per averci riportato in serie A dopo cinque lunghi anni, però nel calcio come nella vita con le brave persone si va in paradiso, ma con i figli di p….. d’appertutto (Mourinho docet).

Beretta: 5 Vittoria illusoria al debutto, poi più niente. Non trova i giusti equilibri, prendendo la squadra in un momento molto delicato. Sposta di ruolo Diamanti, obbligandolo a fare quasi il terzino. Mentalità sbagliata, basti pensare alla sconfitta con il Palermo o quella ancora più clamorosa con la Fiorentina. La colpa non è sua, ma della società che non avrebbe mai dovuto chiamare un allenatore che forse non è da serie A.

Nani: 2 Non prende 1 perché almeno l’acquisto di Konè è stato azzeccato (sempre che l’abbia voluto lui e non qualcun altro). Per il resto sbaglia tutto. A comprare, a rilasciare dichiarazioni. In due anni è riuscito a fa retrocedere ben due squadre. Anche qui però lo sbaglio più grosso è stato di Corioni, che con l’approdo nella massima serie lo richiama a Brescia, mostrando così di non aver fiducia in Gigi Maifredi, il vero artefice del ritorno in serie A. Ora se ne deve andare, l’augurio è che diventi il nuovo direttore sportivo dell’Atalanta.

Corioni: 1 Che dire del Gino, si lamenta sempre di essere solo, nessuno gli da una mano è vero, ma sapendo di non potercela fare, allora perché non ha ceduto il Brescia a cifre ragionevoli quando ne ha avuto l’occasione? (ad esempio dopo l’interessamento concreto di Ghirardi?) La realtà è che forse lui con il Brescia nella sua lunga carriera non ci ha mai realmente perso. Bisogna sicuramente ringraziarlo per il grande calcio che solo lui ha portato a Brescia, Hagi, Guardiola e Baggio su tutti, ma ora è arrivato il momento di farsi da parte. Le risorse economiche non bastano più, l’età avanza e la passione sta scemando. Quest’anno ha commesso troppi errori, quasi impensabili per uno della sua esperienza. Il primo quello di aver richiamato Nani, il secondo quello di circondarsi da parenti incompetenti (come Nani appunto o il figlio Fabio), il terzo di aver esonerato Iachini per riprenderlo due mesi dopo facendogli saltare la sessione di mercato (fondamentale per un allenatore che deve rinforzare la squadra), quarto errore le dichiarazioni senza senso rilasciate durante l’anno (Baggio-Diamanti, Europa League, lascio il Brescia prima della fine del campionato), quinto errore, in compartecipazione con Nani, la campagna acquisti, (Zebina, Zanetti, Lanzafame, Accardi, Daprelà, ecc. Lo salviamo solo per Eder e Diamanti perché comunque tutti si aspettavano grandi cose da questi due), sesto errore aver sostituito Iachini con Beretta. Settimo errore, non ha mai costruito un progetto, ha dato l’idea di fare le cose sempre a caso, poche idee e sbagliate. Ma la colpa più grande è quella di non aver saputo salvare la squadra proprio nell’anno del Centenario. Lui ha dato tanto a questa città, ma allo stesso tempo ha anche ricevuto tanto, perciò ora deve fare chiarezza sulla situazione societaria, sulle sue reali intenzioni, perché la città lo merita, soprattutto, i tifosi lo meritano.

Brescia: 5 Il voto alla squadra non può che essere insufficiente. Non meno di 5 però, perché se è vero che spesso i giocatori hanno commesso errori individuali gravi, è anche vero che in ogni partita al primo errore si veniva puniti. Si dice che in un campionato le sfortune e le fortune alla fine si equivalgono, ma quest’anno al Brescia per recuperare gli eventi sfortunati non basterebbero forse 10 campionati. Sono tante le situazioni in cui si deve recriminare, certo non devono essere scuse, ma non devono nemmeno essere scordate perché non sarebbe giusto. La partita di andata con l’inter, il rigore su Eto’o era inesistente (lui stesso lo ammette dopo la partita), il ritorno con il Palermo la punizione su cui nasce il gol di Bovo è molto dubbia, andata e ritorno con il Lecce due furti incredibili, il gol di Quagliarella in Brescia Juve era in fuorigioco, qualche rigore netto non dato qua è la… Se ci sommiamo i punti buttati per errori individuali (Zebina, Bega, Caracciolo, Eder, Diamanti, ecc) le recriminazioni sono tante, tantissime. Sicuramente questa squadra non meritava così pochi punti, e sono ancora convinto che Lecce, Cesena, Sampdoria, Catania, Bologna non avevano rose molto più forti della nostra.

Tifo: 10 Si perché qui non si parla del tifoso occasionale, quello che va allo stadio solo se le avversarie sono Milan, Juve e Inter, quelli non meritano neanche una citazione. Il vero tifoso bresciano, soprattutto quest’anno la curva sud (in calo infatti la Nord che si salva con una grande festa per il centenario), il tifoso che non molla mai, che si fa i km per vedere debacle sportive non indifferenti, quello, va premiato con un 10. Non è facile tifare una squadra che non vince quasi mai, eppure i tifosi bresciani non fanno mancare mai il loro apporto alla squadra, anche a Cesena quando si era già retrocessi. Loro si meritano molto di più, una squadra forte, una società vera, proprio per questo Corioni dovrebbe lasciare a qualcuno che abbia un progetto serio. Il coro più significativo della stagione è e sarà questo: “ Che importa seee, è arrivata la retrocessione, che vuoi che sia, in ogni categoria, magico Brescia io non vivo senza te!!”

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