domenica 26 giugno 2011

Brescia, vicinissimo Scienza

Giuseppe Scienza: ecco perché, ecco come. L'allenatore che si gode un week-end a Cervia, al mare, con la famiglia, sa di essere stato scelto dal Brescia per avviare un nuovo corso che ha come obiettivo la rinascita dopo una retrocessione. Scelto per diversi motivi, scelto per una svolta programmata. Non c'è ancora una firma, non c'è ancora l'ufficialità, ma è ormai chiaro da giorni che il Brescia una decisione l'ha presa. A questo punto virerebbe su altri candidati (in particolare Dario Marcolin) soltanto qualora cambiasse idea. Ipotesi sulla carta possibile, ma poco probabile. Perché il prescelto è Scienza. Domani, o al più tardi martedì, il matrimonio sarà celebrato. Una formalità, salvo cataclismi.

 Il nome è stato suggerito da Andrea Iaconi, il direttore sportivo fresco di nomina, che in questi giorni sta muovendo i primi passi ufficiali: venerdì era a Milano, nel giorno delle comproprietà, e ha stipulato un patto di collaborazione con il ds uscente Gianluca Nani (impegnato a realizzare le cessioni avviate prima di chiudere il rapporto). Iaconi ha seguito Scienza nei campionati di Legapro, quando lottava prima per la promozione del Legnano (arrivato a una finale playoff persa, in Seconda divisione, in un'annata senza stipendi), poi per la salvezza del Viareggio (sopravvissuto ai playout con il Cosenza in Prima divisione). Ne ha apprezzato il lavoro e l'ha fatto presente a Gino Corioni. Il presidente ha quindi incontrato il tecnico di Domodossola ricavandone una buona impressione. Professionista serio, 44enne, senza trascorsi bresciani (particolare gradito in una fase di rinnovamento obbligatorio), pronto a mettersi in gioco: Scienza ha rifiutato il Grosseto, accettando un ingaggio più basso (100 mila euro), pur di conquistare la chance di allenare il Brescia.
Votato a un calcio offensivo, abituato a spingere sulle fasce, l'ex allenatore della Primavera del Torino è sempre stato elastico sui moduli: caratteristica che lo agevolerà in questa operazione-rilancio, visto che nella rosa a disposizione, pur sovrabbondante al momento, non ci sono esterni alti di ruolo. Anche immaginando una serie di partenze eccellenti, il nuovo Brescia dovrebbe rinascere secondo i dettami del 4-3-1-2; i punti fermi, mercato permettendo, sono sulla carta Leali in porta, Zambelli sulla fascia destra, Vass, Salamon (al rientro dal Foggia) e un playmaker (Budel o Zanetti, se rimangono) in mezzo al campo, Cordova (in alternativa El Kaddouri) alle spalle delle punte. Feczesin ha fatto bene ad Ascoli e lo stesso discorso vale per Juan Antonio. Ma servono attaccanti forti e su questo versante lavorerà Iaconi, quando Nani avrà piazzato i pezzi pregiati. Caracciolo e Diamanti piacciono al Bologna: «Il dialogo continua», conferma il vice-presidente del club emiliano Setti. Hetemaj ha tante richieste; il Novara si è fatto avanti per Berardi mentre l'ex capitano Possanzini va a raggiungere a Lugano Francesco Bega.

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