mercoledì 29 giugno 2011

UFFICIALE, SCIENZA E' IL NUOVO ALLENATORE DEL BRESCIA

Giuseppe Scienza è il nuovo allenatore del Brescia. Per il tecnico di Domodossola contratto annuale firmato questo pomeriggio alla presenza del presidente Corioni, del vice Saleri e del nuovo d.s. Iaconi. Come vice non ci sarà Maurizio Neri: non sarà infatti l'ex capitano delle Rondinelle ad affiancare Scienza sulla panchina biancoblu. Il nome è ancora in stand-by, mentre Davide Germignani sarà il nuovo preparatore atletico.

domenica 26 giugno 2011

Brescia, vicinissimo Scienza

Giuseppe Scienza: ecco perché, ecco come. L'allenatore che si gode un week-end a Cervia, al mare, con la famiglia, sa di essere stato scelto dal Brescia per avviare un nuovo corso che ha come obiettivo la rinascita dopo una retrocessione. Scelto per diversi motivi, scelto per una svolta programmata. Non c'è ancora una firma, non c'è ancora l'ufficialità, ma è ormai chiaro da giorni che il Brescia una decisione l'ha presa. A questo punto virerebbe su altri candidati (in particolare Dario Marcolin) soltanto qualora cambiasse idea. Ipotesi sulla carta possibile, ma poco probabile. Perché il prescelto è Scienza. Domani, o al più tardi martedì, il matrimonio sarà celebrato. Una formalità, salvo cataclismi.

 Il nome è stato suggerito da Andrea Iaconi, il direttore sportivo fresco di nomina, che in questi giorni sta muovendo i primi passi ufficiali: venerdì era a Milano, nel giorno delle comproprietà, e ha stipulato un patto di collaborazione con il ds uscente Gianluca Nani (impegnato a realizzare le cessioni avviate prima di chiudere il rapporto). Iaconi ha seguito Scienza nei campionati di Legapro, quando lottava prima per la promozione del Legnano (arrivato a una finale playoff persa, in Seconda divisione, in un'annata senza stipendi), poi per la salvezza del Viareggio (sopravvissuto ai playout con il Cosenza in Prima divisione). Ne ha apprezzato il lavoro e l'ha fatto presente a Gino Corioni. Il presidente ha quindi incontrato il tecnico di Domodossola ricavandone una buona impressione. Professionista serio, 44enne, senza trascorsi bresciani (particolare gradito in una fase di rinnovamento obbligatorio), pronto a mettersi in gioco: Scienza ha rifiutato il Grosseto, accettando un ingaggio più basso (100 mila euro), pur di conquistare la chance di allenare il Brescia.
Votato a un calcio offensivo, abituato a spingere sulle fasce, l'ex allenatore della Primavera del Torino è sempre stato elastico sui moduli: caratteristica che lo agevolerà in questa operazione-rilancio, visto che nella rosa a disposizione, pur sovrabbondante al momento, non ci sono esterni alti di ruolo. Anche immaginando una serie di partenze eccellenti, il nuovo Brescia dovrebbe rinascere secondo i dettami del 4-3-1-2; i punti fermi, mercato permettendo, sono sulla carta Leali in porta, Zambelli sulla fascia destra, Vass, Salamon (al rientro dal Foggia) e un playmaker (Budel o Zanetti, se rimangono) in mezzo al campo, Cordova (in alternativa El Kaddouri) alle spalle delle punte. Feczesin ha fatto bene ad Ascoli e lo stesso discorso vale per Juan Antonio. Ma servono attaccanti forti e su questo versante lavorerà Iaconi, quando Nani avrà piazzato i pezzi pregiati. Caracciolo e Diamanti piacciono al Bologna: «Il dialogo continua», conferma il vice-presidente del club emiliano Setti. Hetemaj ha tante richieste; il Novara si è fatto avanti per Berardi mentre l'ex capitano Possanzini va a raggiungere a Lugano Francesco Bega.

sabato 25 giugno 2011

Mercato, preso Mandorlini, Eder torna all'Empoli

Brescia. Il Brescia ha acquistato in compartecipazione dal Parma il centrocampista Matteo Mandorlini, nell'ambito dell'operazione che ha portato in gialloblù Rispoli e Pedrinelli e in biancoazzurro Cordova e Budel. Alle rondinelle sono entrati in cassa anche quasi 400 mila euro.


Chi è Mandorlini. Nato a Como il 22 ottobre 1988 è un, centrocampista che nell'ultimo campionato ha giocato a Piacenza, in prestito dal Parma. È figlio d'arte, infatti suo padre, Andrea Mandorlini, è stato un ex calciatore ed ex allenatore dell'Atalanta e del Bologna e settimana scorsa ha riportato in serie B il Verona.

Debutto. Matteo Mandorlini ha debuttato in Serie A giovanissimo, il suo esordio risale infatti al 14 maggio 2006 nella partita Lazio - Parma terminata 1-0, all'età di 17 anni e 7 mesi. L'anno successivo il Parma lo gira in prestito al Pavia in C2 dove disputa un ottimo campionato disputando ben 35 incontri. Nell'agosto del 2008 viene acquistato in prestito dal Foligno dove disputa un torneo di ottimo livello con trentacinque presenze e un gol. Nella sessione estiva di mercato del 2009/2010 viene girato in prestito al Viareggio in Seconda Divisione dove totalizza 2 gol in 28 partite. Nel luglio 2010 torna al Parma per fine prestito. Il 31 agosto 2010 viene preso in prestito dal Piacenza. Nella prima parte di stagione gioca nove partite, tuttavia poi subisce un infortunio che lo tiene fermo per un lungo periodo. A fine stagione totalizza 15 partite in campionato e 1 in Coppa Italia. Nazionale. Mandorlini vanta sette presenze con la nazionale U-16, sette presenze e due reti con l'U-17 e otto presenze con l'U-19.

Intanto è  scaduto ieri il termine delle comproprietà. Il Brescia ha lasciato, come ci si aspettava, che Eder tornasse all'Empoli non avendo i soldi per riscattarlo. La società biancoazzurra ha lasciato andare anche Viotti, che rimane così alla Triestina. Torna invece dal Verona il portiere Caroppo. Queste le altre comproprietà: Magli e Bardelloni tornano dal Como, Traversi va al Mezzocorona, Alfagueme è del Grosseto.

CURVA SUD, IN CASA FUORI DALLO STADIO

Travagliato. Partecipata assemblea ieri a Travagliato alla festa della Curva Sud. I tifosi sembrano disposti a "rimanere fuori dal Rigamonti per tutto il 2011 in segno di protesta verso la società e in particolare la famiglia Corioni. Seguiremo la squadra in trasferta". Intervenuti anche alcuni rappresentanti dei Brixia che auspicano "una riunione delle tre tifoserie".

venerdì 24 giugno 2011

Calciomercato, qualcosa si muove

Nonostante la situazione societaria ancora incerta, nonostante l'assenza di un allenatore (anche se a giorni Marcolin dovrebbe approdare alla corte di Corioni, vista la permanenza di Mihailovic alla Fiorentina) il mercato del Brescia comincia a muoversi. Ieri infatti il Brescia ha riscattato dal Parma il rimanente 50% dei cartellini di Nicolas Cordova e Alessandro Budel. Parma che invece ha riscattato Rispoli.

Le uscite sono l'indiscussa priorità del Brescia, ma nel frattempo cominciano a circolare anche i primi nomi in entrata. Nomi che riconducono al Pescara, terreno del neo-diesse Andrea Iaconi. In particolare, dopo l'interessamento per il centrocampista Carlo Luisi (la scorsa stagione al Modena, ma un passato nel club abruzzese), si registra anche quello per il portiere Salvatore Pinna. Classe '75, Pinna è stato il giocatore del Pescara con il miglior rendimento nella passata stagione (ha anche conquistato il record di imbattibilità interna, 747 minuti), ma nonostante questo non gli verrà rinnovato il contratto. È stato invitato a trovarsi una nuova sistemazione. Che potrebbe essere Brescia appunto. Dove nel caso approderebbe nei panni di vice-Leali. L'interesse del Brescia per Pinna fa così capire che si chiudono le porte per Michele Arcari. Così come sono chiuse per Antonio Filippini che tenendo fede alla sua volontà di giocare solo con il Brescia in Italia ha rifiutato una proposta del Bari. L'offerta del Bologna per Caracciolo l'ha invece (per ora) rifiutata il Brescia. Se i felsinei non alzano la posta in gioco (sul piatto hanno messo 4 milioni) non se ne parla più. Per questo i rossoblù starebbero spostando il loro mirino su un'altra prima punta, nella fattispecie Marc Janko del Twente. «A certe cifre - ha detto a proposito di Caracciolo il suo agente, Andrea D'Amico - è difficile trovare un acquirente in Italia». Marco Zambelli sta valutando se accettare Parma, mentre Zebina potrebbe tornare in Francia: al Saint Etienne o al Nizza

giovedì 23 giugno 2011

COMUNICATO CURVA SUD BRESCIA:

Tramite il sito www.curvasudbrescia.it il gruppo guidato da Enzo Ghidesi ha rilasciato il seguente comunicato:
La CURVA SUD BRESCIA organizza per VENERDI' 24GIUGNO una importante riunione
straordinaria presso la festa in svolgimento a Travagliato.
Si toccheranno diversi punti ma il più importante riguarda l'atteggiamento da
tenere nei confronti della società dopo la sventurata retrocessione ci si
auspicava un cambio ai vertici societari con(magari...) l' ingresso di nuovi
proprietari ma ciò al momento non è avvenuto e tutto sembra resti com'è.
La famiglia Corioni ha dichiarato che dovremo probabilmente affrontare un
campionato di serie B a livelli mediocri in quanto sappiamo tutti in che
condizioni sono le casse del BRESCIA CALCIO...
Oltretutto, visto che l'ultima partita di campionato abbiamo iniziato una
protesta a base di striscioni polemici nei confronti societari che poco hanno
toccato i diretti interessati,tra l'altro abituati ormai a decenni di
contestazioni,abbiamo l'intenzione di proseguire questa protesta in maniera un
pò più \"vigorosa\" con delle iniziative che verranno illustrate durante la
riunione per far sentire che noi non ci adagiamo e adeguiamo a questa
situazione.
Situazione che vedrebbe allo stato attuale,un calo drastico di presenze allo
stadio con conseguente aumento del malumore ormai generalizzato in una gran
parte di tifosi non solo della curva ma anche di altri settori.
Per ciò Vi aspettiamo numerosi visto l'importanza delle problematiche da
affrontare.
Ricordandovi che la festa è in pieno svolgimento e vi aspettiamo per una
birra e un panino in compagnia,rinnoviamo l'invito per VENERDI' 24 GIUGNO ORE
21.30 circa
ricordando che la riunione è aperta a tutti!

ULTRAS CURVA SUD BRESCIA

martedì 21 giugno 2011

Curva Sud Brescia, disertare le partite in casa?

L´entusiasmo dei ragazzi della Curva SudFesta, ma non soltanto festa. A Travagliato, oltre a celebrare il sesto Trofeo Memorial Sabrina Ghidesi, i ragazzi della Curva Sud si interrogano venerdì sera con una riunione straordinaria sul futuro del Brescia e sulle prospettive del tifo stesso. Lo stadio ridotto a un mortorio, non da ieri. Le presenze in calo, da anni. L'entusiasmo che si è spento col passare del tempo, che si era riacceso con la promozione di un anno fa, che è evaporato del tutto con la retrocessione più amara patita proprio nel Centenario del club, con le ricorrenze messa in soffitta e l'umore color pece. Gino Corioni, il presidente, che assicura di cercare ma non trovare acquirenti o soci. La situazione economica acuita dalla discesa in serie B. Il quadro generale che è un invito alla depressione.

La Curva Sud dichiara di voler cercare vie d'uscita e per questo, nell'ambito della sua festa annuale, organizza un'assemblea per analizzare il momento e valutare il da farsi. Sul tavolo del gruppo che ha come portavoce Enzo Ghidesi ci sono diverse ipotesi: manifestare il malcontento con cori e striscioni, come già avvenuto nell'ultima domenica del campionato di serie A. Proporre nuove soluzioni per il club, provando a coinvolgere industriali bresciani che potrebbero fare il bene del Brescia. Oppure, in segno di protesta, decidere di disertare lo stadio Rigamonti. La Curva Sud potrebbe rinunciare alle partite di Mompiano, limitandosi eventualmente alle trasferte, per prendere le distanze dalle scelte societarie. Dissociarsi fisicamente, con l'assenza dalle gare casalinghe: può essere questa l'iniziativa della Sud per la prossima stagione. Gli ultrà del gruppo ne discuteranno venerdì sera, dalle 22, a Travagliato, al campo sportivo Aurora. Dibattito sul futuro del Brescia a parte, la festa della Curva Sud continua fino al 25 giugno: musica, stand gastronomici Davide Possanzini: l'ex capitano del Brescia sarà ospite d'onore sabato 25, nella serata di chiusura. E in quell'occasione si concluderà il torneo di calcio, iniziato giovedì scorso con 12 squadre ai nastri di partenza: alle 21 finale per il terzo posto, alle 22 finale per il primo posto. Saranno comunque premiate tutte le formazioni scese in campo. L'intero ricavato dell'evento sarà devoluto in beneficenza all'associazione «Nati per vivere».

lunedì 20 giugno 2011

Serie Bwin 2011/2012

Ecco la griglia di partenza. In attesa di decisioni extra-campo...

Con Juve Stabia e Verona che salgono in serie B al termine dei playoff di Lega Pro, si completa così il quadro delle 22 squadre che parteciperanno alla serie cadetta nella stagione 2011-2012.


A giocarsi la promozione in A saranno: Albinoleffe, Ascoli, Bari, Brescia, Cittadella, Crotone, Empoli, Grosseto, Gubbio, Juve Stabia, Livorno, Modena, Padova, Pescara, Nocerina, Reggina, Sampdoria, Sassuolo, Torino, Varese, Verona e Vicenza.

sabato 18 giugno 2011

Corioni: 'Nessuno si e' fatto avanti, non posso piu' promettere la A'

OSPITALETTOAlle sue spalle una bandiera, sulla scrivania la maglietta del Centenario e un pallone dentro una coppa, al polso un braccialetto di tela con scritto «io tifo Brescia», sugli scaffali i dvd di giocatori che in passato ha portato o cercato di portare in biancoblù. Il microcosmo di Gino Corioni è a Ospitaletto, in un ufficio al secondo piano, dal quale si domina un panorama fatto di auto che sfrecciano sull'A4, ma anche di tanto verde che resta ai lati dell'autostrada. Sta per iniziare il campionato numero 22 da presidente del Brescia. E sarà una stagione molto diversa dalle altre. Da sofferenza, da lacrime e sangue. Almeno inizialmente, poi toccherà al campo - giudice supremo - decidere se il nuovo (obbligato) modo di fare calcio può portare comunque dei risultati.



Presidente, prima di tutto archiviamo l'amarissima retrocessione. Come si poteva evitarla? «È un vero peccato celebrare il Centenario con il ritorno in B. Un anno fa come oggi c'era grande entusiasmo, ma nella vita bisogna saper superare anche i momenti difficili. La nostra esistenza riserva più dispiaceri che gioie, ma se non li superi con ottimismo realistico non fai altro che rovinarti la vita». Quali errori sono stati commessi nell'ultimo campionato? «Errori gravissimi. Compresa quella a Bologna, ho fatto sei promozioni dalla B alla A. Vi sfido a trovare un altro presidente che ha fatto meglio in tutta Italia. Mai come quest'anno ho investito, sapendo che adesso il distacco tra A e B è enorme, eppure siamo retrocessi. Avrei potuto fare una squadra meno forte e risparmiare, ma volevo salvarmi. Non ce l'ho fatta ed è gravissimo. Per le nostre casse, anche perché non abbiamo lanciato nessun giovane nonostante la Primavera l'anno prima avesse fatto un eccellente campionato». Che colpe si dà? «Un presidente anche se non sbaglia ha l'obbligo di correggere gli errori dei suoi collaboratori. Non l'ho fatto, quindi è come se avessi sbagliato io». Che colpe ha Iachini? «Come facevo a non confermarlo dopo la promozione? Certo oggi non lo riconfermerei. Abbiamo perso troppi punti (21) tra primo e secondo tempo, significa che c'è stato un problema nella conduzione. Aveva tanti giocatori a disposizione, ma non li ha usati con competenza, astuzia e abilità. Mazzone con questa squadra si sarebbe salvato alla grande: avrebbe fatto 57 punti anziché 32. Le colpe sono state però anche della società che ha lasciato sbagliare Iachini e l'ha addirittura richiamato dopo averlo esonerato». Quando parla di società chi intende? «Io, Maifredi, Fabio, Nani...».



Al mercato di gennaio non si poteva fare meglio? «Abbiamo preso Zanetti che in quel momento era il miglior centrocampista italiano. Era rotto? I giocatori bisogna anche saperli allenare. Penso anche a uno come Zambelli. Non tutti sono uguali e devono allenarsi in un certo modo. Ricordate cosa faceva Mazzone con Baggio?». Nonostante il mandato a vendere la società (in toto o in parte) nessuno si è fatto realmente avanti... «Mi fecero vendere il Bologna dov'ero ben voluto da tutti. Luigi Lucchini, allora a capo degli industriali bresciani, un giorno mi disse: "vè via da Bologna, vè a Bresa a fà calcio, vè chè che fom ensema..."». Si è mai chiesto perché gli imprenditori bresciani non vogliono affiancarla o rilevarle il club? «Non lo so, non riesco a trovare una risposta. Io ho 74 anni, a 80 sarò rimbambito, a 85 probabilmente non ci sarò nemmeno più... Nessun imprenditore riesce a capire che se Brescia avesse un calcio di prima fascia ne guadagnerebbe tutta la provincia anche come immagine, turismo, sviluppo in generale. Non puoi fare grande calcio a Ospitaletto, Lumezzane, Desenzano o Salò. Il Chievo? È un quartiere di Verona, è una storia diversa... A Brescia abbiamo di tutto e di più a livello economico, ma non abbiamo ambizioni sportive. Per il passaggio di società si sono impegnate in prima fila personalità di spicco della nostra città eppure non siamo riusciti ad ottenere nulla».



Riusciamo a quantificare la situazione economica del Brescia, a quanto ammontano i debiti? «I debiti ci sono, ma sono minori del patrimonio che ha questo club. Se io riuscissi a tenere tutti i giovani bravi che abbiamo in rosa per 3-5 anni, entro questo lasso di tempo riuscirei anche a pagare tutti i debiti». Come cambierà la società? «Vogliamo puntare su gente nuova. Ci sarà una "sfamiliarizzazione", i miei parenti devono essere meno coinvolti. Ugo Calzoni avrà il ruolo di... aiutarci a sbagliare meno, mi farà fare quello che non sono riuscito a concretizzare in tutti questi anni. Gli unici imprenditori che finora mi hanno dato un aiuto concreto sono stati Luca Saleri e Livio Cavagna. Li ringrazio, ma non bastano». Sarà impossibile costruire un Brescia che punterà a tornare subito in serie A? «Negli anni scorsi ho perso 5 milioni a stagione fallendo l'obiettivo, adesso non posso più. Non posso più scegliere cosa fare, sono obbligato a impostare una squadra più giovane. Qualche giocatore più esperto rimarrà; vorrei riuscire a venderli tutti, ma non è materialmente possibile». Che mercato farete? «Non spenderemo un euro più di quanto entrerà. Per la prima volta da quando sono presidente non posso promettere la serie A. Puntiamo ad evitare la Lega Pro, se poi si realizza un miracolo magari saliamo lo stesso...». Nelle scorse settimane c'è stato il rischio che le «sfilassero» la società? «E chi me la sfila? Se uno lo fa, poi deve anche saper andare avanti. Quanto agli altri presidenti si scordino di prendermi per la gola acquistando giocatori sotto prezzo. Reagiremo anche a questo». La «piazza» come pensa assorbirà il ridimensionamento annunciato? «Non so che dire... Io faccio quello che posso. Spero che i tifosi stiano comunque vicini alla squadra».

sabato 11 giugno 2011

Marcolin-Lerda 'poltrona' per due

Gianluca Nani non è più il direttore sportivo del Brescia. Il suo posto può essere preso da Andrea Iaconi, ex Grosseto, Pescara e Arezzo. I contatti sono avviati. Iaconi è in pole position. L'alternativa, oltre a Luca Nember (Lumezzane), è Roberto Zanzi (ex Atalanta, Siena, Udinese). Oltre al ds, per dare vita a un nuovo corso autentico, Gino Corioni deve scegliere l'allenatore. In prima fila Dario Marcolin: una soluzione valutata dal presidente un'ideale via di mezzo fra la scelta di un tecnico esperto (Leonardo Menichini che ha preferito il Crotone, Franco Lerda incontrato in Saniplast mercoledì) e una giovane scommessa (Ivan Javorcic, reduce dalla finale-scudetto persa con la Berretti). Marcolin è esperto, ma non troppo: finora è stato sempre vice, a Brescia, nell'Inter, nella Fiorentina (l'unica avventura in proprio, nel 2008 a Monza, si è conclusa con un esonero). E' giovane, ma non troppo: classe '71, conosce la serie A da tecnico e prim'ancora da giocatore. Piace anche Lerda, che da allenatore ha fatto di più (Crotone, Pro Patria, Pescara, prima dell'ultima annata da dimenticare con il Torino). Lerda che può accontentarsi di 150 mila euro. Marcolin costerebbe la metà. Massimo Ficcadenti, antico pallino, sembra fuori budget. Rolando Maran è corteggiato dallo Spezia. A Lugano, intanto, si sta formando una colonia ex Brescia. Ormai assodato il trasferimento di Francesco Bega (che ha risolto il contratto), può compiere lo stesso tragitto Davide Possanzini (in scadenza). L'ex capitano medita di provare un'esperienza in Svizzera.

La stessa tentazione può capitare a Michele Arcari, richiesto dal Legia Varsavia. Ipotesi scartata dieci giorni fa da Andrea Caracciolo, che ha rifiutato 2,2 milioni di euro dalla Dinamo Kiev per 3 stagione. Il Bologna gli offre un triennale alla metà (1,1 milioni a campionato): comunque bei soldi. Sarebbero stati di più (1,7 milioni), in caso di ingaggio annuale in prestito. Formula che il Brescia non può accettare. Il Bologna offre 4, il Brescia chiede 5, sul piatto possono finire altri giocatori: i difensori Davide Zoboli e Gaetano Berardi, se non lo stesso Arcari. Per numero di pretendenti, il più richiesto è senza dubbio Perparim Hetemaj. L'interno finlandese, classe '86, è sul taccuino di mezza A: Genoa e Roma lo seguono, Fiorentina, Lazio e Palermo sono alla finistra. Ma il Cesena, al momento, sembra avere le intenzioni più concrete. C'è poi lo Shakhtar Donetsk, annunciata scialuppa di salvataggio se il Brescia avrà un disperato bisogno di monetizzare e non ci sarà riuscito altrimenti. Panagiotis Kone, jolly di 24 anni, è per caratteristiche e per età l'elemento più adatto allo scacchiere di Mircea Lucescu. Alessandro Diamanti, fantasista di 28, è pure sul taccuino del club ucraino.

Brescia ripescato in A?

Domanda numero uno. Partendo dal presupposto che il Brescia esca pulito dallo scandalo scommesse, quante sono le possibilità che la squadra del presidente Corioni venga ripescata in serie A? Difficile dirlo, ma al momento sono pochissime. La certezza è una: se verrà riconosciuta la responsabilità oggettiva o diretta di Atalanta o Siena (prima e seconda della serie B) e queste subiranno penalizzazioni o saranno retrocesse, le rondinelle non beneficeranno di alcun ripescaggio, al quale invece avranno eventualmente diritto le formazioni cadette classificate nelle posizioni successive. Il Brescia potrebbe invece rientrare in gioco qualora fossero imputate almeno due società di serie A, perché se ci fosse soltanto un club coinvolto, sarebbe la Sampdoria a beneficiare di un eventuale ripescaggio.

Per fare in modo che una o più retrocesse tornino a tavolino in serie A, la pena comminata alle formazioni del massimo campionato responsabili di illecito dovrà essere afflittiva. Pena afflittiva significa che la penalizzazione deve essere tale da far scivolare almeno due squadre alle spalle del Brescia nel campionato da poco concluso. Se, lavorando di fantasia, Lecce e Bologna dovessero venire penalizzate di quattro punti soltanto, la pena non sarebbe afflittiva e dunque verrebbe scontata nel prossimo campionato. Domanda numero due. Quanto bisognerà attendere per avere delle sentenze definitive? La giustizia sportiva non aspetta il procedimento penale. Il procuratore federale Palazzi ha già ricevuto gli atti da Cremona: ora li studierà, poi ascolterà chi ritiene opportuno sentire. A quel punto deciderà se archiviare oppure se procedere con i deferimenti. Poi partiranno i processi, che però saranno di breve durata. Una procedura che dovrebbe concludersi a inizio agosto.

martedì 7 giugno 2011

Menichini stop. Lerda e Ficcadenti in pista

Fumata nera, anzi grigia, alla fine bianca. Leonardo Menichini rimane a Crotone. Il tecnico di Ponsacco ha trovato l'accordo con il club calabrese condotto alla salvezza nell'ultimo campionato di serie B. Non erano bastate 3 ore e mezza di colloquio con i dirigenti, fra le 15 e le 18.30. La trattativa si era fermata e il discorso pareva chiuso. Menichini sul mercato, via libera per il Brescia. Ma in serata l'ex vice di Mazzone (al Brescia dal 2000 al 2003) ha raggiunto l'intesa col Crotone: contratto (un anno più opzione per il secondo), contrordine e conferma nero su bianco. Il Brescia dovrà rivolgersi altrove. Diversi i nomi sul taccuino: da Franco Lerda a Massimo Ficcadenti. Ma anche Dario Marcolin: classe '71, bresciano, vice di Mihajlovic alla Fiorentina, già vice di Mancini all'Inter, di Somma e Cosmi a Brescia (2006-07). Voci dell'ultima ora parlano di un ritorno di fiamma per Rolando Maran, che ha concluso la sua esperienza a Vicenza. Intanto dall'Argentina rimbalza la voce di un nuovo interessamento per il centrocampista Juan Ignacio Mercier, 31 anni, già chiesto dal Colo Colo all'Argentinos Juniors.

Ma Corioni pensa innanzitutto a vendere. Dopo il rifiuto di Andrea Caracciolo alla Dinamo Kiev, il presidente si augura che non dica di no il prescelto da Lucescu e dal suo presidente Akhmetov. La lista parte da Alessandro Diamanti, ma comprende Panagiotis Kone e Perparim Hetemaj. Un fantasista di 28 anni, un jolly di 24, un centrocampista di 25: in comune, la disponibilità a trasferirsi all'estero (l'hanno già fatto in passato). Papabili i ragazzi d'oro Lorenzo Tassi e Nicola Leali, 34 anni in due. Corioni cerca l'offerta giusta per cederli in comproprietà. Ma si guarda anche al fronte societario. Corioni vuole mettere fretta allo studio milanese al quale, l'anno scorso, ha conferito il mandato a vendere la società. Chiaro il messaggio: se non mi combinate un incontro con gli imprenditori giusti, ritiro il mandato. Corioni cerca soci o acquirenti ovunque, mentre si tiene stretto Luca Saleri (vice-presidente, partner finanziario). E valuta l'inserimento nella dirigenza biancazzurra di un manager come Fausto Lechi.

lunedì 6 giugno 2011

Cessioni, panchina e società: ecco i nodi di Corioni

Tu chiamale, se vuoi, priorità. Gino Corioni non ha dubbi sulle sue, che coincidono con quelle del Brescia: primo, vendere bene uno o più pezzi pregiati; secondo, trovare risorse per una nuova compagine societaria; terzo, scegliere l'allenatore e impostare il mercato. Il fatto che manchi poco più di un mese all'inizio della stagione 2011-2012 non rende più urgente l'ultimo punto agli occhi del presidente, che si è stancato di sobbarcarsi la gestione familiare avviata ormai vent'anni fa almeno quanto i tifosi sono stanchi di salire e scendere sull'ascensore. Corioni vuole una società più forte, i tifosi idem. E in questo amaro centenario del club il presidente per primo assicura, in pubblico e in privato, di prendere in considerazione fra le ipotesi anche quella di un Brescia senza Corioni. Dunque, al primo punto ci sono le cessioni. Di questo, soprattutto, Gino Corioni ha parlato a cena l'altra sera con Mircea Lucescu, ex allenatore e oggi timoniere dello Shakhtar Donetsk. L'amico di vecchia data che nel 2004 gli comprò a peso d'oro Francelino Matuzalem e che adesso potrebbe ripetersi con Alessandro Diamanti. «Un giocatore che mi interessa da tempo - ha ammesso Lucescu -. Lo seguo da un anno. Diamanti può lasciare il Brescia, che proverà a tornare in A con una rosa ringiovanita». E a proposito di giovani, a Lucescu piace pure Panagiotis Kone, jolly greco dell'87. Disposto ad emigrare come Diamanti, già seguito dalla Dinamo Kiev e dal Villarreal. A CORIONI potrebbe far gioco anche trovare un acquirente per Eder. Un anno fa lo prese in prestito oneroso dall'Empoli per 1,8 milioni, con il patto di potersi aggiudicare la comproprietà a fine stagione aggiungendo 2,8 milioni; soluzione plausibile, se il Brescia avesse le spalle coperte da una società realmente interessata al brasiliano (Sampdoria? Napoli? Shakhtar?). Il secondo punto è cruciale per Corioni, da mesi impegnato sul fronte societario: «Ho conferito il mandato a vendere a uno studio milanese quasi un anno fa - ricorda il presidente -. Martedì potrei ritirarlo, o aspettare. Finora non ho visto nessuno, ma la speranza che qualcosa succeda c'è sempre». Come i contatti con gli imprenditori interessati al Brescia. Se la cordata dei 4 industriali ipotizzata un mese fa (Bonometti-Lonati-Niboli-Pasini) non si materializzerà, Corioni cercherà comunque nuovi alleati. Rinforzando il legame con il vice presidente Luca Saleri, suo partner finanziario dal 2007. E affidandosi, magari, alla consulenza di manager quali Ugo Calzoni e Fausto Lechi. AL TERZO PUNTO c'è l'allenatore. Al Brescia, non è un mistero, piace Leonardo Menichini, che ieri era a Pistoia per le finali-scudetto Primavera (dove ha parlato con il direttore sportivo del Lumezzane Luca Nember, pure sul taccuino biancazzurro), questa mattina ha preso il volo per la Calabria e oggi pomeriggio incontrerà la dirigenza del Crotone. Se troverà l'accordo, firmerà un biennale e manterrà la guida della formazione che ha condotto alla salvezza in B. Altrimenti, tornerà a Brescia (dove è stato vice di Mazzone dal 2000 al 2003) e tratterà con Corioni per diventare l'allenatore del nuovo corso biancazzurro. Le alternative? Incassati i «no» di Montella e Torrente, con Razvan Lucescu destinato (salvo sorprese) al Rapid Bucarest, restano percorribili le piste che portano a due tecnici sotto la lente da tempo: Franco Lerda e Massimo Ficcadenti. Sempre che non torni di moda la soluzione interna.

sabato 4 giugno 2011

BERRETTI: IL BRESCIA PERDE LA FINALE SCUDETTO, AL SAN FILIPPO S'IMPONE IL NAPOLI

Brescia. Annata stregata per il Brescia. Anche la Berretti non riesce a vincere lo scudetto che pure avrebbe meritato. Dopo il pareggio di 1-1 all'andata, le baby rondinelle di Ivan Javorcic hanno perso al San Filippo 2-1 con il Napoli.

L'illusione. Gara da subito in salita per la rete di D'Andrea al 21'. Il Napoli sfiora il raddoppio e colpisce una traversa, ma al 5' del secondo tempo c'è il pareggio di Nanà (nella foto). Al 29' Napoli di nuovo in vantaggio con Simeri. Nel finale anche una rissa in campo sedata a fatica. Il match si chiude dopo sette minuti di recupero.


LA CRONACA
13' - Problemi per Eligibile che esce a causa di un un infortunio. Al suo posto entra in campo Antonio Esposito

20' - NAPOLI IN VANTAGGIO! Un cross dalla sinistra del solito Guerra, favorisce l'accorrente D'Andrea che con un secco diagonale trafigge Cragno

36' - Napoli vicino al raddoppio: Romano, a tu per tu con il portiere avversario spara la palla contro la traversa. Occasione sprecata per chiudere la partita.

INTERVALLO

50' - PAREGGIO DEL BRESCIA grazie a Nana che insacca all'interno dell'area di rigore su passaggio arretrato di Matteo Tassi.

50' - Pareggio del Brescia grazie a Nana che insacca all'interno dell'area di rigore su passaggio arretrato di Matteo Tassi.

67' - Il Napoli continua ad attaccare, ma non trova il gol. Simeri cerca di regalare una gioia a Felice Mollo, ma un suo tiro pericoloso viene respinto dal portiere bresciano, già in evidenza nella gara d'andata al Kennedy

75' - NAPOLI IN VANTAGGIO Incredibile defaiance difensiva da parte di Baresi; l'errore è un suicidio per le Rondinelle che subiscono il gol del KO grazie all'inserimento di Simeri che insacca alle spalle di Cragno.

85' - Il Brescia tenta il tutto per tutto con tanti uomini nella trequarti campo del Napoli. Gli azzurrini, però, sembrano avere sotto controllo la situazione.

94' - Il Brescia attacca ma non concretizza
97': Finale Brescia-Napoli 1-2. Napoli campione d'Italia Berretti.

BRESCIA-NAPOLI 1-2

BRESCIA (4-2-3-1): Cragno; Tamini, Baresi, Falasco, Fantoni; Messora, Welbeck Nana; Matteo Tassi (21' st Miljevic), Pedrinelli (12' st Lorenzo Tassi), Ephraim (31' st Magrassi); Defendi. (Minelli, Belotti, Bonometti, Gerevini). All. Javorcic.

NAPOLI (3-4-3): Crispino; Piscopo, Di Donna, Izzo; Eligibile (13' pt Antonio Esposito), Gatto (45' st Laezza), Donnarumma (1' st Pesce), D'Andrea; Simeri, Romano, Guerra. (Raffaele Esposito, Diana, Connola Schettino). All. Mollo.

ARBITRO: Rocca di Vibo Valentia.

RETI pt 21' D'Andrea; st 5' Nana, 29' Simeri
NOTE Nel primo tempo cielo coperto, nella ripresa pioggia. Spettatori 600 circa.

venerdì 3 giugno 2011

MENICHINI SEMPRE PIU' VICINO AL BRESCIA

Già un paio di settimane fa il suo nome era cominciato a circolare, ma ora che Beppe Iachini ha definitivamente detto addio al Brescia, Leonardo Menichini si avvicina sempre più alla panchina del Brescia.


La società biancoblu ha già tastato il terreno mettendendosi in contatto con l'ex tecnico del Lumezzane ( ma anche con un passato al Brescia, è stato vice di Mazzone ai tempi di Baggio), ora bisogna definire i dettagli, Il predestinato a sedere sulla panchina delle rondinelle sembra essere proprio Leonardo Menichini

mercoledì 1 giugno 2011

CALCIOSCOMMESSE, Doni indagato, pm: promozione falsata, l'Atalanta rischia la B

ROMA - Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie minori ancora in attivita' e dirigenti di societa', sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un'indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo.

Dall'inchiesta e' emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari.

Tra gli arrestati vi sono anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati sarebbero complessivamente una trentina. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi utili alle indagini.

ARRESTATO BEPPE SIGNORI, DOMICILIARI A EX CAPITANO LAZIO - C'é anche l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, tra le persone arrestate dalla Polizia nell'ambito di un'inchiesta sul calcio scommesse. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. I provvedimenti di arresto riguarderebbero anche alcuni giocatori di serie B e serie C e anche dirigenti di società di Lega Pro.

SIGNORI ALL'ANSA, 'ABBIATE PIETA' - "Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me". Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall'ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l'interrogatorio. L'ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse

INDAGATO STEFANO BETTARINI - Nell'ambito dell'inchiesta su presunte partite truccate che ha portato a 16 arresti, risulta indagato anche Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e commentatore della trasmissione 'Quelli che il calcio'.

INDAGATO CRISTIANO DONI - C'é anche il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell'indagine della polizia sul calcio scommesse che ha portato all'arresto di Beppe Signori e altre 15 persone. Lo apprende l'Ansa da fonti qualificate.

CUSTODIA CAUTELARE PER MAURO BRESSAN - C'é anche l'ex calciatore Mauro Bressan, 40 anni, tra i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcio scommesse. L'ordinanza all'ex centrocampista di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como è stata notificata oggi nella sua abitazione di Cernobbio dalla squadra mobile comasca. Bressan ha vinto la coppa Italia del 2001 con la Fiorentina e ha poi concluso la sua carriera in Svizzera.

ARRESTATO ANCHE PORTIERE BENEVENTO - Gli uomini della Squadra Mobile di Benevento hanno arrestato in un albergo dela città, Marco Paoloni, di 27 anni, originario di Civitavecchia, portiere titolare del Benevento che sta disputando i play off per l'accesso in serie B. Dopo l'arresto, Paoloni è stato trasferito nel carcere di Cremona.

ARRESTATO EX CAPITANO BARI BELLAVISTA - Nell'ambito della maxi inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla magistratura di Cremona è stato arrestato nel barese, a Bitonto, l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, di 36 anni che ha giocato nella squadra bianco rossa negli anni tra il 2000 e il 2009. Nella sua abitazione sono stati sequestrati atti e un computer. Bellavista è stato trasferito su ordine del gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nella casa circondariale di Cremona. L'avvocato Massimo Roberto Chiusolo del Foro di Bari che ha assistito Bellavista nel corso dell'esecuzione del provvedimento restrittivo, si è detto certo che il proprio cliente, che si dichiara estraneo ai fatti contestati, potrà chiarire ogni aspetto della vicenda nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni dinanzi al gip del tribunale di Cremona.

DUE ARRESTI ANCHE A PESCARA - La Squadra Mobile di Pescara, guidata da Pier Francesco Muriana, ha eseguito due arresti a seguito dell'inchiesta della procura di Cremona. Si tratta di Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino (Chieti) e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l'altra ad Ancona. Con lui in manette anche il portiere del calcio a cinque Cus Chieti Gianluca Tuccella, impegnato anche come allenatore nelle minori del calcio locale.

FRA ARRESTATI 2 GIOCATORI ASCOLI E UN EX - Nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse, la squadra mobile di Ascoli ha arrestato due giocatori dell'Ascoli calcio ed un ex calciatore, attuale collaboratore del Viareggio calcio. In manette sono finiti il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci e il centrocampista Vincenzo Sommese, oltre a Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio. Sommese, ex capitano dell'Ascoli, era stato messo fuori rosa già lo scorso inverno dalla società bianconera. Micolucci ha invece contribuito fino alla fine del campionato, domenica scorsa, alla salvezza conquistata dall'Ascoli. Entrambi sono stati arrestati ad Ascoli; Parlato, a Grottammare.

FERGUSON: 'QUANDO GUARDIOLA PREFERI' IL BRESCIA AL MANCHESTER...'

Manchester. C'era un tempo in cui il Brescia era una squadra molto appetita. Lo dimostrano le parole di Alex Ferguson. Lo storico manager del Manchester United svela: "Volevo Guardiola con noi nel 2001, ma lui preferì andare a giocare nel Brescia dove c'era Roberto Baggio...".